Riproposizione su web dell'opuscolo autoprodotto dal Comitato di Liberazione Animale di Bergamo
Biotecnologie MAI!!!
 
	
Cosa è la tecnologia genetica?
 
	La tecnologia genetica (tg) ha l'obiettivo di cambiare degli 
	esseri viventi di modo che vi si aggiungano nuove proprietà 
	aliene 'alla specie', o che delle proprietà siano cancellate, 
	mutate, rafforzate. Così essa e' un ulteriore tentativo dei 
	capitalisti di raggiungere il dominio totale sulla natura e di 
	sottometterla ai loro interessi capitalistici per creare nuove 
	fonti di materia prima, nuovi prodotti e nuovi mercati. Una 
	critica a queste nuove condizioni si vuole sopprimere prima 
	del suo nascere. Per evitare un dilagare dell'idea di una 
	resistenza efficace contro le condizioni dominanti di una vita 
	diversa si sviluppano una pletora di tecniche di imposizione e 
	affermazione. Una delle tecniche centrali per l’imposizione e 
	la propaganda degli interessi del capitale con la tg, e' la 
	"bioetica". Con la parte "bio" del concetto c'è 
	l’appropriazione dell'etichetta ecologica, con l'etica c'è il 
	richiamo a tutto il bene dell'occidente cristiano. La bioetica 
	diventa ideologia dominante che permea ogni settore sociale. 
	Ma nessun/a scienziato/a deve arrogarsi la manipolazione di 
	un essere vivente per suscitarne un comportamento conforme 
	al proprio pensiero e modo d'agire.
 
	Queste ricerche non si fermano neanche davanti all'intervento 
	sul patrimonio genetico umano. La "diagnosi prenatale" già 
	esiste come settore di ricerca che rende possibile la 
	decrittazione del codice genetico e la sua esaminazione sulla 
	presenza di eventuali danneggiamenti basilari già prima della 
	nascita. Così in futuro potrebbe avverarsi l'incubo da horror 
	per es. della selezione della vita "priva di valore". Questa 
	ricerca negli USA viene già utilizzata per verificare eventuali 
	danneggiamenti nei geni del bambino non ancora nato, nella 
	ricerca di possibili fonti di malattia (cancro, criminalità, 
	invalidità, tossicodipendenza) per poi praticare l’aborto se i 
	risultati sono indesiderati. 
	Con la clonazione in teoria e' possibile copiare degli esseri 
	viventi. Così in futuro sarà possibile produrre operai\e soldati 
	ecc. accondiscendi e già che ci siamo, anche la brevettazione 
	delle creature così create. Poiché non dobbiamo mai 
	dimenticare che la possibilità del brevetto e' uno dei punti 
	più importanti del potere delle grandi imprese. Il diritto al 
	brevetto garantisce per un massimo di vent'anni il monopolio 
	su di un invenzione, che può essere venduto o affittato come 
	ogni altra merce. Con lo sviluppo della biotecnologia (bt) 
	nasce anche il brevetto su degli esseri viventi. Possono 
	diventare proprietà privata dei semi, delle piante, dei singoli 
	geni. "Nell'ufficio brevetti di Monaco per es., e' giacente una 
	richiesta proveniente dagli USA che implica la possibilità di 
	manipolare le ghiandole del latte della donna per la 
	produzione di una sostanza farmacologica molto costosa – 
	persone come fabbriche chimiche itineranti. Questi siti di 
	produzione "decentralizzati" e "biologici" 
	probabilmente non saranno le donne dei ceti medi nei centri 
	europei o USA del capitale, ma donne del tricontinente o 
	dell'Europa dell'est. E già immagino la propaganda: non e' 
	molto più etico se una multinazionale USA, tedesca, o 
	svizzera come controparte fornisce le "povere donne" di soldi, 
	buon cibo, e magari un po’ di scolarizzazione per i loro 
	bambini." (Jutta Ditfurth, jungle world nr.39 del 25\9\97). 
	I corpi umani con i loro organi e le loro funzioni biologiche 
	diventano depositi di materia prima. E chi li sfrutterà? Come 
	ne sarà organizzata la distribuzione? Come saranno le società 
	nelle quali succedono cose del genere? 
	Nessuno\a dovrebbe essere tanto ingenuo\a a tal punto e 
	pensare che gli uomini e donne di scienza si manterranno 
	entro i limiti della moralità se dietro di loro ci stanno gli 
	interessi economici delle grandi imprese. Anzi, ciò che 
	abbiamo detto fino adesso corrisponde alla vera natura della 
	scienza patriarcale. Non solo gli uomini hanno il dominio 
	della scienza. Ma le basi di essa sono proprio anche quei 
	valori attribuiti "al maschile" come il pensiero tecnocratico, il 
	delirio della onnifattibilità e il dominio sulla natura. Ne nasce 
	l'idea di poter suddividere ogni cosa in parti sempre più 
	piccole per poi ricomporle secondo capriccio e desiderio per 
	arrogarsi il ruolo del creatore onnipotente. 
	Chi spaccia ancora la tg come cosa innocua non ne comprende 
	le dimensioni e deve prendere atto su come si discute della 
	persona umana negli ambienti dell'attuale tg. C'è un filo 
	conduttore diretto tra gli igienisti razziali del fascismo tedesco 
	e la mentalità dei tecnici del gene di oggi che passa, tramite 
	dei portatori del premio Nobel nati dal fascismo tedesco, per la 
	"Cibaconferenz" (conferenza Ciba, la Ciba e' una 
	multinazionale svizzera chimica e del farmaco) nel 1962: 
	(Jutta Ditfurth, idem sopra) "Fedeli alla nostra concezione ci 
	pare del tutto normale affermare che gli organi delle persone 
	viventi sono delle vitali risorse di salute che devono essere 
	distribuite giustamente come ogni altra risorsa di importanza 
	vitale. Perciò ci potremmo considerare costretti ad insistere 
	sull'uccisione di persone anziane, per poter ridistribuire i loro 
	organi a persone più giovani in stato di malattia critico che 
	senza questi organi dovrebbero presto morire. In fin dei conti 
	le persone anziane utilizzano delle risorse vitali a scapito di 
	persone più giovani che ne hanno bisogno." 
	
Diffusione incontrollata
 
	Le conseguenze degli interventi ecologici spesso si rivelano 
	solo alcuni decenni dopo. Persone critiche temono che gli 
	organismi liberati nell'ambiente si possano diffondere in modo 
	incontrollato, stabilirsi nell'ambiente e influire negativamente 
	sull'ecosistema già presente. Le esperienze passate con la 
	liberazione di organismi geneticamente alterati 
	dimostrano che l'intervento con le sue conseguenze e' 
	irreversibile. 
	Per un organismo geneticamente alterato non e' possibile di 
	prevedere se e e come si stabilisce nell'ambiente. Ugualmente 
	e' ignoto se una tale diffusione rappresenta un pericolo o 
	meno. Quando anche una previsione ecologica e' possibile, si 
	riduce entro i limiti di sito previsto per la liberazione, ma in 
	genere mancano conoscenze sufficienti sia dell'organismo 
	manipolato che del sito prescelto. Questo perché l'ecologia 
	non è materia di studio in biologia, dove pero i finanziamenti 
	alla ricerca sono particolarmente abbondanti. 
	Nei singoli casi si producono pesanti alterazioni dell'equilibrio 
	ecologico, Non e' che la liberazione degli organismi 
	manipolati comporta sempre e comunque dei nuovi rischi 
	causati specificamente dalle alterazioni mediante la tg. Ma nel 
	gran numero di applicazioni possibili della tg produce sempre 
	ancora nuovi organismi geneticamente alterati con il 
	conseguente aumento e accumulo di effetti non desiderati 
	della liberazione nell'ambiente. 
	
Diffusione del DNA alterato con la tg
 
	La diffusione del DNA tecnicamente alterato nelle piante può 
	per es. avvenire con la diffusione del polline. L’esistenza di 
	piante selvatiche o di coltura imparentate nel sito della 
	liberazione ne e' la premessa necessaria. Incrociando piante 
	geneticamente alterate con piante selvatiche c'è il pericolo che 
	le piante ibridi risultati si insediano nell'ambiente e 
	disturbino gravemente l'ecosistema preesistente. Gli incroci 
	tra piante manipolate e specie di coltura imparentate 
	preoccupano anzitutto le contadine e i contadini di coltura 
	ecologica. Una contaminazione dei loro prodotti ecologici e 
	non alterati con la tg sarebbe la loro rovina. 
 Non tutte le piante si moltiplicano mediante solo 
	l'impollinazione. Per esempio le patate hanno una spiccata 
	attitudine all'autofertilizzazione. Perciò le probabilità di un 
	trasferimento di geni da una pianta di patate all'altra e' molto 
	bassa. La rapa da zucchero invece non è autofertilizzante. E' 
	vero che con la coltura di solito non arriva a fiorire, ma 
	piante singole precoci riescono sempre a svilupparsi fino alla 
	fioritura prima del raccolto e le api e il vento possono 
	trasferire il polline alterato a delle piante imparentate. La colza 
	non è autofertilizzante e in colture arriva sempre alla fioritura 
	visto che l'obiettivo della coltura e' proprio l'olio dei suoi 
	frutti. Così la colza si incrocia spessissimo con piante parenti. 
	Scienziate\i danesi hanno dimostrato di recente che il gene per 
	la resistenza all’erbicida "BASTA" immesso nelle piante di 
	colza e' finito in una "erbaccia" imparentata. Dopo solo due generazioni questa "erbaccia" 
	che si elimina con l'erbicida "BASTA" a sua volta e' 
	diventata resistente. In Francia scoprirono che lo stesso gene si 
	e' introdotto anche nelle edere. 
	Cosa succede quando delle piante selvatiche catturano del 
	DNA ricombinato? La resistenza agli erbicidi acquisita in
	libertà naturale (stato brado) non dovrebbe portare nessun
	vantaggio alla pianta visto che nel brado non viene sparso 
	nessun erbicida. Ma le cose cambiano quando il gene alieno
	produce l'immunità contro dei "parassiti". Dove questi 
	"parassiti" ostacolano e limitano la diffusione di una pianta 
	specifica questa ovviamente avrà un vantaggio nei confronti 
	dei suoi parenti o uguali non alterate con tg. C’è il pericolo di 
	una diffusione illimitata delle piante resistenti e della 
	distruzione dell'equilibrio ecologico. 
	La capacità dei batteri nel terreno di assumere del DNA libero 
	sul suolo e al suo interno, è un fattore importante 
	dell'incontrollabilità del DNA manipolato sparso 
	nell'ambiente. Questo DNA libero si produce con ogni 
	processo di decomposizione naturale di massa organica, cioè
	anche con quella di provenienza transgenica. 
	Secondo le conoscenze attuali questo DNA può rimanere 
	attivo nel terreno fino alla durata di sessanta giorni. E' del 
	tutto ignoto cosa succede dopo l'assunzione del DNA 
	manipolato: fino adesso non si conoscono che il 5% di tutti i 
	microrganismi presenti nel terreno. Inoltre ci sono indicazioni 
	che il transfer dei geni tra batteri del terreno e quelli 
	dell’intestino è relativamente facile. Per il fatto che su tutti i 
	prodotti agricoli provenienti dalla superficie o dall'interno del 
	terreno vi siano molti batteri del terreno, la via del DNA 
	manipolato dalla pianta fino all'insediamento nella flora 
	intestinale animale e umana è molto breve.
 
Inizio 1994 la pubblicazione scientifica "Science" riporta un caso allarmante di trasferimento di geni 
	per questa via. In laboratorio nel corso di un esperimento 
	furono trasferite delle piccole sezioni di DNA virale su delle 
	piante. Così le si voleva preimmunizzare contro l'attacco dei 
	virus. Più tardi si rivelò che i virus naturali si erano 
	ricombinati con le sezioni virali introdotte nella pianta. Così fu creato un nuovo tipo di virus. Questo metodo di 
	preimmunizzazione con la tg si applica in molti laboratori per 
	sviluppare delle piante da coltura resistenti ai virus. Il giornale berlinese "Tageszeitung" del 28.03.1994 scrisse che questa 	tecnica sarebbe stata applicata quasi nel 10% degli esperimenti, 
su di un totale di 1300 fatti fino ad allora in tutto il mondo, di liberazione nell’ambiente. Elementi di regolazione provenienti dal DNA virale furono impiantati anche nelle piante di mais e di colza rese resistenti contro l’erbicida totale "Basta". Proprietaria di questo mais e di questa colza: la multinazionale AgrEvo.
Un ulteriore argomento contro le piante da tg è che il loro impiego acutizzerà ulteriormente le conseguenze negative dell’agricoltura convenzionale. Oggi gli agricoltori piantano gran parte delle piante da coltura in monocolture molto estese. Molti dei problemi sono sorti a causa di questo tipo di monocoltura e l’industria tenta di risolverli con l’impiego della tg. E’ grazie alla cattiva gestione monocolturale che degli esseri viventi considerati "dannosi" prendono il sopravvento - e ora dovrebbero sparire grazie alla tg. 
Tecnologia genetica e salute
 
Manipolando il cibo l'industria agro-chimica ha iniziato un esperimento sulla salute a livello mondiale, dove noi tutte/i 
	siamo le loro cavie. Un rischio particolare ne è il gene per la 
	resistenza agli antibiotici artificialmente introdotto. Il 
	consumo di cibo geneticamente alterato potrebbe portare al 
	transfer della resistenza agli antibiotici sul nostro corpo, con la 
	possibilità che gran parte dell'umanità non reagirà più agli 
	antibiotici. Si possono rilevare dei disturbi della salute 
	provenienti direttamente dall'assunzione di cibo 
	geneticamente alterato. Una guaritrice ha fatto le seguenti 
	osservazioni:
-  Reazioni allergiche massicce con coliche addominali, 
	dolori acuti, diarrea e vomito e infiammazioni del tratto 
	digerente. 
 
-  Infiammazioni locali della bocca, infiammazioni 	e vescichette al labbro superiore.
 
-  Disturbi più leggeri come aereofagia, malessere, stanchezza 
	e spossamento.
	Quando le/gli addetti ai lavori della tg introducono un nuovo 
	gene in un qualsiasi organismo, si hanno i così detti "effetti di 
	posizionamento" che possono produrre delle imprevedibili 
	mutazioni nello schema dei geni e il cui prodotto proteico può 
	suscitare delle reazioni inaspettate e produrre sostanze 
	potenzialmente tossiche. 
	
L'esempio Basilea
	Nella regione di Basilea fino al 2005 dipenderanno l7.000 
	posti di lavoro dalla tg e in tutta la Svizzera saranno 42.000. 
	Questo risulta da uno studio del centro di ricerca congiunturale 
	alle ETH (Eidgenoessische Technische Hochschule =
	Università Tecnica) di Zurigo diretto dal professore Bernd 
	Schips. Già dall'inizio degli anni '80 le grandi imprese chimiche Roche, Ciba e Sandoz 	impiegarono dei metodi di tg. Ma solo dopo il l990 questi metodi influenzarono il volume delle vendite. Secondo i 	risultati dello studio l’ammontare degli investimenti da parte 
	delle grandi aziende, chimiche di Basilea nel settore della 
	ricerca nella tg del 1993 sarebbe di circa 680 milioni di franchi 	svizzeri. E' il 17% delle spese complessive nel settore ricerca 
	e sviluppo. Con ciò la Svizzera e al prima posto degli 
	investimenti nella ricerca sulla tg. 
	
Biovalley
 
	E all’inizio fu il pensiero. Hans Briener, da tanti anni direttore 	degli affari della Regio Basiliensis, fu ad averlo. Nella regione 
	del Reno Superiore tra Basilea e Strasburgo potrebbe nascere 
	per la tg ciò che negli USA diventò la leggendaria "Silicon 
	Valley" per l'imprenditoriato creativo, ecco la sua fantasia. 
	Nella cosiddetta "Silicon Valley" dei giovani freak del 
	computer si ingegnavano nella invenzione di sistemi di 
	gestione e programmi per l'elaborazione dati, arrivando a 
	produrre lo standard internazionale. 
	Ora qui, lungo il Reno superiore, dovrebbe farcela la gioventù 
	scienziata maniaca della biotecnologia. Questa idea adesso ha 
	trovato chi la ha realizzata. L'imprenditore Georg E. Endress, 
	ora ultrasettantenne e capo senior della ditta Endress & Hauser 
	presso Reinach di Basilea e presidente della Regio 
	Gesellschaft (compagnia associazione Regio), ha messo su in 
	proprio un’impresa attualmente di successo e sembra essere 
	predestinato al compimento di questo "impegno". C'è da dire 
	che la tg non e' il suo campo, ma lui ben sa come costruire una 
	ditta partendo da un idea. Gli iniziatori di Biovalley 
	vorrebbero raggiungere il seguente obiettivo: una rete di 
	collegamento tra tutte le capacità biotecnologiche della 
	regione. Così dovrebbero collaborare più strettamente le 
	Università e gli istituti e soprattutto si dovrebbe aprire il flusso 
	di informazioni tra di loro e le imprese. Si vuole creare una 
	cultura imprenditoriale del tutto nuova, dove le diverse ditte 
	non si considerino concorrenti ma lavorino anzitutto in modo 
	complementare e in accordo tra di loro. Dice di aver appreso 
	dal suo amico Dave Packard (Hewlett & Packard) di come 
	funziona una tale rete. Packard partiva dal presupposto che le 
	rotelline si muovono a vicenda solo se l’ingranaggio consiste 
	come minino di 600 ditte. Dovrebbe diventare il sito 
	biotecnologico più esteso in Europa senza alcuna struttura 
	giuridica e politica. 
	
Perché proprio qui
 
	Da un lato per la presenza di eminenti scienziati (tra cui premi 
	nobel) con le loro scuole alle Università di Basilea, Freiburg e 
	Strasburgo, che dispongono di una infrastruttura di ricerca già 
	ampia e ben fornita che e' anche coccolata ben bene dai 
	rispettivi paesi. Di questa infrastruttura fanno parte: l’Università Etsklinikum di Freiburg, e tra i più grandi ed 
	esegue i primi trattamenti di terapia genetica su pazienti malati
di cancro a livello europeo; il Steinbeis-Transferzentrum 
	Medizin Elektronik, sviluppa delle soluzioni tecniche orientate 
	verso i problemi e la prassi specifica di ditte che non 
	possiedono installazioni di ricerca e di sviluppo ad alta 
	specializzazione proprie; il Max-Plank-Institut fuer 
	Immunbiologie (M.P.I. per biologia immunitaria), noto a 
	livello mondiale, era sotto la direzione del nobel professor 
	Georges Koehler. 
	Dall'altro lato per la "cultura della chimica" che da più di 
	cento anni si sta espandendo nella regione, con le grandi 
	imprese chimiche:
-  Roche, circa 50.000 impiegate\i 
-  Ciba, circa 84.000 impiegate\i 
-  Sandoz, circa 50.000 impiegate\i 
(Ciba e Sandoz hanno eseguito la fusione nella "Novartis"). 
	Questa espansione carismatica ha portato alla fondazione e 
	all’impianto di tante altre ditte in: chimica speciale, 
	farmacologia, agro-chimica, chimica delle vernici. Alle quali 
	si accodano le ditte fornitrici e di ulteriore lavorazione dei 
	prodotti. Secondo delle stime oggi si possono attribuire alla 
	biotecnologia: l25 imprese nel Suedbaden, 70 imprese nella 
	Svizzera del Sud-Ovest, 125 imprese in Alsazia. Oggi circa 
	180 ditte si occupano più direttamente di biotecnologia, con 
	quelle fonitrici diventano 350. Entro dieci anni Endress 
	prevede 300-400 nuove ditte nel settore. Ritiene che la 
	biotecnologia sia un "apripista" simile allo sviluppo dei 
	microprocessori negli anni 70. Per arrivare alla grande 
	affermazione della Biovalley, così lui la stima, dovranno 
	passare ancora circa 20 anni. Ma già nei prossimi anni si 
	potrebbe verificare la realizzabilità o meno dell'idea. 
	Sommando fattori input come il capitale, il know-how, e 
	l'infrastruttura biotecnologica Biovalley e già una realtà. 
	Mancano alcune cose, per esempio un ponte tra l'idea 
	imprenditoriale e l’inventore. Quante che siano le premesse 
	favorevoli a Biovalley – secondo un documento di posizione 
	su Biovalley esiste una grave carenza: manca lo spirito di 
	motivazione per lo sviluppo economico con delle sinergie innovative e positive tra tutte le forze in campo, che non si distinguono per una cultura imprenditoriale aperta ed innovativa ma per un pensiero di chiusura ostacolante fermo al punto di vista che distingue le cose secondo i vari livelli. Ci vorrà ancora molto impegno nella costruzione di un "social network".
	
Biovalley a Freiburg
 
	Istituzioni, ditte, ecc. 
	Il 28/8/96 c'è la fondazione della "Bio-Med-Freiburg". E' una 
	fondazione di pubblica utilità, il suo documento di 
	installazione\creazione viene sottoscritto, oltre che 
	dall'assessore alle finanze di Freiburg Otto Neideck, dal 
	rettore dell'Università Freiburg prof.Wolfang Jaeger, dal 
	presidente della camera dell'industria e del commercio 
	Herman Frese, da Karl Ulrich per l'associazione economica 
	imprese industriali a Baden (WIVB) e Bernd Dallmann 
	dell'ente comunale economia e turismo Freiburg (FWT). 
	Compongono, con i consiglieri comunali, il consiglio della 
	fondazione al quale e aggregato un consiglio scientifico, al 
	quale tra gli altri appartengono dei membri della commissione 
	etica della facoltà di medicina, di ecologia, e dei sindacati. 
	L'obiettivo della fondazione e' la promozione della ricerca e 
	anzitutto degli affari e del commercio nei settori della 
	biotecnologia, tecnica medica e farmacologica.
	La fondazione possiede il "Bio-Tech-Park", due palazzi adibiti 
	ad uso uffici con una superficie utile di 10.000 metri quadri 
	nella Engesserstrasse della zona commerciale e industriale di 
	Bruhel. I palazzi stanno tra il Max Plank Institut fuer 
	Imiminobiologie e le facoltà di scienze naturali dell'Università 
	di Freiburg. La città di Freiburg mette tre milioni di marchi, 
	gli altri partner ciascuno 10.000 marchi, il Land (stato della 
	federazione) 4,5 milioni. Nel contempo si vuole allestire un 
	"fondo di innovazione regionale" fornito con 10 milioni di 
	marchi di mezzi propri per finanziare l'avvio di imprese con 
	una garanzia di copertura del 40% nei casi di fallimento del 
	Land. Il "Bio-Tech-Park" a sua volta viene gestito già dal 
	1985 dalla stessa fondazione che gestisce il 
	Technologiezentrum Freiburg. L'inaugurazione ufficiale del 
	Bio-Tech-Park è avvenuta ufficialmente il 28\1\98 . 
	Altre ditte: Genetech, Goedecke/Parche Davis, Pharmacia 
	Biotech e la prima ditta per terapia genetica in Germania 
	Cellgenix. 
	Piattaforma in Germania della iniziativa Biovalley: 
	Bio\\Med\Freiburg, FWT( DR. Thea Sieghenfuehr), 
	Universita' Friburg, Zentralstelle fuer Forschung und 
	Technologietransfert (Punto per la ricerca e il tranfert di 
	tecnologia). 
	
Imposizione, affermazione
 
	La prospettiva di ulteriore tg a Freiburg non è indiscussa. 
	Perciò il consiglio della fondazione della Bio-Med-Freiburg 
	composto dal sindaco Boeheme, rappresentanti delle tre 
	maggiori frazioni politiche del consiglio comunale (	SPD, CDU, Verdi) e di un rappresentante di ciascheduno dei restanti partner, designerà un consiglio scientifico aggregato. 
	Che secondo criteri economici ma anche etici dovrebbero 
	decidere quali ditte accogliere nei palazzi "Bio-Med". Nel 
	consiglio scientifico aggregato sarà chiamato anche un 
	membro della commissione etica della facoltà di medicina 
	dell'Università di Freiburg.
	
Finanziamento
 
	Il ministero federale di formazione, scienza, ricerca e 
	tecnologia vuole promuovere tra e il 1997 e il 2002 con 47 
	milioni di franchi tre Regioni modello della 
	biotecnologia" nella Repubblica Federale. Tra i 17 concorrenti 
	c'era anche la regione Freiburg. Su 200 pagine scritte la 
	Freiburg Wirtschaft und Touristich Gmbh (Srl economia e 
	turismo Freiburg), l’Università, istituzioni di ricerca e aziende 
	spiegarono perché Freiburg dovrebbe essere sostenuta come 
	sito biotecnologico. Ma furono scelte delle regioni capaci di 
	poter portare in avanti il più presto possibile la Germania 
	come paese della biotecnologia di livello internazionale. Così 
	essendo solo in fase di sviluppo, la "Bio-Regio" Freiburg ha 
	perso questa gara. Essendo concorso nazionale, non ha 
	potuto parteciparvi la regione Reno Superiore con i siti 
	biotecnologici di Basilea e di Strasburgo.
	Secondo il Dr. Fritz Buehler, direttore del Europaeisches 
	Zentrum fuer Pharmazeutische Medizin in Basel (Centro 
	Europeo per la medicina farmacologica a Basilea), esistono 
	circa 1,5 miliardi di franchi svizzeri divisi in circa 15 fondi 
	diversi e ditte fornitrici di capitali. Il Novartis Fonds ha 100 
	milioni di franchi (Grazie a questo fondo e' nata la ditta 
	Discovery Technologies), il Global Live Science Partnership Found ha 225 milioni di franchi, New Medical Tecnologies (sostenuto tra gli altri da Roche e dal Schweizerische Banch-verein/Associazione Banche Svizzere) ha 150 milioni di franchi, la Sofinova di Parigi ha più di 1,2 miliardi di franchi francesi. Vi si aggiungono i fondi a rischio del Swiss Venture Capital Center Basilea. Dove nel quadro di un Service-Center 
	dovrebbero presentarsi degli imprenditori a delle compagnie di 
	partecipazione interessate, per essere messe in borsa, previo 
	voti favorevoli. Si pensa anche di anteporvi un pool di 
	consiglieri che scova delle imprese adatte e funge da mentore. 
	Un pool del genere sarebbe facilmente componibile con delle 
	persone provenienti da istituzioni già esistenti nella Biovalley
	Alla domanda quale sarebbe il giudizio di questa via da parte 
	della politica, il consigliere governativo Hans Martin Tschudi 
	risponde: "la Borsa e' sulla buona strada". Nel quadro di un 
	concorso-Biovalley che dura dal 1\7\97 al 30\6\98 il 
	Dr.H.C.Georg Endress ha messo in palio un premio di 100.000 franchi svizzeri per l'Università capace di dimostrare il 
	più alto numero di fondazioni di ditte nel corso di un anno. 
	
Altre istituzioni e persone della Biovalley
 
	Biovalley ha già dietro di sé il primo grande fallimento 
	economico. La multinazionale svizzera Novartis pianificò un 
	sito produttivo di Hirudin a Basilea e gli diede il bel nome di 
	Biotechnikum. La grande diffusione di critiche diede modo 
	all’impresa di dare una lezione: fiscale, dei posti del lavoro, 
	della democrazia e del potere delle grandi imprese. Il 
	Biotechnikum fu semplicemente costruito poche centinaia di 
	metri oltre, dall'altro lato del confine comunale in Alsazia e le 
	popolazioni ai lati del confine aizzate l'una contro l'altra. Il 
	governo cantonale ed una parte dei media hanno imparato la 
	lezione. Ora si che è chiaro chi comanda. Ma la produzione di 
	Hirudin non fu redditizia. Questo impianto molto costoso fu 
	un investimento sbagliato. E la prima rovina delle costruzioni 
	Biovalley e sta in Alsazia. Nel corso della pianificazione della, Biovalley, è nata l'idea di creare un ritrovo Biovalley. Il senso 
	e l’obiettivo di questo circolo ricreativo e anzitutto la 
	creazione di una possibilità di scambio di informazioni e 
	contatti per ditte biotecnologiche della Regio. In aggiunta 
	all’arena Biovalley la Regio-Gesselschaft (associazione 
	Regio) fondò spontaneamente, insieme a U.Birsner della ditta 
	Big Biotech, questo circolo a Freiburg. Promozione e sostegno 
	dovrebbero elargire un Biovalley-Patronatskomitee (comitato 
	di patrocinio Biovalley) composta da personalità elette capaci 
	di promuovere e moltiplicare l’iniziativa Biovalley. Le 
	università e le ditte Biovalley si scambiano ogni genere di 
	informazioni e di comunicati stampa nella Biovalley-News 
	Mailinglist (News@biovalley.com). Nel quadro della 
	Biovalley-iniziative si sta mettendo a punto un Biotech- 
	Furehrer (guida Biotech). Il progetto fa parte dell'interreg-II- 
	Antrag (Interreg =Interregionale, II = secondo, Antrag = 
	istanza, richiesta, domanda, non è chiaro se trattasi 	di documentazione istituzione). Inoltre dovrebbe essere
	rielaborato il Biovalley-Plakat (Manifesto Biovalley, inteso 
	man.grafico) e riedito per la seconda volta. 
	Nella Fcole Superiéure de Biotechnologie (ESBS) alla 
	periferia di Strasburgo 90 studenti/esse della Svizzera, 
	Germania e Francia apprendono tutto sulla tg., biologia 
	cellulare, molecolare e tecniche procedurali. Nell'ottobre 1989 
	i redattori presidenti delle scuole superiori tecniche e 
	(Università Tecnica ) di Freiburg, Karlsruhe, Basilea, 
	Muelhausen e Stasburgo si sono riuniti per eliminare i limiti 
	posti dai confini al settore formativo. Biotecnologia è il primo 
	corso di studio collettivo della Confederazione Europea delle 
	università del Reno Superiore (Eucor). 
	
Persone
 
	Abshagen, Ulrich, Prof. Dr. Direttore degli affari, Heidelberg 
	Innovation GmbH (Srl) Heidelberg. 
	Arnolds, Bernhard, Dr. Dirigente della Zentralstelle fuer 
	Forschungsfoerderung und Technologietransfer (centro o 
	punto per la promozione della ricerca e del transfer 
	tecnologico), Albert-Ludwings-Universitaet, Freiburg 
	Bentzman, Bertrand de, presidente, Bordeaux Sante' 
	Aquitaine, Brassac, Ingo, Dr., Institut fuer 
	Materialwissenschaft (scienze dei materiali), Technische 
	Universitaey Dresden Buehler, Fritz, Dr., direttore, European	center 	of 	pharmaceutical Medicine Basilea. 
	Buergisser, Ernst, Dr., CEO, Discover Technologies AG (Sa), 
	Rheinfelden. 
	Decker, Gilbert, direttore generale, SODIV, Wittelsheim. 
	Endress, Georg H., Dr. H.c., presidente del consiglio d' 
	amministrazione, Hendress & Hauser International Holding 
	AG, Reinach. 
	Fares, Sophia, Chargee de mission, Service lndustrie- 
	Tecnologie, Chambre de commerce et d' industrie de 
	Bordeaux. 
	Gunzinger, Benno, Dr., dirigente Wissens-und 
	Technologietransfer (transfer conoscenze e tecnologia), 
	universita' Basilea.
 
	Kaufmann, Max, Dr., dirigente affari, Novartis Venture Fund, 
	Basilea. 
	Kessmann, Helmut, Dr., CSO, Discovery tecnologies AG, 
	Rheinfelden. 
Klein, Andre', Dr., direttore generale, Agence 	de 
	Developenieot de l'Alsace.
 
	Lamotte, Andre', Dr., direttore, New Medical Tecnologies, 
	Basilea\Boston. 
	LoefAer, Beat, M.A., Direttore degli affari, segretario del 
	Biovalley-Promotion Team, Loef fler k Associates GmbH, 
	Basilea. 
	Pixa, Ralf, Prof., Dr., Tecnologietransferstelle (punto o centro 
	di transfer tecnologico) ULP, Strasburgo. 
	Poindronne, Philippe, Prof., Dr., UFR delle sciences 
	pharmaceutiques, ULP, Strasburgo. 
	Pompe, Wolfgang, Prof., Dr., Institut fuer 
	Materialwissenschaft (istituto per scienze dei materiali), 
	Technische Universitaey Dresden. 
	Reinisch, Peter, Dr., Advisor, Global Life Science Partnership, 
	Guernsey. 
	Ryser, Stefan, Dr., dirigente del gruppo di ricerca, F. 
	Hoffmann-La Roche AG, Basilea. 
	Schott, Sylvie, Projekt Manager, Agent de Developement de l'Alsace, Colmar. 
	Siegenfuehr, Thea, Dr., sostituto presidente della Stiftung 
	(Fondazione) BioMed Freiburg. 
	
Il Bioscope
 
Il "parco divertimenti" Bioscope e' un progetto collegato alla 
	Biovalley. Per raggiungere i suoi obbiettivi, Biovalley deve 
	nel contempo dispiegare una attività di promozione a livello 
	internazionale e fugare le preoccupazioni dei cittadini rispetto 
	ai progressi nel settore biotecnologico (paura crescente della 
manipolazione genetica). Il Bioscope rappresenterà sia il 
	simbolo di Biovalley che uno spazio per l'informazione 
	trasparente sulle attività di ricerca e le attività industriali del settore. 
	Le aspettative riposte nel progetto "Bioscope" sono enormi – 
	migliaia di posti di lavoro, investimenti nell'ordine di circa 
	600 milioni di franchi francesi, una nuova spinta allo sviluppo 
	della tg, del turismo, della industria farmacologica e di ricerca 	in tutta la zona del Reno Superiore. Secondo la progettazione 
	attuale dovrebbe diventare tre volte più esteso dell'euromark 
	(100-200 ettari), ma con il passare del tempo potrebbe 
	diventare ancora più grande. I siti possibili sono Herlesheim 
	presso Strasburgo. Kuenheim presso Colmar (scelta sostenuta 
	da Colmar, Freiburg e Schlettstadt) e Saint Louis (scelta 
	sostenuta da Basilea, Loerrach e Weil). Il parco dovrebbe 
	essere costruito sulle rive del Reno. Il primo lotto di 
	costruzione dovrebbe costare 180 milioni di marchi con la fine 
	delle costruzioni prevista nell'anno 2001. Il 70% dovrebbe 
	essere finanziato da privati, il resto dallo stato, dalla regione e dal dipartimento. Si attendono 1,8 milioni di visitatori l’anno. 
	Le tematiche centrali sono cinque: 1, la scoperta del corpo 
	umano. 2, la storia dell'umanità 3, la salute. 4, la vita terrestre. 5, modi di vita diversi\il futuro della vita. Il bioscope non dovrebbe diventare un semplice parco divertimenti, ma sono 	anche progettate delle aule per fare dei seminari. Secondo 
	proprie dichiarazioni il parco non dovrebbe fare pubblicità per 
	la tg, ma promuovere la formazione delle scienze e la salute e 
	si ritiene impegnato per la salvaguardia del benessere 
	generale. L'associazione incaricata e' la ARBRE (Association 
	pour la Realisation du Bioscope Rhenon et Europeen). Tra i 
	partecipanti ci sono anzitutto le associazioni turistiche, 
	professionali ed economiche (CRCIA, A.D.A., ADIRA, CAHR), personalità della medicina e della ricerca (Pr. Lehn, 
	Pr, Cliambon, Pr. Marescaux, Pr. Ourisson, Rr. Macherg e 
	inoltre partecipanti tedeschi e svizzeri, corporazioni interconfinali (Regio Entete Franco – Allemande), noti personaggi dell'economia (Etienne Pfmilin, Henry Lachmann, Regis Bello, 
	Alexis Lehmann) del settore scuola e formazione e rappresentato dal rettore della Academie' e Strasbourg, esperti 
	dalle Università, dalla Fondation Alsace e dal Strassbourger 
	Presse Club (Club della Strasburgo). Ogni 
	mobilitazione e' più efficiente e possibile se ogni membro 
	ricopre bene il proprio ruolo come portavoce al fine di 
	aumentare il numero delle adesioni. Già sono state fondate 
	delle iniziative utili al fine (materiale pubblicitario, 
	partecipazione a delle fiere specialistiche, Mailing). Vi si può aderire individualmente per 100ff, le persone giuridiche per 
	500ff. 
Convegni e mostre
 
Al primo incontro (Luglio, circa ottanta presenti) segue 
l'incontro del 8/10/1996 con circa 170 rappresentanti delle 
Università, dei centri locali per il transfer tecnologico, 
dell'industria, delle piccole e medie imprese (KMU, Kleine 
und Mittlere Unternehmen), della promozione economica e 
per la fondazione delle imprese. E' il secondo convegno 
Biovalley nella scuola per management Centre (officina 
trinazionale per l'imprenditoriato professionale) a Colmar. Fu 
presa la decisione per la partecipazione di una rappresentanza 
collettiva alla grande fiera della biotecnologia a Basilea 
‘Ilmac’, eletto un gruppo di lavoro composto da sei persone e 
anche un segretario generale. Coloro dovrebbero dare una 
spinta al progetto interconfinale. Per dare uno slancio a modo 
a Biovalley, l'ideatore e l'imprenditore Georg Endress, per 
molti anni a capo del gruppo imprenditoriale Endress & 
Hauser, ha messo in palio un premio di 100.000 fs, che 
saranno dati alla facoltà di biologia nella regione del Reno 
superiore che nell'anno successivo avrà al suo attivo il 
maggior numero di fondazioni di imprese. Inoltre l’ssemblea 
giunse alla conclusione che era il momento adatto per la 
fondazione di un "Biovalley promotion team". Conclusione 
messa in atto senza voti contrari. Ogni paese invia 5 rappresentanti composti segue: uno ciascuno 
dell'università, dall'associazione piccole e medie imprese, dal 
	transfer tecnologico come anche dalla promozioiie economica. 
	Il sig. Beat Loeffler e il segretario ed il coordinatore del team. Ha il sostegno della Regio Gesellsschaft (compagnia o 
	associazione Regio) e della Agence de Developpement Alsace 
	ADA). Nel Biovalley Promotion Team stanno: per la Germania il dr. Bernhard Arnold, la dr.ssa Thea Siegenfuehr, 
	il prof. Fritz Buehler, il dott. Benno Gunzinger, il dott. Herbert 	Reutimann; per la Francia André Klein, prof. Pixa, prof. 
	Philippe Poindron; coordinazione, Beat Loeffler, Sylvie Schott 
	(dirigente progetto Francia), Manfred Claassens (dirigente 
	progetto Germania) e dottor Axel Mueller (addetto ai verbali). 
	L'obiettivo del team e un "turnaround verbale" che a suo dire 
	si potrebbe imporre prima dentro una zona limitata e 
	facilmente controllabile caratterizzata da una mentalità
	popolare omogenea (gli Alemanni). Con un rappresentante di 
	ogni università (Strasburgo, Freiburg, Basilea) ed un 
	segretario inviato dal Centre di Colmar e costituito il "Ad 
	Interim Executive Team". A questo team si aggiungeranno i 
	rappresentanti delle già esistenti aggregazioni locali del settore 	biotecnologico la Biotech Platform (piattaforma biotech) 
	Basilea, la fondazione Biomed a Freiburg e il Réseau Biotech 
	d’Alsace (ancora da istituire) e tutti insieme dovranno in 
	futuro coordinare ed intensificare a livello interconfinale ciò 
	che localmente e' in atto già da molto tempo. Si prevedono una 
	serie di iniziative per l'informazione e la 
	progettazione/realizzazione di un Biovalley-Netzwerk (rete 
	Biovalley) composta da partner con uguali diritti. Questo 
	nuovo slancio comunemente sviluppato arriva appena in 
	tempo, visto che si sta delineando una dura lotta 
	concorrenziale in Europa tra vecchi e nuovi siti regionali della 
	biotecnologia già esistenti e per la creazione di nuovi siti. 
	Con una Biovalley-Arena, il Biovalley Promotion Team 
	partecipa con un proprio spazio di esposizione alla fiera 
	Chemische Technik, Analityk und Biotechnologie Ilmac '96 a 
	Basilea. Nell'arena hanno luogo ogni giorno delle discussioni 
	con i visitatori, come anche delle tavole rotonde con la 
partecipazione di esperti sulle questioni attuali rispetto alla 
	realizzazione di Biovalley. 
	Nella 14° assemblea generale della conferenza tedesco- 
	francese e svizzera sul Reno Superiore a Hambach nel 
	Rheinlannd-Pfalz i politici di rango di tutti e tre i paesi si 
	dichiararono favorevoli al sostegno del concetto di una
	"Biovalley presso il Reno Superiore". 
	Nella conferenza "il primo anno Biovalley" del 3/7/97 nel 
	Centre-Chateau Kiener si tratta del resoconto sul processo di 
	realizzazione di Biovalley finora avuto luogo. Tra altri sarà il 
	Biovalley Promotion Team a prendere posizione sulle attività 
	e lo sviluppo della Biovalley progettati e già attuati. In
	particolare sarà trattato il concetto di un "Developement 
	programme" (programma di sviluppo) per l'anno a venire 
	come anche i contenuti della prevista proposta per la richiesta 
	di un Fondo europeo per lo sviluppo regionale denominato 
	Biovalley-Interreg. 
	Che fare?
 
	Attualmente non sono prevedibili la natura degli effetti di 
	Biovalley. Ma è prevedibile l’acutizzazione dei processi già 
	in atto di "pulizia" dei centri urbani e della ristrutturazione di essi come anche dei luoghi pubblici (stazioni ferroviarie, case 
	dei concerti\teatro), compresi i "risanamenti" e le 
	ristrutturazioni di lusso delle case. Nel contempo ci sarà il 
	tentativo di imbavagliare le voci critiche per imporre 
	definitivamente la tg come la "tecnologia del progresso". 
	Da alcuni anni inizia a muoversi una resistenza titubante. L'anno scorso ci furono varie occupazioni di campi previsti per 
	la semina di semenze geneticamente alterate, per es. S 
	Buggingen, a sud di Freiburg, dove la ditta Van Der Have 
	voleva coltivare del mais manipolato. Il campo fu occupato 
	nel 95. Nel 96 Van der Have precedette l'occupazione con la 
	semina, ma le piante furono "raccolte" anzitempo. Il campo fu 
	occupato durante tutto il 1997, l'ultimo anno per cui c'era l'autorizzazione per l’esperimento. 
	Con questo opuscolo vogliamo contrapporre qualcosa alla 
	informazione giornalistica da parte della BZ (Badische 
	Zeitung), che esalta questo "progresso", ed incentivare la 
	discussione attorno a Biovalley. Questa resistenza non deve 
	rimanere nell'ambito di una lotta particolare ma deve 
	assumere una prospettiva sociale generale: 
DALLA RESISTENZA A BIOVALLEY ALLA RIVOLUZIONE SOCIALE!
 
Tradotto da M.C. 3.3.99 Novara carcere
 
Per Contatti:
C.L.A. BG casella postale n.15 24040 Bonate Sotto (BG)
Per contributi:
c.c.p. 12234241 per sostenere la rivista "Animals" e le attività del Comitato di Liberazione Animale di Bergamo
Data di pubblicazione: opuscolo anno 1999 su web: anno 2000
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