Primavalle è un quartiere
ciclabile.(n.16-23-24) Si è sviluppato lungo due direttrici parallele,
Via Pietro Maffi e Via Torrevecchia, quando, mi hanno detto, Mussolini sfrattò
gli abitanti delle case a ridosso dei Fori per farci la via dei Fori imperiali.
Le due strade non sono sullo stesso piano (non so quant'è il dislivello),
ma i raccordi sono abbordabili per tutti, anche se non sono larghi: di conseguenza,
essendoci un passaggio molto intenso e l'immissione in via Torrevecchia problematico,
perché spesso è intasata, il ciclista potrebbe diventare bersaglio
dell'altrui nevrosi. Be careful! Gli automobilisti autoctoni sono piuttosto
audaci.
Per andare verso il centro ci sono diverse possibilità a seconda anche
del punto di partenza:
- Via Vittorio Montiglio
- Via di Valle Aurelia - Via Damiano Chiesa - (Zona Balduina n.27) Via Ugo de
Carolis - Viale delle Medaglie d'Oro - P.le degli Eroi (Zona Ottaviano) etc.
E' un percorso movimentato, con una discesa dalla bella pendenza un tratto in
piano e una salita non breve (mannaggia, non so quantificare!), da fare eventualmente
per sport in orari morti, perché le macchine vanno veloci. La strada
taglia il parco del Pineto (i varchi si trovano all'inizio e alla fine, dietro
Balduina), molto bello, da andarci a piedi, col cane, colla mountain bike, articolato
nel paesaggio, selvatico. Da uno degli ingressi, affianco alla chiesa Gesù
Divin Maestro, nelle giornate limpide si vedono S. Pietro, i colli (Castelli
Romani?), la città
- Via della Pineta Sacchetti
- Via Patetta - Via di Valle Aurelia - Via Angelo Emo - Via Candia - Via Leone
IV - Piazza Risorgimento.
E' il percorso che ho scelto perché più tranquillo e più
bello. Per evitare l'avallo di via Battistini, passo per via Celestina Donati,
tutta, compreso il tratto contromano che comincia a destra dell'hotel (attenzione,
moderare la velocità). Oltrepassata la clinica Cristo Re, via Cardinale
Garampi è il comodo ponte di attraversamento che mi ha fatto evitare
il scendi-sali e mi porta, girando a sx per via Pio VI, sulla Pineta Sacchetti.
Fin qui l'ho sempre tenuta presente, alla mia sx, ma l'ho evitata perché
troppo frequentata. Nel dedalo di vie percorse fino adesso, ci sono molte variazioni
e cose da notare: fate come vi pare (Dio, che bella regola!) Adesso viene il
pezzo forte.
A semaforo verde passo sul marciapiede dell'altro lato, scavalco a mano il muretto
e sono in altro pezzo del parco del Pineto, (ma su Tuttocittà non è
reso molto bene) il podere Torlonia
bello la mattina d'inverno, quando
c'è il sole ancora bianco, l'erba profuma di erba (si possono vedere
le gocce sulle foglie), o durante il giorno, molto frequentato; il pomeriggio
sembra un'oasi di pace e la sera la luna si tocca con l'indice. Seguo il sentiero
esterno alla pineta, fino al muro che delimita un edificio (scuola o istituto
religioso) che ho a dx (a sx c'è l'Irlanda): la strada diventa vivace
(con la mia olandese mi sembra di stare a cavallo), acquisto velocità
e mi preparo per una stretta curva a dx: attenzione, adesso e anche prima scampanellare
abbondantemente per i cani e i loro padroni! Il sentiero c'è, si vede,
ti porta per una bella discesa off road a metà di via Patetta Ora, non
so se ho risparmiato tempo rispetto alla strada asfaltata, smog senz'altro,
ma quanto a divertimento, non c'è paragone. Con una bella faccia appagata
attraverso e seguo il flusso di traffico che scende verso Angelo Emo, passando
per via Stampini e via di Valle Aurelia (un altro tratto rispetto all'itinerario
precedente, non comunicante però: c'è tutto il parco in mezzo).
Alcuni pedoni, qualche vigile e pochi altri sostengono che non è lecito
andare in bici sul marciapiede e contromano: per me in questo tratto è
la via più salutare. Risalendo verso Boccea, Angelo Emo è sempre
intasata, mattina e pomeriggio, dunque con un po' di cautela si può passare,
risalendo sul marciapiede all'altezza della fermata metro Valle Aurelia, fino
al punto in cui è agevole attraversare, per passare dall'altro lato fino
alla fine, Via Candia. Una delle traverse a dx mi evita il semaforo (anche se
di solito questo non è un problema) e un po' di macchine, e seguendo
controcorrente la scia di turisti che deve vedere la Cappella Sistina, arrivo
a Piazza Risorgimento. (n.28) Tenendo presente che a dx c'è il fascino
di Borgo, se ho tempo m'addentro, altrimenti punto decisa verso Castel Sant'Angelo
- Via Vitelleschi - avendo una cosa sola in mente: il ponte S.Angelo (spargete
le ceneri da lì, quando sarà). Ci arrivo passando per il nuovo
lastricato che costeggia il Castello (ci sono anche i giardinetti più
in là, un po' schematici ma belli), poi transito (n.34) e approfittando
del semaforo (sennò ti spalmano sul Lungotevere Tor di Nona) arrivo a
Piazza dei Coronari, A questo punto ogni strada è buona, sei al riparo.
Io scelgo via dei Coronari, giù giù fino a Corso Rinascimento.
Già finito?
Tempo impiegato: 30 minuti circa, andando né troppo piano né troppo
veloce (mannaggia, non so quantificare).