I
mondiali del '90 hanno lasciato in eredità una
serie di opere pubbliche piuttosto discutibili, alcune
mai portate a termine.
La
pista ciclabile, realizzata per lo stesso evento e che
parte da viale Angelico per arrivare alle porte di Roma
a Castel Giubileo invece è completata, ed è
percorsa ogni giorno da centinaia di ciclisti. Quello
che non piace agli amnti delle due ruote ed alle associazioni
che tutelano l'ecosistema è lo stato di conservazione
e la manutenzione: inesistente.
Roma
è attraversata da diversi percorsi ciclabili, quello
che si snoda da Prati per passare a Ponte milvio è
il più antico e lungo, (circa 17 chilometri) seguono
l'arteia che va da Ponte della Magliana a Ponte di Mezzocammino,
e quelle più brevi di Ponte della Magliana e Ponte
Sublicio per un totale di 40 chilometri di strada percorribile
in bici. E' evidente che la manutenzione di tanto terreno
ciclabile non puo' essere affidata a privati.
E'
il Comune che tramite gli assessorati preposti (fino a
ieri quello dell'Ambiente e della Mobilità, con
quello dei lavori pubblici, rimasto oggi l'unico organo
competente alla manutenzione) dovrebbe provvedere. Tuttavia
la pista sembra essere stata dimenticata. Massimo Di Stefano,
di Legambiente, lamenta la presenza di erba alta, buche,
dissesto del manto stradale che rendono quasi impossibile
in alcuni tratti il percorrimento della pista.
L'assessore
ai Lavori Pubblici, Esterino Montino, dice che per riportare
l'arteria al suo aspetto originale il suo ufficio avrebbe
bisogno di finanziamenti continui. Ma per il futuro i
ciclisti possono ben sperare: è stato stanziato
un miliardo e a settembre una gara darà a un'impresa
la competenza necessaria per mettere a posto il manto
ciclabile
Alessandra
Camarca