Riproposizione su web dell'opuscolo autoprodotto dal Comitato di Liberazione Animale di Bergamo
Biotecnologie MAI!!!
Cosa è la tecnologia genetica?
La tecnologia genetica (tg) ha l'obiettivo di cambiare degli
esseri viventi di modo che vi si aggiungano nuove proprietà
aliene 'alla specie', o che delle proprietà siano cancellate,
mutate, rafforzate. Così essa e' un ulteriore tentativo dei
capitalisti di raggiungere il dominio totale sulla natura e di
sottometterla ai loro interessi capitalistici per creare nuove
fonti di materia prima, nuovi prodotti e nuovi mercati. Una
critica a queste nuove condizioni si vuole sopprimere prima
del suo nascere. Per evitare un dilagare dell'idea di una
resistenza efficace contro le condizioni dominanti di una vita
diversa si sviluppano una pletora di tecniche di imposizione e
affermazione. Una delle tecniche centrali per l’imposizione e
la propaganda degli interessi del capitale con la tg, e' la
"bioetica". Con la parte "bio" del concetto c'è
l’appropriazione dell'etichetta ecologica, con l'etica c'è il
richiamo a tutto il bene dell'occidente cristiano. La bioetica
diventa ideologia dominante che permea ogni settore sociale.
Ma nessun/a scienziato/a deve arrogarsi la manipolazione di
un essere vivente per suscitarne un comportamento conforme
al proprio pensiero e modo d'agire.
Queste ricerche non si fermano neanche davanti all'intervento
sul patrimonio genetico umano. La "diagnosi prenatale" già
esiste come settore di ricerca che rende possibile la
decrittazione del codice genetico e la sua esaminazione sulla
presenza di eventuali danneggiamenti basilari già prima della
nascita. Così in futuro potrebbe avverarsi l'incubo da horror
per es. della selezione della vita "priva di valore". Questa
ricerca negli USA viene già utilizzata per verificare eventuali
danneggiamenti nei geni del bambino non ancora nato, nella
ricerca di possibili fonti di malattia (cancro, criminalità,
invalidità, tossicodipendenza) per poi praticare l’aborto se i
risultati sono indesiderati.
Con la clonazione in teoria e' possibile copiare degli esseri
viventi. Così in futuro sarà possibile produrre operai\e soldati
ecc. accondiscendi e già che ci siamo, anche la brevettazione
delle creature così create. Poiché non dobbiamo mai
dimenticare che la possibilità del brevetto e' uno dei punti
più importanti del potere delle grandi imprese. Il diritto al
brevetto garantisce per un massimo di vent'anni il monopolio
su di un invenzione, che può essere venduto o affittato come
ogni altra merce. Con lo sviluppo della biotecnologia (bt)
nasce anche il brevetto su degli esseri viventi. Possono
diventare proprietà privata dei semi, delle piante, dei singoli
geni. "Nell'ufficio brevetti di Monaco per es., e' giacente una
richiesta proveniente dagli USA che implica la possibilità di
manipolare le ghiandole del latte della donna per la
produzione di una sostanza farmacologica molto costosa –
persone come fabbriche chimiche itineranti. Questi siti di
produzione "decentralizzati" e "biologici"
probabilmente non saranno le donne dei ceti medi nei centri
europei o USA del capitale, ma donne del tricontinente o
dell'Europa dell'est. E già immagino la propaganda: non e'
molto più etico se una multinazionale USA, tedesca, o
svizzera come controparte fornisce le "povere donne" di soldi,
buon cibo, e magari un po’ di scolarizzazione per i loro
bambini." (Jutta Ditfurth, jungle world nr.39 del 25\9\97).
I corpi umani con i loro organi e le loro funzioni biologiche
diventano depositi di materia prima. E chi li sfrutterà? Come
ne sarà organizzata la distribuzione? Come saranno le società
nelle quali succedono cose del genere?
Nessuno\a dovrebbe essere tanto ingenuo\a a tal punto e
pensare che gli uomini e donne di scienza si manterranno
entro i limiti della moralità se dietro di loro ci stanno gli
interessi economici delle grandi imprese. Anzi, ciò che
abbiamo detto fino adesso corrisponde alla vera natura della
scienza patriarcale. Non solo gli uomini hanno il dominio
della scienza. Ma le basi di essa sono proprio anche quei
valori attribuiti "al maschile" come il pensiero tecnocratico, il
delirio della onnifattibilità e il dominio sulla natura. Ne nasce
l'idea di poter suddividere ogni cosa in parti sempre più
piccole per poi ricomporle secondo capriccio e desiderio per
arrogarsi il ruolo del creatore onnipotente.
Chi spaccia ancora la tg come cosa innocua non ne comprende
le dimensioni e deve prendere atto su come si discute della
persona umana negli ambienti dell'attuale tg. C'è un filo
conduttore diretto tra gli igienisti razziali del fascismo tedesco
e la mentalità dei tecnici del gene di oggi che passa, tramite
dei portatori del premio Nobel nati dal fascismo tedesco, per la
"Cibaconferenz" (conferenza Ciba, la Ciba e' una
multinazionale svizzera chimica e del farmaco) nel 1962:
(Jutta Ditfurth, idem sopra) "Fedeli alla nostra concezione ci
pare del tutto normale affermare che gli organi delle persone
viventi sono delle vitali risorse di salute che devono essere
distribuite giustamente come ogni altra risorsa di importanza
vitale. Perciò ci potremmo considerare costretti ad insistere
sull'uccisione di persone anziane, per poter ridistribuire i loro
organi a persone più giovani in stato di malattia critico che
senza questi organi dovrebbero presto morire. In fin dei conti
le persone anziane utilizzano delle risorse vitali a scapito di
persone più giovani che ne hanno bisogno."
Diffusione incontrollata
Le conseguenze degli interventi ecologici spesso si rivelano
solo alcuni decenni dopo. Persone critiche temono che gli
organismi liberati nell'ambiente si possano diffondere in modo
incontrollato, stabilirsi nell'ambiente e influire negativamente
sull'ecosistema già presente. Le esperienze passate con la
liberazione di organismi geneticamente alterati
dimostrano che l'intervento con le sue conseguenze e'
irreversibile.
Per un organismo geneticamente alterato non e' possibile di
prevedere se e e come si stabilisce nell'ambiente. Ugualmente
e' ignoto se una tale diffusione rappresenta un pericolo o
meno. Quando anche una previsione ecologica e' possibile, si
riduce entro i limiti di sito previsto per la liberazione, ma in
genere mancano conoscenze sufficienti sia dell'organismo
manipolato che del sito prescelto. Questo perché l'ecologia
non è materia di studio in biologia, dove pero i finanziamenti
alla ricerca sono particolarmente abbondanti.
Nei singoli casi si producono pesanti alterazioni dell'equilibrio
ecologico, Non e' che la liberazione degli organismi
manipolati comporta sempre e comunque dei nuovi rischi
causati specificamente dalle alterazioni mediante la tg. Ma nel
gran numero di applicazioni possibili della tg produce sempre
ancora nuovi organismi geneticamente alterati con il
conseguente aumento e accumulo di effetti non desiderati
della liberazione nell'ambiente.
Diffusione del DNA alterato con la tg
La diffusione del DNA tecnicamente alterato nelle piante può
per es. avvenire con la diffusione del polline. L’esistenza di
piante selvatiche o di coltura imparentate nel sito della
liberazione ne e' la premessa necessaria. Incrociando piante
geneticamente alterate con piante selvatiche c'è il pericolo che
le piante ibridi risultati si insediano nell'ambiente e
disturbino gravemente l'ecosistema preesistente. Gli incroci
tra piante manipolate e specie di coltura imparentate
preoccupano anzitutto le contadine e i contadini di coltura
ecologica. Una contaminazione dei loro prodotti ecologici e
non alterati con la tg sarebbe la loro rovina.
Non tutte le piante si moltiplicano mediante solo
l'impollinazione. Per esempio le patate hanno una spiccata
attitudine all'autofertilizzazione. Perciò le probabilità di un
trasferimento di geni da una pianta di patate all'altra e' molto
bassa. La rapa da zucchero invece non è autofertilizzante. E'
vero che con la coltura di solito non arriva a fiorire, ma
piante singole precoci riescono sempre a svilupparsi fino alla
fioritura prima del raccolto e le api e il vento possono
trasferire il polline alterato a delle piante imparentate. La colza
non è autofertilizzante e in colture arriva sempre alla fioritura
visto che l'obiettivo della coltura e' proprio l'olio dei suoi
frutti. Così la colza si incrocia spessissimo con piante parenti.
Scienziate\i danesi hanno dimostrato di recente che il gene per
la resistenza all’erbicida "BASTA" immesso nelle piante di
colza e' finito in una "erbaccia" imparentata. Dopo solo due generazioni questa "erbaccia"
che si elimina con l'erbicida "BASTA" a sua volta e'
diventata resistente. In Francia scoprirono che lo stesso gene si
e' introdotto anche nelle edere.
Cosa succede quando delle piante selvatiche catturano del
DNA ricombinato? La resistenza agli erbicidi acquisita in
libertà naturale (stato brado) non dovrebbe portare nessun
vantaggio alla pianta visto che nel brado non viene sparso
nessun erbicida. Ma le cose cambiano quando il gene alieno
produce l'immunità contro dei "parassiti". Dove questi
"parassiti" ostacolano e limitano la diffusione di una pianta
specifica questa ovviamente avrà un vantaggio nei confronti
dei suoi parenti o uguali non alterate con tg. C’è il pericolo di
una diffusione illimitata delle piante resistenti e della
distruzione dell'equilibrio ecologico.
La capacità dei batteri nel terreno di assumere del DNA libero
sul suolo e al suo interno, è un fattore importante
dell'incontrollabilità del DNA manipolato sparso
nell'ambiente. Questo DNA libero si produce con ogni
processo di decomposizione naturale di massa organica, cioè
anche con quella di provenienza transgenica.
Secondo le conoscenze attuali questo DNA può rimanere
attivo nel terreno fino alla durata di sessanta giorni. E' del
tutto ignoto cosa succede dopo l'assunzione del DNA
manipolato: fino adesso non si conoscono che il 5% di tutti i
microrganismi presenti nel terreno. Inoltre ci sono indicazioni
che il transfer dei geni tra batteri del terreno e quelli
dell’intestino è relativamente facile. Per il fatto che su tutti i
prodotti agricoli provenienti dalla superficie o dall'interno del
terreno vi siano molti batteri del terreno, la via del DNA
manipolato dalla pianta fino all'insediamento nella flora
intestinale animale e umana è molto breve.
Inizio 1994 la pubblicazione scientifica "Science" riporta un caso allarmante di trasferimento di geni
per questa via. In laboratorio nel corso di un esperimento
furono trasferite delle piccole sezioni di DNA virale su delle
piante. Così le si voleva preimmunizzare contro l'attacco dei
virus. Più tardi si rivelò che i virus naturali si erano
ricombinati con le sezioni virali introdotte nella pianta. Così fu creato un nuovo tipo di virus. Questo metodo di
preimmunizzazione con la tg si applica in molti laboratori per
sviluppare delle piante da coltura resistenti ai virus. Il giornale berlinese "Tageszeitung" del 28.03.1994 scrisse che questa tecnica sarebbe stata applicata quasi nel 10% degli esperimenti,
su di un totale di 1300 fatti fino ad allora in tutto il mondo, di liberazione nell’ambiente. Elementi di regolazione provenienti dal DNA virale furono impiantati anche nelle piante di mais e di colza rese resistenti contro l’erbicida totale "Basta". Proprietaria di questo mais e di questa colza: la multinazionale AgrEvo.
Un ulteriore argomento contro le piante da tg è che il loro impiego acutizzerà ulteriormente le conseguenze negative dell’agricoltura convenzionale. Oggi gli agricoltori piantano gran parte delle piante da coltura in monocolture molto estese. Molti dei problemi sono sorti a causa di questo tipo di monocoltura e l’industria tenta di risolverli con l’impiego della tg. E’ grazie alla cattiva gestione monocolturale che degli esseri viventi considerati "dannosi" prendono il sopravvento - e ora dovrebbero sparire grazie alla tg.
Tecnologia genetica e salute
Manipolando il cibo l'industria agro-chimica ha iniziato un esperimento sulla salute a livello mondiale, dove noi tutte/i
siamo le loro cavie. Un rischio particolare ne è il gene per la
resistenza agli antibiotici artificialmente introdotto. Il
consumo di cibo geneticamente alterato potrebbe portare al
transfer della resistenza agli antibiotici sul nostro corpo, con la
possibilità che gran parte dell'umanità non reagirà più agli
antibiotici. Si possono rilevare dei disturbi della salute
provenienti direttamente dall'assunzione di cibo
geneticamente alterato. Una guaritrice ha fatto le seguenti
osservazioni:
- Reazioni allergiche massicce con coliche addominali,
dolori acuti, diarrea e vomito e infiammazioni del tratto
digerente.
- Infiammazioni locali della bocca, infiammazioni e vescichette al labbro superiore.
- Disturbi più leggeri come aereofagia, malessere, stanchezza
e spossamento.
Quando le/gli addetti ai lavori della tg introducono un nuovo
gene in un qualsiasi organismo, si hanno i così detti "effetti di
posizionamento" che possono produrre delle imprevedibili
mutazioni nello schema dei geni e il cui prodotto proteico può
suscitare delle reazioni inaspettate e produrre sostanze
potenzialmente tossiche.
L'esempio Basilea
Nella regione di Basilea fino al 2005 dipenderanno l7.000
posti di lavoro dalla tg e in tutta la Svizzera saranno 42.000.
Questo risulta da uno studio del centro di ricerca congiunturale
alle ETH (Eidgenoessische Technische Hochschule =
Università Tecnica) di Zurigo diretto dal professore Bernd
Schips. Già dall'inizio degli anni '80 le grandi imprese chimiche Roche, Ciba e Sandoz impiegarono dei metodi di tg. Ma solo dopo il l990 questi metodi influenzarono il volume delle vendite. Secondo i risultati dello studio l’ammontare degli investimenti da parte
delle grandi aziende, chimiche di Basilea nel settore della
ricerca nella tg del 1993 sarebbe di circa 680 milioni di franchi svizzeri. E' il 17% delle spese complessive nel settore ricerca
e sviluppo. Con ciò la Svizzera e al prima posto degli
investimenti nella ricerca sulla tg.
Biovalley
E all’inizio fu il pensiero. Hans Briener, da tanti anni direttore degli affari della Regio Basiliensis, fu ad averlo. Nella regione
del Reno Superiore tra Basilea e Strasburgo potrebbe nascere
per la tg ciò che negli USA diventò la leggendaria "Silicon
Valley" per l'imprenditoriato creativo, ecco la sua fantasia.
Nella cosiddetta "Silicon Valley" dei giovani freak del
computer si ingegnavano nella invenzione di sistemi di
gestione e programmi per l'elaborazione dati, arrivando a
produrre lo standard internazionale.
Ora qui, lungo il Reno superiore, dovrebbe farcela la gioventù
scienziata maniaca della biotecnologia. Questa idea adesso ha
trovato chi la ha realizzata. L'imprenditore Georg E. Endress,
ora ultrasettantenne e capo senior della ditta Endress & Hauser
presso Reinach di Basilea e presidente della Regio
Gesellschaft (compagnia associazione Regio), ha messo su in
proprio un’impresa attualmente di successo e sembra essere
predestinato al compimento di questo "impegno". C'è da dire
che la tg non e' il suo campo, ma lui ben sa come costruire una
ditta partendo da un idea. Gli iniziatori di Biovalley
vorrebbero raggiungere il seguente obiettivo: una rete di
collegamento tra tutte le capacità biotecnologiche della
regione. Così dovrebbero collaborare più strettamente le
Università e gli istituti e soprattutto si dovrebbe aprire il flusso
di informazioni tra di loro e le imprese. Si vuole creare una
cultura imprenditoriale del tutto nuova, dove le diverse ditte
non si considerino concorrenti ma lavorino anzitutto in modo
complementare e in accordo tra di loro. Dice di aver appreso
dal suo amico Dave Packard (Hewlett & Packard) di come
funziona una tale rete. Packard partiva dal presupposto che le
rotelline si muovono a vicenda solo se l’ingranaggio consiste
come minino di 600 ditte. Dovrebbe diventare il sito
biotecnologico più esteso in Europa senza alcuna struttura
giuridica e politica.
Perché proprio qui
Da un lato per la presenza di eminenti scienziati (tra cui premi
nobel) con le loro scuole alle Università di Basilea, Freiburg e
Strasburgo, che dispongono di una infrastruttura di ricerca già
ampia e ben fornita che e' anche coccolata ben bene dai
rispettivi paesi. Di questa infrastruttura fanno parte: l’Università Etsklinikum di Freiburg, e tra i più grandi ed
esegue i primi trattamenti di terapia genetica su pazienti malati
di cancro a livello europeo; il Steinbeis-Transferzentrum
Medizin Elektronik, sviluppa delle soluzioni tecniche orientate
verso i problemi e la prassi specifica di ditte che non
possiedono installazioni di ricerca e di sviluppo ad alta
specializzazione proprie; il Max-Plank-Institut fuer
Immunbiologie (M.P.I. per biologia immunitaria), noto a
livello mondiale, era sotto la direzione del nobel professor
Georges Koehler.
Dall'altro lato per la "cultura della chimica" che da più di
cento anni si sta espandendo nella regione, con le grandi
imprese chimiche:
- Roche, circa 50.000 impiegate\i
- Ciba, circa 84.000 impiegate\i
- Sandoz, circa 50.000 impiegate\i
(Ciba e Sandoz hanno eseguito la fusione nella "Novartis").
Questa espansione carismatica ha portato alla fondazione e
all’impianto di tante altre ditte in: chimica speciale,
farmacologia, agro-chimica, chimica delle vernici. Alle quali
si accodano le ditte fornitrici e di ulteriore lavorazione dei
prodotti. Secondo delle stime oggi si possono attribuire alla
biotecnologia: l25 imprese nel Suedbaden, 70 imprese nella
Svizzera del Sud-Ovest, 125 imprese in Alsazia. Oggi circa
180 ditte si occupano più direttamente di biotecnologia, con
quelle fonitrici diventano 350. Entro dieci anni Endress
prevede 300-400 nuove ditte nel settore. Ritiene che la
biotecnologia sia un "apripista" simile allo sviluppo dei
microprocessori negli anni 70. Per arrivare alla grande
affermazione della Biovalley, così lui la stima, dovranno
passare ancora circa 20 anni. Ma già nei prossimi anni si
potrebbe verificare la realizzabilità o meno dell'idea.
Sommando fattori input come il capitale, il know-how, e
l'infrastruttura biotecnologica Biovalley e già una realtà.
Mancano alcune cose, per esempio un ponte tra l'idea
imprenditoriale e l’inventore. Quante che siano le premesse
favorevoli a Biovalley – secondo un documento di posizione
su Biovalley esiste una grave carenza: manca lo spirito di
motivazione per lo sviluppo economico con delle sinergie innovative e positive tra tutte le forze in campo, che non si distinguono per una cultura imprenditoriale aperta ed innovativa ma per un pensiero di chiusura ostacolante fermo al punto di vista che distingue le cose secondo i vari livelli. Ci vorrà ancora molto impegno nella costruzione di un "social network".
Biovalley a Freiburg
Istituzioni, ditte, ecc.
Il 28/8/96 c'è la fondazione della "Bio-Med-Freiburg". E' una
fondazione di pubblica utilità, il suo documento di
installazione\creazione viene sottoscritto, oltre che
dall'assessore alle finanze di Freiburg Otto Neideck, dal
rettore dell'Università Freiburg prof.Wolfang Jaeger, dal
presidente della camera dell'industria e del commercio
Herman Frese, da Karl Ulrich per l'associazione economica
imprese industriali a Baden (WIVB) e Bernd Dallmann
dell'ente comunale economia e turismo Freiburg (FWT).
Compongono, con i consiglieri comunali, il consiglio della
fondazione al quale e aggregato un consiglio scientifico, al
quale tra gli altri appartengono dei membri della commissione
etica della facoltà di medicina, di ecologia, e dei sindacati.
L'obiettivo della fondazione e' la promozione della ricerca e
anzitutto degli affari e del commercio nei settori della
biotecnologia, tecnica medica e farmacologica.
La fondazione possiede il "Bio-Tech-Park", due palazzi adibiti
ad uso uffici con una superficie utile di 10.000 metri quadri
nella Engesserstrasse della zona commerciale e industriale di
Bruhel. I palazzi stanno tra il Max Plank Institut fuer
Imiminobiologie e le facoltà di scienze naturali dell'Università
di Freiburg. La città di Freiburg mette tre milioni di marchi,
gli altri partner ciascuno 10.000 marchi, il Land (stato della
federazione) 4,5 milioni. Nel contempo si vuole allestire un
"fondo di innovazione regionale" fornito con 10 milioni di
marchi di mezzi propri per finanziare l'avvio di imprese con
una garanzia di copertura del 40% nei casi di fallimento del
Land. Il "Bio-Tech-Park" a sua volta viene gestito già dal
1985 dalla stessa fondazione che gestisce il
Technologiezentrum Freiburg. L'inaugurazione ufficiale del
Bio-Tech-Park è avvenuta ufficialmente il 28\1\98 .
Altre ditte: Genetech, Goedecke/Parche Davis, Pharmacia
Biotech e la prima ditta per terapia genetica in Germania
Cellgenix.
Piattaforma in Germania della iniziativa Biovalley:
Bio\\Med\Freiburg, FWT( DR. Thea Sieghenfuehr),
Universita' Friburg, Zentralstelle fuer Forschung und
Technologietransfert (Punto per la ricerca e il tranfert di
tecnologia).
Imposizione, affermazione
La prospettiva di ulteriore tg a Freiburg non è indiscussa.
Perciò il consiglio della fondazione della Bio-Med-Freiburg
composto dal sindaco Boeheme, rappresentanti delle tre
maggiori frazioni politiche del consiglio comunale ( SPD, CDU, Verdi) e di un rappresentante di ciascheduno dei restanti partner, designerà un consiglio scientifico aggregato.
Che secondo criteri economici ma anche etici dovrebbero
decidere quali ditte accogliere nei palazzi "Bio-Med". Nel
consiglio scientifico aggregato sarà chiamato anche un
membro della commissione etica della facoltà di medicina
dell'Università di Freiburg.
Finanziamento
Il ministero federale di formazione, scienza, ricerca e
tecnologia vuole promuovere tra e il 1997 e il 2002 con 47
milioni di franchi tre Regioni modello della
biotecnologia" nella Repubblica Federale. Tra i 17 concorrenti
c'era anche la regione Freiburg. Su 200 pagine scritte la
Freiburg Wirtschaft und Touristich Gmbh (Srl economia e
turismo Freiburg), l’Università, istituzioni di ricerca e aziende
spiegarono perché Freiburg dovrebbe essere sostenuta come
sito biotecnologico. Ma furono scelte delle regioni capaci di
poter portare in avanti il più presto possibile la Germania
come paese della biotecnologia di livello internazionale. Così
essendo solo in fase di sviluppo, la "Bio-Regio" Freiburg ha
perso questa gara. Essendo concorso nazionale, non ha
potuto parteciparvi la regione Reno Superiore con i siti
biotecnologici di Basilea e di Strasburgo.
Secondo il Dr. Fritz Buehler, direttore del Europaeisches
Zentrum fuer Pharmazeutische Medizin in Basel (Centro
Europeo per la medicina farmacologica a Basilea), esistono
circa 1,5 miliardi di franchi svizzeri divisi in circa 15 fondi
diversi e ditte fornitrici di capitali. Il Novartis Fonds ha 100
milioni di franchi (Grazie a questo fondo e' nata la ditta
Discovery Technologies), il Global Live Science Partnership Found ha 225 milioni di franchi, New Medical Tecnologies (sostenuto tra gli altri da Roche e dal Schweizerische Banch-verein/Associazione Banche Svizzere) ha 150 milioni di franchi, la Sofinova di Parigi ha più di 1,2 miliardi di franchi francesi. Vi si aggiungono i fondi a rischio del Swiss Venture Capital Center Basilea. Dove nel quadro di un Service-Center
dovrebbero presentarsi degli imprenditori a delle compagnie di
partecipazione interessate, per essere messe in borsa, previo
voti favorevoli. Si pensa anche di anteporvi un pool di
consiglieri che scova delle imprese adatte e funge da mentore.
Un pool del genere sarebbe facilmente componibile con delle
persone provenienti da istituzioni già esistenti nella Biovalley
Alla domanda quale sarebbe il giudizio di questa via da parte
della politica, il consigliere governativo Hans Martin Tschudi
risponde: "la Borsa e' sulla buona strada". Nel quadro di un
concorso-Biovalley che dura dal 1\7\97 al 30\6\98 il
Dr.H.C.Georg Endress ha messo in palio un premio di 100.000 franchi svizzeri per l'Università capace di dimostrare il
più alto numero di fondazioni di ditte nel corso di un anno.
Altre istituzioni e persone della Biovalley
Biovalley ha già dietro di sé il primo grande fallimento
economico. La multinazionale svizzera Novartis pianificò un
sito produttivo di Hirudin a Basilea e gli diede il bel nome di
Biotechnikum. La grande diffusione di critiche diede modo
all’impresa di dare una lezione: fiscale, dei posti del lavoro,
della democrazia e del potere delle grandi imprese. Il
Biotechnikum fu semplicemente costruito poche centinaia di
metri oltre, dall'altro lato del confine comunale in Alsazia e le
popolazioni ai lati del confine aizzate l'una contro l'altra. Il
governo cantonale ed una parte dei media hanno imparato la
lezione. Ora si che è chiaro chi comanda. Ma la produzione di
Hirudin non fu redditizia. Questo impianto molto costoso fu
un investimento sbagliato. E la prima rovina delle costruzioni
Biovalley e sta in Alsazia. Nel corso della pianificazione della, Biovalley, è nata l'idea di creare un ritrovo Biovalley. Il senso
e l’obiettivo di questo circolo ricreativo e anzitutto la
creazione di una possibilità di scambio di informazioni e
contatti per ditte biotecnologiche della Regio. In aggiunta
all’arena Biovalley la Regio-Gesselschaft (associazione
Regio) fondò spontaneamente, insieme a U.Birsner della ditta
Big Biotech, questo circolo a Freiburg. Promozione e sostegno
dovrebbero elargire un Biovalley-Patronatskomitee (comitato
di patrocinio Biovalley) composta da personalità elette capaci
di promuovere e moltiplicare l’iniziativa Biovalley. Le
università e le ditte Biovalley si scambiano ogni genere di
informazioni e di comunicati stampa nella Biovalley-News
Mailinglist (News@biovalley.com). Nel quadro della
Biovalley-iniziative si sta mettendo a punto un Biotech-
Furehrer (guida Biotech). Il progetto fa parte dell'interreg-II-
Antrag (Interreg =Interregionale, II = secondo, Antrag =
istanza, richiesta, domanda, non è chiaro se trattasi di documentazione istituzione). Inoltre dovrebbe essere
rielaborato il Biovalley-Plakat (Manifesto Biovalley, inteso
man.grafico) e riedito per la seconda volta.
Nella Fcole Superiéure de Biotechnologie (ESBS) alla
periferia di Strasburgo 90 studenti/esse della Svizzera,
Germania e Francia apprendono tutto sulla tg., biologia
cellulare, molecolare e tecniche procedurali. Nell'ottobre 1989
i redattori presidenti delle scuole superiori tecniche e
(Università Tecnica ) di Freiburg, Karlsruhe, Basilea,
Muelhausen e Stasburgo si sono riuniti per eliminare i limiti
posti dai confini al settore formativo. Biotecnologia è il primo
corso di studio collettivo della Confederazione Europea delle
università del Reno Superiore (Eucor).
Persone
Abshagen, Ulrich, Prof. Dr. Direttore degli affari, Heidelberg
Innovation GmbH (Srl) Heidelberg.
Arnolds, Bernhard, Dr. Dirigente della Zentralstelle fuer
Forschungsfoerderung und Technologietransfer (centro o
punto per la promozione della ricerca e del transfer
tecnologico), Albert-Ludwings-Universitaet, Freiburg
Bentzman, Bertrand de, presidente, Bordeaux Sante'
Aquitaine, Brassac, Ingo, Dr., Institut fuer
Materialwissenschaft (scienze dei materiali), Technische
Universitaey Dresden Buehler, Fritz, Dr., direttore, European center of pharmaceutical Medicine Basilea.
Buergisser, Ernst, Dr., CEO, Discover Technologies AG (Sa),
Rheinfelden.
Decker, Gilbert, direttore generale, SODIV, Wittelsheim.
Endress, Georg H., Dr. H.c., presidente del consiglio d'
amministrazione, Hendress & Hauser International Holding
AG, Reinach.
Fares, Sophia, Chargee de mission, Service lndustrie-
Tecnologie, Chambre de commerce et d' industrie de
Bordeaux.
Gunzinger, Benno, Dr., dirigente Wissens-und
Technologietransfer (transfer conoscenze e tecnologia),
universita' Basilea.
Kaufmann, Max, Dr., dirigente affari, Novartis Venture Fund,
Basilea.
Kessmann, Helmut, Dr., CSO, Discovery tecnologies AG,
Rheinfelden.
Klein, Andre', Dr., direttore generale, Agence de
Developenieot de l'Alsace.
Lamotte, Andre', Dr., direttore, New Medical Tecnologies,
Basilea\Boston.
LoefAer, Beat, M.A., Direttore degli affari, segretario del
Biovalley-Promotion Team, Loef fler k Associates GmbH,
Basilea.
Pixa, Ralf, Prof., Dr., Tecnologietransferstelle (punto o centro
di transfer tecnologico) ULP, Strasburgo.
Poindronne, Philippe, Prof., Dr., UFR delle sciences
pharmaceutiques, ULP, Strasburgo.
Pompe, Wolfgang, Prof., Dr., Institut fuer
Materialwissenschaft (istituto per scienze dei materiali),
Technische Universitaey Dresden.
Reinisch, Peter, Dr., Advisor, Global Life Science Partnership,
Guernsey.
Ryser, Stefan, Dr., dirigente del gruppo di ricerca, F.
Hoffmann-La Roche AG, Basilea.
Schott, Sylvie, Projekt Manager, Agent de Developement de l'Alsace, Colmar.
Siegenfuehr, Thea, Dr., sostituto presidente della Stiftung
(Fondazione) BioMed Freiburg.
Il Bioscope
Il "parco divertimenti" Bioscope e' un progetto collegato alla
Biovalley. Per raggiungere i suoi obbiettivi, Biovalley deve
nel contempo dispiegare una attività di promozione a livello
internazionale e fugare le preoccupazioni dei cittadini rispetto
ai progressi nel settore biotecnologico (paura crescente della
manipolazione genetica). Il Bioscope rappresenterà sia il
simbolo di Biovalley che uno spazio per l'informazione
trasparente sulle attività di ricerca e le attività industriali del settore.
Le aspettative riposte nel progetto "Bioscope" sono enormi –
migliaia di posti di lavoro, investimenti nell'ordine di circa
600 milioni di franchi francesi, una nuova spinta allo sviluppo
della tg, del turismo, della industria farmacologica e di ricerca in tutta la zona del Reno Superiore. Secondo la progettazione
attuale dovrebbe diventare tre volte più esteso dell'euromark
(100-200 ettari), ma con il passare del tempo potrebbe
diventare ancora più grande. I siti possibili sono Herlesheim
presso Strasburgo. Kuenheim presso Colmar (scelta sostenuta
da Colmar, Freiburg e Schlettstadt) e Saint Louis (scelta
sostenuta da Basilea, Loerrach e Weil). Il parco dovrebbe
essere costruito sulle rive del Reno. Il primo lotto di
costruzione dovrebbe costare 180 milioni di marchi con la fine
delle costruzioni prevista nell'anno 2001. Il 70% dovrebbe
essere finanziato da privati, il resto dallo stato, dalla regione e dal dipartimento. Si attendono 1,8 milioni di visitatori l’anno.
Le tematiche centrali sono cinque: 1, la scoperta del corpo
umano. 2, la storia dell'umanità 3, la salute. 4, la vita terrestre. 5, modi di vita diversi\il futuro della vita. Il bioscope non dovrebbe diventare un semplice parco divertimenti, ma sono anche progettate delle aule per fare dei seminari. Secondo
proprie dichiarazioni il parco non dovrebbe fare pubblicità per
la tg, ma promuovere la formazione delle scienze e la salute e
si ritiene impegnato per la salvaguardia del benessere
generale. L'associazione incaricata e' la ARBRE (Association
pour la Realisation du Bioscope Rhenon et Europeen). Tra i
partecipanti ci sono anzitutto le associazioni turistiche,
professionali ed economiche (CRCIA, A.D.A., ADIRA, CAHR), personalità della medicina e della ricerca (Pr. Lehn,
Pr, Cliambon, Pr. Marescaux, Pr. Ourisson, Rr. Macherg e
inoltre partecipanti tedeschi e svizzeri, corporazioni interconfinali (Regio Entete Franco – Allemande), noti personaggi dell'economia (Etienne Pfmilin, Henry Lachmann, Regis Bello,
Alexis Lehmann) del settore scuola e formazione e rappresentato dal rettore della Academie' e Strasbourg, esperti
dalle Università, dalla Fondation Alsace e dal Strassbourger
Presse Club (Club della Strasburgo). Ogni
mobilitazione e' più efficiente e possibile se ogni membro
ricopre bene il proprio ruolo come portavoce al fine di
aumentare il numero delle adesioni. Già sono state fondate
delle iniziative utili al fine (materiale pubblicitario,
partecipazione a delle fiere specialistiche, Mailing). Vi si può aderire individualmente per 100ff, le persone giuridiche per
500ff.
Convegni e mostre
Al primo incontro (Luglio, circa ottanta presenti) segue
l'incontro del 8/10/1996 con circa 170 rappresentanti delle
Università, dei centri locali per il transfer tecnologico,
dell'industria, delle piccole e medie imprese (KMU, Kleine
und Mittlere Unternehmen), della promozione economica e
per la fondazione delle imprese. E' il secondo convegno
Biovalley nella scuola per management Centre (officina
trinazionale per l'imprenditoriato professionale) a Colmar. Fu
presa la decisione per la partecipazione di una rappresentanza
collettiva alla grande fiera della biotecnologia a Basilea
‘Ilmac’, eletto un gruppo di lavoro composto da sei persone e
anche un segretario generale. Coloro dovrebbero dare una
spinta al progetto interconfinale. Per dare uno slancio a modo
a Biovalley, l'ideatore e l'imprenditore Georg Endress, per
molti anni a capo del gruppo imprenditoriale Endress &
Hauser, ha messo in palio un premio di 100.000 fs, che
saranno dati alla facoltà di biologia nella regione del Reno
superiore che nell'anno successivo avrà al suo attivo il
maggior numero di fondazioni di imprese. Inoltre l’ssemblea
giunse alla conclusione che era il momento adatto per la
fondazione di un "Biovalley promotion team". Conclusione
messa in atto senza voti contrari. Ogni paese invia 5 rappresentanti composti segue: uno ciascuno
dell'università, dall'associazione piccole e medie imprese, dal
transfer tecnologico come anche dalla promozioiie economica.
Il sig. Beat Loeffler e il segretario ed il coordinatore del team. Ha il sostegno della Regio Gesellsschaft (compagnia o
associazione Regio) e della Agence de Developpement Alsace
ADA). Nel Biovalley Promotion Team stanno: per la Germania il dr. Bernhard Arnold, la dr.ssa Thea Siegenfuehr,
il prof. Fritz Buehler, il dott. Benno Gunzinger, il dott. Herbert Reutimann; per la Francia André Klein, prof. Pixa, prof.
Philippe Poindron; coordinazione, Beat Loeffler, Sylvie Schott
(dirigente progetto Francia), Manfred Claassens (dirigente
progetto Germania) e dottor Axel Mueller (addetto ai verbali).
L'obiettivo del team e un "turnaround verbale" che a suo dire
si potrebbe imporre prima dentro una zona limitata e
facilmente controllabile caratterizzata da una mentalità
popolare omogenea (gli Alemanni). Con un rappresentante di
ogni università (Strasburgo, Freiburg, Basilea) ed un
segretario inviato dal Centre di Colmar e costituito il "Ad
Interim Executive Team". A questo team si aggiungeranno i
rappresentanti delle già esistenti aggregazioni locali del settore biotecnologico la Biotech Platform (piattaforma biotech)
Basilea, la fondazione Biomed a Freiburg e il Réseau Biotech
d’Alsace (ancora da istituire) e tutti insieme dovranno in
futuro coordinare ed intensificare a livello interconfinale ciò
che localmente e' in atto già da molto tempo. Si prevedono una
serie di iniziative per l'informazione e la
progettazione/realizzazione di un Biovalley-Netzwerk (rete
Biovalley) composta da partner con uguali diritti. Questo
nuovo slancio comunemente sviluppato arriva appena in
tempo, visto che si sta delineando una dura lotta
concorrenziale in Europa tra vecchi e nuovi siti regionali della
biotecnologia già esistenti e per la creazione di nuovi siti.
Con una Biovalley-Arena, il Biovalley Promotion Team
partecipa con un proprio spazio di esposizione alla fiera
Chemische Technik, Analityk und Biotechnologie Ilmac '96 a
Basilea. Nell'arena hanno luogo ogni giorno delle discussioni
con i visitatori, come anche delle tavole rotonde con la
partecipazione di esperti sulle questioni attuali rispetto alla
realizzazione di Biovalley.
Nella 14° assemblea generale della conferenza tedesco-
francese e svizzera sul Reno Superiore a Hambach nel
Rheinlannd-Pfalz i politici di rango di tutti e tre i paesi si
dichiararono favorevoli al sostegno del concetto di una
"Biovalley presso il Reno Superiore".
Nella conferenza "il primo anno Biovalley" del 3/7/97 nel
Centre-Chateau Kiener si tratta del resoconto sul processo di
realizzazione di Biovalley finora avuto luogo. Tra altri sarà il
Biovalley Promotion Team a prendere posizione sulle attività
e lo sviluppo della Biovalley progettati e già attuati. In
particolare sarà trattato il concetto di un "Developement
programme" (programma di sviluppo) per l'anno a venire
come anche i contenuti della prevista proposta per la richiesta
di un Fondo europeo per lo sviluppo regionale denominato
Biovalley-Interreg.
Che fare?
Attualmente non sono prevedibili la natura degli effetti di
Biovalley. Ma è prevedibile l’acutizzazione dei processi già
in atto di "pulizia" dei centri urbani e della ristrutturazione di essi come anche dei luoghi pubblici (stazioni ferroviarie, case
dei concerti\teatro), compresi i "risanamenti" e le
ristrutturazioni di lusso delle case. Nel contempo ci sarà il
tentativo di imbavagliare le voci critiche per imporre
definitivamente la tg come la "tecnologia del progresso".
Da alcuni anni inizia a muoversi una resistenza titubante. L'anno scorso ci furono varie occupazioni di campi previsti per
la semina di semenze geneticamente alterate, per es. S
Buggingen, a sud di Freiburg, dove la ditta Van Der Have
voleva coltivare del mais manipolato. Il campo fu occupato
nel 95. Nel 96 Van der Have precedette l'occupazione con la
semina, ma le piante furono "raccolte" anzitempo. Il campo fu
occupato durante tutto il 1997, l'ultimo anno per cui c'era l'autorizzazione per l’esperimento.
Con questo opuscolo vogliamo contrapporre qualcosa alla
informazione giornalistica da parte della BZ (Badische
Zeitung), che esalta questo "progresso", ed incentivare la
discussione attorno a Biovalley. Questa resistenza non deve
rimanere nell'ambito di una lotta particolare ma deve
assumere una prospettiva sociale generale:
DALLA RESISTENZA A BIOVALLEY ALLA RIVOLUZIONE SOCIALE!
Tradotto da M.C. 3.3.99 Novara carcere
Per Contatti:
C.L.A. BG casella postale n.15 24040 Bonate Sotto (BG)
Per contributi:
c.c.p. 12234241 per sostenere la rivista "Animals" e le attività del Comitato di Liberazione Animale di Bergamo
Data di pubblicazione: opuscolo anno 1999 su web: anno 2000
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