LEONARD PELTIER, UNA VITTIMA DELLE AZIENDE MULTINAZIONALI DELL'ENERGIA

C'è una grande discussione e resistenza alla globalizzazione delle multinazionali e a come stanno peggiorando l'ambiente e le condizioni dei lavoratori in tutto il mondo. Queste cose sono molto importanti ed e' buono che molte persone si uniscano per resistere alla globalizzazione. Dato che sembra che le multinazionali derubano ogni possibile risorsa umana e naturale per i loro propri interessi a spese della Madre Terra e delle popolazioni che vi abitano.
Mentre molto e' stato rivelato su chi viene danneggiato da tutto cio', e una resistenza nuova e forte e' stata organizzata, molto poco e' stato detto o fatto su come queste multinazionali stanno assaltando le popolazioni indigene del mondo. Le alleanze di resistenza non dovrebbero includere solo ambientalisti e militanti, ma anche indigeni e i loro sostenitori. E così come si parla di danni ambientali, delle sweatshops (n.d.t.:piccole manifatture), ristrutturazioni e così via si dovrebbe anche parlare di Leonard Peltier che e' in prigione per aver resistito alla penetrazione nelle terre dei nativi delle multinazionali dell'energia, poiche' e' tutto connesso.

La terra in cui il governo degli USA ha creato le riserve dove hanno costretto i nativi era, per la maggior parte, terra che era vista come non necessaria alla società non indigena. Quando la società occidentale divento' sempre piu' dipendente dalle risorse naturali come il petrolio, il carbone, l'uranio e i minerali per la produzione industriale, trovarono che molte delle risorse che volevano erano sulle rimanenti terre dei nativi. Le corporation pianificarono l'acquisizione di queste risorse.
Talvolta con mezzi legali, che talvolta significava nuove leggi temporanee (non diversi da ciò che essi fecero nell'area delle leggi e dei trattati del cosiddetto "libero commercio" ), talvolta essi usarono anche mezzi illegali. Nell'area delle terre Lakota ( terra del trattato di Fort Laramie del 1868) le multinazionali trovarono una grande quantità di oro, petrolio, carbone e uranio. Il popolo Lakota tradizionale ha resistito e anche rifiutato di prendere soldi per una terra che gli era già stata derubata. Attraverso l'uso di sofisticati satelliti NASA, il programma di valutazione delle risorse nazionali dell'uranio dell'Istituto Geologico USA ha localizzato i maggiori depositi di uranio nell'area della Sheep mountain area della riserva dei Lakota Oglala di Pine Ridge. Sapendo dalle passate esperienze che il tradizionale popolo Lakota avrebbe resistito piuttosto che perdere le proprie terre, il governo, agendo negli interessi delle multinazionali, tento' di sopprimere il popolo Lakota e il Movimento Indiano Americano (AIM) che lo sosteneva.

Nello stesso tempo in cui il governo orchestrava la cacciata degli Oglala, 133.000 acri di terra di Pine Ridge furono illegalmente espropriati da Washington. La cacciata fu seguita da circa tre anni di terrorismo estremo contro il tradizionale popolo Lakota in cui 60 di loro e dei loro sostenitori furono assassinati.
Nella mattina del 26 giugno del 1975, due macchine non targate entrarono nell'area, nella quale l'AIM aveva organizzato un campo, e in modo criminale spararono dalle auto come gia' era successo altre volte. L'AIM e il popolo lakota che viveva la', credettero di essere attaccati. Ci fu una sparatoria, e un membro dell'AIM e due agenti dell'FBI morirono. E' chiaro con tutta evidenza che questo era un atto del governo per sviare l'attenzione dagli accordi illegali che stavano firmando sulle terre dei Lakota e per sopprimere la loro opposizione. Il governo preferì anche mettere a rischio due dei suoi agenti pur di portare avanti i suoi piani.

Tre membri dell'AIM andarono al processo per la morte degli agenti dell'FBI. I primi due furono giudicati non colpevoli per ragioni di autodifesa. Quando Leonard Peltier ando' in causa il governo fabbrico' le prove (questo a copertura delle proprie responsabilita'), usando testimoni ricattati e scegliendo un nuovo giudice che non concedesse l'evidenza dell'autodifesa a Leonard Peltier. Per ciò Leonard fu giudicato colpevole. Negli anni gli avvocati di Leonard hanno dimostrato nei loro appelli la montatura del governo contro Leonard.

Leonard Peltier rimane in prigione vittima del desiderio delle multinazionali dell'energia di guadagnare ciò che vogliono con ogni mezzo necessario. Le multinazionali che hanno fatto accordi sulle terre dei Lakota includono molti delle maggiori compagnie della globalizzazione economica come: Chevron, Exxon, Getty Oil, General Electric, Gulf Oil, Mobil, Shell Oil, Union Carbide, per nominarne alcune.
Il caso di Leonard Peltier ha bisogno di essere sostenuto da tutti quelli che cercano di resistere alla dominazione mondiale delle multinazionali. Questo caso dimostra quanto lontano andranno queste multinazionali e i governi che lavorano nei loro interessi, per ottenere cio' che vogliono. Percio' per tutti noi che lavoriamo per i diritti umani, l'ambiente, i diritti dei lavoratori, la sopravvivenza dei popoli indigeni e molte altre lotte così connesse, Leonard Peltier e' uno di noi. E' stato in prigione per noi per oltre 23 anni e noi dobbiamo essere fuori per lui!! Per favore aiutateci a far terminare questa grande ingiustizia e aiutateci per la liberta' di Leonard il più presto possibile.

In Solidarieta'
Arthur J. Miller
NWLPSN

NWLPSN, P.O. Box 5464, Tacoma, WA 98415-0464, USA, e-mail: bayou@blarg.net