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salienti del comunicato del precedente G8
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Il testo qui riportato non èuna traduzione integrale, spesso solamente un riassunto, altre volte sono paragrafi tradotti letteralmente, ovviamente quelli che ritenevamo più significativi. Alcune parti non sono state tradotte affatto, forse in seguito lo faremo. E' comunque possibile reperire il testo originale per chi puo' leggerlo in inglese. Okinawa (Giappone) 23 luglio 2000 Noi gli otto leader delle più grandi democrazie industrializzate ed il presidente della commissione europea ci siamo incontrati qui ad Okinawa per il 26° summit in questo primo anno del nuovo millennio. Durante
gli ultimi 25 anni l'economia mondiale ha conosciuto un livello di prosperità
senza precedenti, è finita la Guerra Fredda e la Globalizzazione
ci sta portando verso un senso comune di comunità. Dobbiamo
cogliere al volo le nuove opportunità che si sono create nei
campi dell'informazione, della comunicazione tecnologica (IT) e delle
scienze della vita. Dobbiamo comprendere le preoccupazioni legate alla
globalizzazione mentre continuiamo ad essere innovativi per massimizzare
i benefici della globalizzazione per tutti. Dobbiamo
coinvolgere in questo processo, di sempre maggiore impulso alla globalizzazione,
i paesi che non fanno parte dei G8, in particolare i paesi in via di
sviluppo, gli organismi internazionali e la società civile, incluso
il settore privato e le organizzazioni non governative (ONG). Questa
partenership ci porterà a cogliere le opportunità del
nuovo secolo. Speriamo con questo vertice di Okinawa di contribuire anche al prossimo Millennium Summit delle nazioni Unite. Riteniamo comunque che una riforma dell'ONU, e incluso il consiglio di sicurezza, sia oramai indispensabile. --- Verso un 21 esimo secolo di grande prosperità --- Economia Mondiale Le crisi
degli anni passati sono state dure, collaboreremo per alleviare gli
effetti delle prossime. Far crescere reti di sicurezza sociale per assicuraci
contro future instabilità. Malgrado
il forte sviluppo dell'economia mondiale non è il tempo di compiacersi,
la rivoluzione dell'IT (information technology) ci farà confrontare
con profondi cambiamenti strutturali delle ns economie. Informatica e telematica (IT) L'accesso
alla rete deve essere garantito a tutti poiché fornisce coesione
e conoscenza tra i popoli ed anche perché offre immense possibilità
di espansione alle economie. Riconosciamo che la velocità con la quale l'IT si espande e sostiene il processo di globalizzazione possa creare delle preoccupazioni. Agendo di concerto massimizzeremo i benefici dell'IT ed assicurarci che si espanda dove oggi l'accesso è limitato. In questo senso auspichiamo contributi dal settore privato, come tipo la Global Digital Divide Initiative del World Economic Forum e Global Business Dialogue on Electronic Commerce (GBDe). A sostegno di questi obiettivi creeremo una task force sulle opportunità digitali Digital Opportunities Task Force (dot force) [gioco di parole con dot com letteralmente punto com (.com)], alla quale chiederemo di riportare al prossimo meeting ciò che ha osservato e di farci raccomandazioni per colmare il divario digitale. Sviluppo Il 21°
secolo dovrà essere di prosperità per tutti e noi ci impegniamo,
per questo, iniziando dal voler ridurre, entro il 2015, la percentuale
della popolazione mondiale alla metà di quella che era nel 1990.
Accogliamo i rapporti sulla povertà prodotti dalla Multilateral
Development Banks (MDBs) e dal Fondo Monetario Internazionale (IMF),
che avevamo richiesto al G8 di Colonia e chiederemo un rapporto ogni
anno così da verificare i progressi di riduzione della povertà
in tutto il mondo. Questo rapporto mostra come il progresso è
possibile quando le giuste condizioni sono create per la crescita e
lo sviluppo sociale. Ma ci ricorda la rimanente grande sfida. Mentre
la percentuale di poveri nei paesi sviluppati è scesa dal 29%
del 1990 al 24% del 1998 [un quarto della popolazione ndt popolazione].
Ci sono ancora un miliardo e duecento milioni di persone che vivono
con meno di un dollaro al giorno e ci sono forti differenze sia tra
le regioni che all'interno delle stesse. In particolare molti paesi
in via di sviluppo, soprattutto in Africa, crescono troppo lentamente.
L'epidemia di HIV/AIDS aggrava la situazione. In questi
anni abbiamo imparato che la povertà si combatte con più
efficacia in paesi liberi, con dinamici settori privati ed opportunità
per tutti. Ci è
richiesta una robusta crescita dell'economia per combattere la povertà.
I governi, insieme ai privati ed ad una ampia parte della società,
creano fondazioni economiche e sociali per allargare la crescita del
settore privato. Piccole e medie imprese sommate alle opportunità
dell'IT possono essere potenti strumenti di sviluppo. Dobbiamo collaborare
con l'ONU per ridurre la povertà soprattutto nei paesi meno sviluppati. E' per noi benvenuta la collaborazione con International Labour Organisation (ILO) e International Financial Institutions (IFIs) per la promozione di adeguate protezioni sociali e standard lavorativi. Invitiamo l'IFI a recepire questi standard nelle sue politiche di dialogo con i paesi membri. Inoltre ci è evidente l'importanza di una effettiva collaborazione tra l'Organizzazione Mondiale del Commercio World Trade Organisation (WTO) e l'ILO sulle dimensioni sociali della globalizzazione e della liberalizzazione del commercio. Il commercio e gli investimenti sono fondamentali per promuovere una crescita economica sostenibile, ridurre la povertà. Daremo a questo la massima priorità. Siamo anche preoccupati dal fatto che certe regioni non attraggono investimenti e che nei 48 paesi più poveri del mondo arrivano solo l'1% degli investimenti. Dobbiamo premere sulle organizzazioni internazionali e sulle istituzioni finanziarie per favorire un clima di possibili investimenti. Siamo
particolarmente preoccupati soprattutto per la situazione dei paesi
poveri in Africa che non stanno prendendo i frutti della globalizzazione,
ma sono in una spirale di fame, guerra e mancanza di governo. Per cercare di sostenere le sfide di questi paesi ci siamo accordati per: - Continuare l'iniziativa verso il debito dei paesi poveri fortemente indebitati (HIPC); - Fornire accesso significativamente facilitato ai nostri mercati; - Rafforzare l'efficacia del nostro aiuto allo sviluppo ufficiale (ODA); - Seguire vigorosamente le conclusioni della recente conferenza di Dakar sull'educazione, assicurandoci che ulteriori risorse vengano rese disponibili per l'educazione di base; - Implementare un piano ambizioso rispetto alle malattie infettive, specialmente HIV/AIDS, malaria e tubercolosi (TB); - Preoccuparci per l'ampliamento del divario sulle nuove tecnologie (digital divide); - Implementare misure per prevenire conflitti, rivolgendoci in questo anche al commercio illegale di diamanti. Siamo d'accordo nel dare una particolare attenzione a tre argomenti: debito, salute e istruzione.
Lo scorso anno a Colonia abbiamo deciso di lanciare l'iniziativa verso il debito dei paesi, poveri fortemente indebitati (HIPC) per tagliare il debito e fornire fondi per strategie di riduzione della povertà. Da allora
nove paesi Benin, Bolivia, Burkina Faso, Honduras, Mauritania, Mozambico,
Senegal, Tanzania e Uganda hanno raggiunto dei punti di decisione e
stanno usufruendo dei benefici dell'iniziativa. Il taglio totale del
debito attraverso il HIPC ammonta a 15 miliardi di dollari nominali
(8 miliardi di dollari reali). Siamo preoccupati dal fatto che, alcuni paesi HIPC siano ancora afflitti da conflitti militari che ritardano il taglio del debito e le strategie di riduzione della povertà. Noi invitiamo questi paesi a sospendere i conflitti miltari e a partecipare velocemente all'iniziativa HIPC. Chiederemo ai nostri Ministri degli Esteri di attivarsi per far terminare questi conflitti. Lavoreremo insieme per assicurarci che il maggior numero di paesi possibile raggiunga i Decision point, in linea con gli obiettivi che ci siamo dati a Colonia, tenendo in considerazione che il taglio del debito ed il progresso delle riforme economiche hanno come obiettivo assistere i poveri ed i più vulnerabili. Lavoreremo affinché 20 paesi raggiungano il programma HIPC per la fine di quest'anno. In questo senso diamo il benvenuto alla creazione del Joint Implementation Committee realizzato dalla World Bank e dal IMF.
La salute
è la chiave della prosperità. Una buona salute contribuisce
direttamente alla crescita economica mentre problemi di salute conducono
alla povertà. Le malattie infettive AIDS/HIV, TB e malaria come
le malattie infantili e le infezioni comuni minacciano di far regredire
decenni di sviluppo. Solo attraverso una cooperazione internazionale
ben coordinata per mobilitare a pieno regime finanziamenti e risorse
mediche nuove e già esistenti possono rafforzare il sistema sanitario
ed interrompere il circolo vizioso della malattia e della povertà. Abbiamo
impegnato sostanziali risorse per combattere le malattie infettive e
parassitarie. Come risultato, insieme con la comunità internazionale,
siamo arrivati con successo a vincere la polio ed allo sradicamento
del guinea worm ed abbiamo iniziato a controllare l'onchocerciasis. Ma dobbiamo andare oltre. Sta crescendo nelle leadership dei paesi più afflitti la consapevolezza che la salute sia centrale per lo sviluppo economico. Istruzione Tutti i bambini hanno il diritto di avere una buona istruzione. Ma in alcuni paesi in via di sviluppo l'accesso all'istruzione limitato, particolarmente per le femmine e per i socialmente vulnerabili. L'istruzione di base non ha soltanto un valore intrinseco, ma è anche la chiave per affrontare i molteplici problemi che hanno i paesi in via di sviluppo. Senza un progresso accelerato in questa area lo stato di povertà non diminuirà e le ineguaglianze sociali tra paesi saranno sempre maggiori. Quindi noi ci impegniamo a fare il possibile, insieme alle organizzazioni internazionali e ai settori privati, per raggiungere, entro il 2015, gli obiettivi dell'istruzione primaria universale e entro il 2005 l'eguaglianza di genere nella scolarizzazione. Commercio Il sistema commerciale multilaterale personificato dal WTO, che per la comunità internazionale rappresenta il raggiungimento della realizzazione delle norme per il libero commercio, ha fornito ai suoi Membri, nello stesso modo ai paesi sviluppati e in via di sviluppo, delle enormi opportunità commerciali spronando la crescita economica e favorendo il progresso sociale. Riconosciamo la necessità di andare aventi con grande urgenza in questo campo e lo faremo. Noi invitiamo le organizzazioni internazionali, WTO, Banca Mondiale, IMF, l'UNDP (United National Development Programme) e UNCTAD ad unirsi a noi per lavorare insieme per il raggiungimento di questo obiettivo. Dobbiamo assicurare che il sistema commerciale multilaterale sia rafforzato e che continui ad avere un ruolo vitale nella economia mondiale. Riconosciamo che deve essere sviluppata una partnership più esauriente per aiutare ad indirizzare le sfide della globalizzazione. In merito a ciò la coerenza politica nazionale e internazionale e la cooperazione tra le istituzioni internazionali devono essere migliorate. Diversità culturale La diversità culturale è una sorgente del dinamismo sociale ed economico che ha il potenziale di arricchire la vita umana del 21° secolo, cosi come ispirare la creatività e stimolare le innovazioni. Riconosciamo e rispettiamo l'importanza della diversità nelle forme linguistiche e creative. Noi accettiamo il lavoro di organizzazioni internazionali rilevanti in questo campo, in particolare dell'United Nations Educational, Scientific and Cultural (UNESCO). L'aumento dell'interazione tra i popoli, gruppi e individui sta portando una maggiore comprensione e apprezzamento di ciò che è interessante e buono in ogni cultura. Promuovendo la diversità culturale si favorisce il rispetto mutuale, la non-discriminazione, e si combatte il razzismo e la xenofobia. Rinnoviamo il nostro supporto al lavoro delle Nazioni Unite nella preparazione della Conferenza Mondiale contro il razzismo che si svolgerà in Sud Africa nel 2001. Noi incoraggiamo i programmi dedicati alla protezione dell'arte mobile e della richezza archeologica nei paesi in via di sviluppo così come i progetti dell'UNESCO sul patrimonio dell'umanità orale e intangibile. Per massimizzare i benefici dell'interazione culturale, dobbiamo incoraggiare i nostri popoli ad imparare a vivere insieme nutrendo interesse, capire e accettare le culture diverse. Per ciò accettiamo i risultati del G8 relativi all'incontro dei Ministri dell'Istruzione che favoriscono l'istruzione incoraggiando le differenze culturali, le non-lingue madri e promuovendo gli scambi tra studenti, insegnanti, ricercatori e amministratori con lo scopo di doppiare l'indice di mobilità nei prossimi dieci anni.
Crimine e droghe Tutti hanno il diritto di avere una vita libera dalla minaccia del crimine. La rapida globalizzazione ha aperto nuove opportunità per perseguire una vita più appagata. Ma ha anche ricreato nuovi ambienti per lo sfruttamento criminale, sfidando le regole basilari dei nostri sistemi sociali economici e politici. Noi riaffermiamo il nostro supporto per l'adozione, entro la fine del 2000, delle United Nations Transnational Organised Crime Convention e i tre relativi protocolli sulle armi da fuoco, sul contrabbando di persone per stabilire un effettivo contesto legale contro il crimine organizzato transnazionale (TOC). Noi ci occupiamo particolarmente di combattere coloro che organizzano e sfruttano l'immigrazione illegale e il traffico di esseri umani. Dobbiamo considerare un approccio nei confronti dell'High-tech crime, così come il cyber-crime, che può seriamente minacciare la sicurezza e la fiducia nella società di informazione globale. Riaffermiamo
la nostra preoccupazione per la crescita della minaccia globale dovuta
al traffico e all'uso illegale di droghe. Lavoreremo con gli altri paesi,
il Sistema UN e gli altri gruppi per ridurre sia la fornitura che la
domanda. Siamo intenzionati a rafforzare la cooperazione internazionale
per: Noi rinnoviamo il nostro impegno per combattere la corruzione e accentuiamo la necessità di una politica trasparente e richiediamo una sanzione e una implementazione effettiva della OECD Anti-Bribery Convention. Nel lavorare con altri paesi, ci prepareremo per il lancio delle negoziazioni con le Nazioni Unite, di un nuovo strumento contro la corruzione. Ci auguariamo che il Secondo Global Forum sia ospitato dall'Olanda e continuare le trattative iniziate a Birmingham. Invecchiamento Il progressivo invecchiamento della nostra popolazione ci costringe a riconsiderare il concetto dei 3 livelli del ciclo di vita: l'istruzione, l'impiego e il pensionamento. Dobbiamo incoraggiare le condizioni sociali ed economiche, inclusi gli sviluppi IT, che permettono alle persone di tutte le età di rimanere integrati nella società, di relazionarsi e contribuire ad essa e avere soddisfazione nel farlo. Il concetto dell'invecchiamento attivo, così come articolato nel Summit di Devner, rimane il nostro principio guida. La sfida
centrale è promuovere una cultura che dia valore alla esperienza
e alla conoscenza date dall'età. A tal fine vogliamo: - combattere
il pregiudizio dell'età nell'impiego. - Incoraggiare
l'apprendimento per tutta la durata della vita in modo che le persone
possano rimanere attive. - Perseguire
le politiche per la salute dell'età da permettere una alta qualità
della vita. - Impegnarsi con i settori privati e la società civile nel promuovere la partecipazione nella comunità e nelle attività di volontariato delle persone più anziane. Nel perseguire tali obiettivi attribuiamo una continua importanza alla cooperazione internazionale e al dialogo politico e incoraggiamo l'OECD a continuare il suo lavoro in questa area. Attendiamo
con impazienza l'imminente incontro dei Ministri degli Affari Sociali
e del lavoro dei G8 in Italia, a novembre. Scienza umana Biotecnologia e sicurezza alimentare Mantenimento del sistema nazionale di effettiva sicurezza alimentare e la loro fiducia pubblica, assume un'importanza critica nella politica pubblica. Siamo impegnati a continuare gli sforzi per rendere i sistemi responsabili della crescita della coscienza pubblica del problema della sicurezza alimentare, il rischio potenziale associato al cibo, il ritmo accelerato dello sviluppo delle biotecnologie, e l'incremento del cibo e dei prodotti agricoli. L'impegno basato sulla scienza, l'approccio basato sul ruolo, rimane una chiave principale che sottolinea questo sforzo. Il lavoro corrente del forum internazionale per sviluppare e migliorare ciò, è un approccio che necessità di essere accelerato. In particolare rivolgiamo una grande importanza al lavoro del CODEX Alimentarius Commission (CAC), Alimentarius Commission (CAC), il principale campione nella sicurezza alimentare, e incoraggiare il suo "Ad Hoc Intergovernmental Task Force on Foods Derived from Biotechnology" (una task force intergovernamentale sul cibo derivato dalle biotecnologie), per produrre una sostanziale relazione prima della conclusione del suo mandato nel 2003. Sosteniamo inoltre gli sforzi del Comitato dei Principi Generali del CAC per compiere il grande consenso globale su come deve essere applicata la sicurezza alimentare nelle circostanze dove l'informazione scientifica disponibile è incompleta o contraddittoria. Il dialogo politico, assunto da tutti gli investitori include sia i paesi sviluppati che in via di sviluppo, deve essere intensificato per aumentare la protezione della salute, facilitare il commercio, assicurare lo sviluppo delle biotecnologie e portare i clienti alla fiducia e all'accettazione pubblica. Il rapporto dell'OECD (gruppo ad hoc sulla sicurezza alimentare) e il lavoro di una Task Force per la Sicurezza della nuova alimentazione "Safety of Novel Foods and Feeds e il Working Group on Harmonisation of Regulatory Oversight of Biotechnology" rappresenta un utile passo in questa direzione. Ci accorgiamo con approvazione che l'OECD continuerà ad assumere un lavoro analitico e a giocare un ruolo effettivo nel dialogo politico internazionale sulla sicurezza alimentare, mantenendo i suoi accordi con la società civile e cercando di dividere il suo lavoro in questa area con paesi esteri che non fanno parte di queste organizzazioni. Traendo dai suoi profitti relativi, il lavoro dell'OECD sarà complementare alle attività di altre organizzazioni internazionali, in particolare con la FAO e la WHO Incoraggeremo
la FAO e la WHO ad organizzare incontri periodici internazionali per
portare avanti un processo di consultazione pubblica e scientifica basata
sulla scienza. Consultazioni aperte e trasparenti con l'impegno di tutti gli investitori, includendo rappresentati della società civile, sostenuti dalla partecipazione dell'intelligenza scientifica, è una componente chiave di un credibile sistema di sicurezza alimentare. Notiamo che la proposta per fondare una guida internazionale indipendente messa avanti alla recente Conferenza di Edimburgo dell'OECD. Costruendo sul successo di tale conferenza, riconosceremo nelle consultazioni con le organizzazioni internazionali un corpo interessato inclusa l'accademia scientifica, la via per integrare la migliore conoscenza scientifica disponibile nel processo globale di costruzione del consenso sulle biotecnologie e altri aspetti della sicurezza alimentare e agricola. Il genoma umano I progressi scientifici migliorano continuamente la qualità della vita aprendo all'umanità frontiere mediche senza precedenti, che dovranno essere raggiunte tenendo conto dei principi bioetici. La scoperta, quasi totale, della mappa del genoma umano rappresenta un ulteriore passo di questo sviluppo. Consideriamo questa mappatura criticamente importante per tutta l'umanità. Enfatizziamo anche l'importanza della ricerca della sequenza del post genoma sulle basi di una collaborazione multilaterale. Riconosciamo la necessità di una bilanciata ed appropriata protezione intellettuale per le scoperte genetiche basate, quando possibile, su pratiche e politiche comuni. Incoraggiamo gli sforzi internazionali a raggiungere una totale armonizzazione politica delle invenzioni biotecnologiche. Ambiente Dobbiamo attivarci tutti per salvaguardare l'ambiente per i nostri figli e nipoti. Accettiamo i risultati dell'incontro dei Ministri dell'Ambiente dei G8 a Otsu e le conclusioni del protocollo di Cartagena sulla sicurezza bio. Ci sforziamo, insieme agli altri partner a organizzare una agenda pre Rio+10 2002. siamo determinati a risolvere prima possibile tutti i problemi emersi dal Protocollo di Kyoto e a raggiungere con successo i risultati emersi dalla Sesta Conferenza dei Partiti e dalla Convention sul Cambiamento Climatico (COP6). Lavorando insieme alle istituzioni per incoraggiare e facilitare investimenti nello sviluppo e null'uso dell'energia sostenibile, cerchiamo di mitigare il problema del cambiamento climatico e dell'inquinamento dell'aria. L'aumento dell'uso delle fonti di energia rinnovabili migliorerà la qualità della vita soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Per quanto riguarda la gestione delle foreste, diamo particolare importanza ai progetti che aiutano gli indigeni e le comunità locali ad imparare come gestire le foreste. Analizziamo inoltre in che modo possiamo combattere il taglio e il trasporto illegale dei tronchi d'alberi incluso le procedure di esportazione e di approvvigionamento. Crediamo che il piano di lavoro dell'OECD sarà terminato entro il 2001. Riaffermiamo il nostro impegno a sviluppare delle linee guida comuni per l'ambiente, basandoci sulla rilevante esperienza del MDB, entro il 2001, per il Summit dei G8. Rafforzare la sicurezza internazionale marittima è vitale per la protezione dell'ambiente oceanico, per una protezione globale. Coopereremo unitamente all'Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) per migliorare la sicurezza nei mari, per rafforzare gli standard di sicurezza in particolare per le navi che trasportano carichi inquinanti e pericolosi e per verificare le implementazioni e il mantenimento dell'applicazione degli standard internazionali. Appoggiamo inoltre gli sforzi dei Paesi costieri per aumentare la sicurezza di navigazione e dell'ambiente marino attraverso l'uso, quando appropriato, delle misure di sbaragliamento e di informazione adottate dall'IMO. Accettiamo gli sforzi dell'IMO nel portare avanti la riforma delle attuali politiche internazionali sull'inquinamento marittimo, in particolare, la Convention del 1992 sulla Responsabilità Civile per il danno causato dall'inquinamento del petrolio e la Convention del 1992 sul Risarcimento Internazionale a causa dell'inquinamento del petrolio (IOPC). Sicurezza Nucleare Rinnoviamo l'impegno promosso summit di Mosca nel 1996 innanzitutto per la sicurezza nell'uso dell'energia nucleare e l'acquisizione di uno standard alto di sicurezza a livello mondiale. Siamo d'accordo a continuare a cooperare per promuovere un livello di sicurezza sul nucleare. Continueremo a ritenere di grande importanza la completa e tempestiva implementazione del "Nuclear Safety Account Grant Agreement" ---Verso un 21° secolo di grande stabilità mondiale--- Prevenzione dei conflitti La comunità
internazionale dovrebbe agire urgentemente e effettivamente prevenire
e risolvere i conflitti armati. Sottolineiamo l'importanza del lavoro fatto dai Ministri degli Esteri sulla prevenzione dei conflitti a partire dagli incontri speciali del dicembre 1999 a Berlino, e la conclusione del loro incontro a Miyazaki nel luglio del 2000. Ci impegneremo a lavorare per la loro implementazione con particolare rispetto allo sviluppo economico e la prevenzione dei conflitti, conflitti dell'infanzia, polizia civile internazionale. Esprimiamo una particolare preoccupazione sull'illecito commercio di diamanti, che hanno contribuito all'aggravarsi dei conflitti armati e le crisi umanitarie, particolarmente in Africa. Noi comunque richiederemo una conferenza internazionale i cui risultati saranno sottoposti alle Nazioni Unite, costruendo sulla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1306 e inter alia il processo "Kimberly" iniziato dal governo del Sud Africa, per ragionare sulle impostazioni pratiche che rompano i collegamenti tra gli scambi illeciti dei diamanti e i conflitti armati, comprese le considerazioni di un accordo internazionale sulla certificazione dei diamanti grezzi. La Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio illegale degli armamenti leggeri in tutti i suoi aspetti richiede per il prossimo anno un forte sostegno per assicurare risultati con successo compreso al più presto possibile un accordo sul "Protocollo delle armi da fuoco". Invitiamo la comunità internazionale ad esercitare restrizioni nell'esportazione degli armamenti convenzionali, e siamo impegnati a lavorare insieme per questo fine. Invitiamo i nostri Ministri degli Esteri ad esaminare le effettive misure di prevenzione dei conflitti. Disarmo, non proliferazione e controllo degli armamenti Accogliamo il successo ottenuto dal Trattato di non-proliferazione nucleare del 2000 "2000 Nuclear Non-Proliferation Treaty" (NPT). Siamo determinati a implementare le conclusioni raggiunte a questa Conferenza, inclusa l'immediata entrata in forza del (CTBT) "Comprehensive Nuclear Test-Ban Treaty", e l'immediato inizio e la conclusione entro 5 anni di negoziati per il "Fissile Material Cut-Off Treaty". Rimaniamo impegnati per favorire un'adesione e rispetto universale con il Trattato di non-prolificazione nucleare (NPT). Guardiamo verso l'immediata entrata in forza e la piena implementazione del Trattato di riduzione delle armi strategiche (START) II e alla conclusione di START III il più presto possibile , mentre mantenendo e rafforzando il Trattato dei Missili Anti-Balistici (ABM) come pietra angolare di stabilità strategica e come base per ulteriori riduzioni di armamenti offensivi strategici, in accordo con il suo rifornimento. Accogliamo la ratificazione del CTBT e START II dalla Russia. Rimane
essenziale il trasparente, innocuo, sicuro, fortemente ecologico, il
disfacimento delle armi al plutonio non più necessarie a scopi
difensivi. Il nostro obiettivo per il prossimo Summit è lo sviluppo di un piano di finanziamento internazionale per la gestione del plutonio e disposizioni basate sui piani dei progetti dettagliati, e un quadro multilaterale per coordinare questa cooperazione. Espanderemo la nostra cooperazione ad altri paesi interessati secondo il conseguimento di sostegni internazionali più ampi possibili, e riconosceremo il potenziale per entrambi i finanziamenti, pubblici e privati. Accogliamo
il rafforzamento dei regimi globali per prevenire la proliferazione
degli armamenti di distruzione di massa e il loro sistema di rifornimento.
Riconosciamo la necessità di esaminare e promuovere ulteriori
misure multilaterali per contenere la proliferazione missilistica. A
questo proposito, sosterremo fortemente l'importante lavoro del Sistema
di Controllo delle Tecnologie Missilistiche (MTCR) e prenderemo in considerazione
la proposta per un Sistema di Monitoraggio Globale. Terrorismo Rinnoviamo
la nostra condanna di tutte le forme di terrorismo in tutte le sue motivazioni.
Siamo determinati a combatterlo. Richiediamo un urgente rafforzamento
di cooperazione internazionale, in particolare nello scambio di informazione
anti-terroristiche perfezionando le misure contro le attività
di finanziamenti terroristico, e lavorando insieme per affidare i terroristi
alla giustizia. Accogliamo l'adozione della Convenzione Internazionale
per la Soppressione dei Finanziamenti al Terrorismo. Chiamiamo tutti
gli stati di prendere parte alle 12 convenzioni internazionali di anti-terrorismo
per migliorare la cooperazione internazionale antiterroristica. Siamo
profondamente preoccupati dall'aumento del numero delle azioni terroristiche,
inclusi i dirottamenti e la presa degli ostaggi. Esprimiamo la nostra
grande preoccupazione sulla continuità degli atti terroristici
in molte regioni. Continueremo a produrre nei nostri contatti bilaterali,
monitorando attentamente lo sviluppo e mantenendo stretta la cooperazione
tra di noi.
Abbiamo accettato l'invito del Primo Ministro Italiano ad incontrarci a Genova il prossimo anno. |
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