"Le
persone che guidano queste macchine mortali non sono mostri.
Tutti loro sono stati pedoni e sono andati in giro in bici.
La nostra tattica deve evidenziare che è contro il
mezzo e non contro il guidatore che ci battiamo. Loro pensano
che l'automobile sia essenziale, ma noi rappresentiamo la
vita senza di essa. Il nostro rifiuto a rimanere nell'ombra
potrebbe spingerli a rivedere le proprie "scelte",
ed il nostro esempio potrebbe fornire loro un'alternativa."
Attivista di San Francisco Critical Mass
Per
cosa sono fatte le strade?
"Sono posti dove i bambini e ragazzi/e possono giocare
a pallone e ad altro, i genitori possono insegnare ai figli
ad andare in bici, dove i vicini si incontrano e parlano?
Sono posti per festival, feste degli abitanti della zona,
marce, manifestazioni, sport...?
In breve le strade sono "spazi pubblici" per la comunità?
O sono semplicemente parcheggi e canali per lo scorrimento
incessante del traffico automobilistico?"*
Riflettendo su queste domande, fermandoci un attimo a pensare
ci accorgiamo che oramai la cosiddetta "società dell'automobile"
ha preso il sopravvento sulle nostre vite in un modo che
potrebbe sembrare senza possibilità di tornare indietro.
Ed infatti indietro non bisogna tornare, si potrebbero invece
fare dei passi avanti che cambiando profondamente i nostri
"stili di vita" potrebbero cambiare profondamente l'aspetto
e la qualità della vita nelle nostre città.
Tornare indietro potrebbe invece farci ripercorrere gli
stessi errori.
Se aspettiamo che questi avanzamenti ci vengano calati dall'alto
o imposti per legge possiamo stare tranquilli che non succederà...
la forza delle multinazionali del petrolio e dell'automobile
è dominante e spadroneggia chiaramente se analizziamo
le scelte che governanti ed amministratori effettuano ogni
giorno sulle nostre teste. Questi possono solo aiutare queste
industrie ad arricchirsi imponendo per legge il rinnovo
delle auto o dei motorini circolanti, applicando "ecoincentivi",
ossia il passaggio da vecchi a nuovi mezzi "ecologici",
alimentati a benzina "verde".
Il solo parlare di automobili o motori ECOLOGICI o di benzina
VERDE dovrebbe suonarci come uno schiaffo in faccia alla
nostra intelligenza perchè automobili e petrolio
sono solo sinonimo di inquinamento, distruzione della qualità
della vita nelle città e quella interminabile fila
di lamiere rombanti e stressanti con le quali dobbiamo confrontarci
volenti o meno ogni giorno. Comunque le automobili sono
però impareggiabili per alcune cose come alienare
le persone le une dalle altre, uccidere la natura, inquinare
e congestionare le città e dare una marea di soldi
a tipi come Shell, Fiat, Ford, Esso etc.
E' tempo invece che di fronte a questa situazione divenuta
insostenibile, ad esempio a Roma, ma anche in quasi tutte
le metropoli del mondo, ci si ponga in prima persona come
soggetti attivi alla risoluzione del problema.
Ed il problema è: possiamo sostenere ancora questo
modello di società basato sull'automobile o dobbiamo
orientarci verso un modello che metta al centro le relazioni
sociali e metta da parte le automobili, l'asfalto, i parcheggi,
il caos, lo smog, lo stress, gli incidenti, i morti ed i
mutilati della guerra che si combatte ogni giorno e ogni
notte nelle strade della città.
Il nostro pianeta già ha detto che questo tipo di
sviluppo non lo sopporta e che le emissioni di gas che stanno
riscaldando l'atmosfera e creano l'effetto serra non sono
tollerabili e vanno azzerate fin da subito, pena l'innalzamento
dei mari a causa dello scioglimento di parte dei ghiacciai
perenni e del verificarsi di eventi meteorologici devastanti.
Il capitalismo invece nella sua logica di conquistare nuovi
mercati vuole esportare la "motorizzazione di massa" in
paesi come Cina e India, ripetendo il lucroso affare del
petrolio e dell'automobile, ma anche il disastro ambientale
e sociale già prodotto nei paesi del Nord del Pianeta.
Per impedire questo bisogna darsi da fare in prima persona,
bisogna sudare... bisogna pedalare!!!
Il movimento dei ciclisti sta crescendo velocemente in tutto
il mondo, non solo Mountain Bike o bici da corsa per lo
sport, ma anche per il trasporto, per andare in giro. Partendo
da San Francisco il movimento di CRITICAL MASS si è
diffuso in molte parti del Pianeta, con le sue "corse" collettive
i partecipanti hanno accresciuto la loro consapevolezza
riguardo ad inquinamento acustico, inquinamento ambientale,
la perdita delle strade e delle città a causa del
sempre maggiore numero di auto. Questa consapevolezza è
cresciuta in un movimento mondiale, non solo per andare
in bici, ma per cercare soluzioni ai problemi di una sana
e sostenibile politica dei trasporti e di una comunità
vivibile. Velorution è questo movimento di persone
che vedono la bicicletta come una parte della soluzione
di questi problemi.
La discriminazione verso le forme di trasporto alternativo
deve finire. Viviamo nel pieno di una evidentissima crisi
ambientale prodotta anche da noi con il nostro contributo
all'utilizzo di energie non rinnovabili ed inquinanti. Siamo
così intossicati e schiavi dell'automobile come nostro
status symbol che abbiamo tutti perso di vista il modo in
cui viviamo. E' tempo di abbracciare uno stile di vita che
non metta a rischio il nostro ecosistema. Sarebbe anche
tempo di acquisire il dato che questo è l'unico pianeta
che abbiamo, che le sue risorse sono limitate e che le dobbiamo
far durare il più a lungo possibile. Dobbiamo vivere
con la Terra non solo su la Terra. Se quindi
capiamo che c'è un grosso problema a continuare con
questo tipo di sviluppo possiamo anche iniziare a cercare
delle soluzioni. E' inutile sperare che sia la tecnologia
a salvarci dalla tecnologia. Dobbiamo adottare degli stili
di vita compatibili con la Terra, impareremo che abbiamo
più da guadagnare che da perdere.
Non più solo per sport, con queste premesse, pedalare
può essere una delle strade salutari, divertenti
e socializzanti per il futuro.
THE REVOLUTION WILL NOT BE
MOTORIZED
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