"La
Repubblica" del 31.10.99
Vendite
in calo dopo il boom delle mountain bike. Ma ora lo stato
punta sulle piste ciclabili. E arrivano altre iniziative
di
Cecilia Gentile
ROMA – Dal Brennero a Roma in bicicletta. E poi ancora più
giù, fino a Napoli: 1200 chilometri di percorsi sicuri per
le due ruote. I primi 1000, fino a Roma, saranno pronti
per febbraio prossimo, con tanto di mappe in vendita nelle
edicole e nelle tabaccherie di tutte le località toccate
dal nuovo itinerario.
I cicloambientalisti della Fiab, Federazione italiana amici
della bicicletta, che dal '90 lavorano a titolo assolutamente
gratuito a questo sogno, l'hanno chiamata Ciclopista del
sole e al nome hanno legato alcune visioni: ciclisti-turisti-
pellegrini che scendono dalle terre germaniche in bicicletta
per arrivare fino a Ro ma. Ma anche incalliti o aspiranti
pedalatori italiani impegnati a coprire le porzioni di questo
percorso che si può abbordare come si vuole: fino al Po
sono tutte piste ciclabili, poi sono strade minori, a bassissima
o nessuna frequentazione di auto. A Mantova il tracciato
si biforca in due direttrici: la tirrenica attraversa le
pinete co stiere e la Maremma, quella interna riscopre la
Francigena, l'antica via che nel Medioevo portava i fedeli
dalla Francia a Roma.
La casa editrice Ediciclo ha già cominciato la pubblicazione
delle prime mappe. E fervono i contatti con i Comuni perché
si accollino le spese. Parma, per esempio, paradiso delle
ciclabili, ha stanziato 5 milioni per comprare 1000 copie
del percorso che la riguarda.
Allora qualcosa si muove, anche in Italia, fanalino di coda
in Europa per l'uso delle due ruote.
Ma la scommessa, adesso, è portare la bici in città, farne
un mezzo di spostamento quotidiano. La Commissione europea
lo ha detto chiaramente: così com'è, la mobilità su auto
non ha più futuro. La bicicletta è il mezzo dell'avvenire
per evitare l'avvelenamento da benzene o la paralisi da
traffico. Il tutto corredato da indagini e dati e confezionato
in un libro tradotto in sei lingue, "Città per la bicicletta,
città per l'avvenire", destinato esclusivamente agli amministratori
delle città. Perché è loro che bisogna convincere. Ricordandogli,
per esempio, che nei brevi tragitti, cinque chilometri e
anche più man mano che aumenta la congestione del traffico,
la bicicletta è più rapida dell'automobile. E in Europa,
il 50 per cento degli spostamenti in macchina è inferiore
ai 5 chilometri. Dunque, forza bici. Le cifre dicono che,
dopo il boom della mountain bike, la produzione e le vendite
sono calate. Il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi vuole
con conquistare appassionati nuovi per la pedalata in città
con una campagna che colpisca l'imma- ginario collettivo,
ricorrendo a giornali, televisioni, testimonial eccellenti,
puntando molto sulle scuole. E sta cominciando a valutare
l'idea di una lotteria nazionale che assicuri i soldi per
le piste ciclabili, sul modello del fortunatissimo precedente
inglese.
Intanto, un primo fondo a cui attingere c'è già. Per la
mobilità ciclabile (leggi: bici in città) lo Stato per la
prima volta ha stanziato dei soldi. Sono 11 miliardi da
dividere tra le Regioni, ma con il meccanismo dei mutui
possono mettere in moto fino a 120 miliardi. Le Regioni
hanno tempo fino al prossimo 30 novembre per presentare
al ministero dei Trasporti i progetti ricevuti a loro volta
dai Comuni. Finora sono arrivati i progetti di 15 Regioni
su 20, per un totale di mille comuni fra grandi e piccoli.
Roma brilla per a sua assenza.
Il ministro dei Lavori pubblici Tiziano Treu si è impegnato
a convocare lo stesso 30 novembre la conferenza permanente
Stato, Regioni, province autonome e ad assegnare i finanziamenti
entro l'anno.
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