Il sistema della giustizia minorile in Italia
Chi riguarda?
Tutti i ragazzi e le ragazze che in età compresa fra i 14 e i 18 anni hanno infranto il codice penale o quello civile.
L'esecuzione della pena in strutture gestite dal sistema giuridico minorile può prolungarsi fino ai 21 anni, mentre la competenza dei magistrati minorili dura fino al 25° anno di età.
Da chi è gestita?
Le competenze penali, civili e amministrative sono affidate alle Procure Minorili, ai Tribunali per i Minorenni e ai Tribunali di Sorveglianza per minorenni.
Un po’ di storia
Il Tribunale per i Minorenni e l'imputabilità a 14 anni sono stati istituiti durante il fascismo, nel 1934.
Per lungo tempo ha prevalso un'impostazione punitiva con al centro dell'attenzione il reato, la segregazione del reo e il suo etichettamento ed identificazione deviante.
Si è successivamente provato ad "umanizzare" la pena approdando ad un modello assistenziale - terapeutico. In questa fase l'ordinamento penitenziario dei minori è stato lo stesso degli adulti (risalente al 1975).
L'ultima fase è caratterizzata dal tentativo di diminuire il ricorso alla carcerazione minorile favorendo altre misure volte al "recupero" e facendo affidamento a strutture pubbliche e private anche al di fuori del circuito giudiziario. Il Nuovo Codice di Procedura Penale per i Minorenni e la relativa legge di attuazione che caratterizzano questa fase risalgono al 1988 - 1989.
La situazione attuale
L'introduzione del Nuovo Codice di Procedura Penale per Minorenni ha sensibilmente ridotto il numero di minorenni negli istituti penali. Si è passati dagli oltre 7.000 ingressi annui agli attuali 2.000.
Accanto a questo dato positivo vi sono però segnali preoccupanti:
- Non si riesce a diminuire ulteriormente il ricorso alla carcerazione minorile, dimostrando così che la politica riduzionista fin qui adottata non porta al superamento dell'istituzione carceraria minorile.
- Le alternative alla carcerazione non vengono applicate per quelle categorie di minori che sono privi/e di una rete esterna di appoggio costituita da famiglia, scuola, attività lavorativa. In particolare sono escluse da questi benefici le ragazze e i ragazzi stranieri e quelli italiani residenti nel Mezzogiorno.
- Per i ragazzi e le ragazze straniere si fa ancora largo uso della carcerazione preventiva rendendo il carcere minorile il luogo dove contenere, recludendola, la loro emarginazione e precarietà.
- Nel Sud Italia vi è un alto numero di ragazze e ragazzi italiane con sentenza definitiva tenuti nei carceri minorili fino al 21° anno di età per essere poi trasferiti nei carceri per adulti. Per queste persone la giustizia minorile non prevede tentativi di "recupero", bensì accentua la funzione di criminalizzazione svolta dal carcere preparando un'esistenza fatta di continui ingressi in carcere.
Come funziona la giustizia minorile
L'arresto o fermo. Una persona minorenne può cadere nelle maglie della giustizia minorile o perché colta sul fatto (arresto in flagranza) o perché indiziata (fermo di polizia).
Inizia così il suo iter giudiziario.
Esiste una serie di norme che dovrebbero tutelare le persone minorenni nel corso dell'intero svolgimento del provvedimento giuridico nei loro confronti. Le linee guida di queste norme sono:
- Informazione del minore sugli atti, fasi e provvedimenti adottati
- Assistenza affettiva e psicologica
- Specializzazione dei soggetti che interagiscono col minore
- Adeguatezza nell'applicazione delle norme
- Tutela della riservatezza
Le indagini preliminari.
Dopo l'arresto il Pubblico Ministero decide se il minore debba essere rimesso subito in libertà oppure condotto in un Centro di Prima Accoglienza in cui rimane per il tempo necessario all'autorità giudiziaria per decidere della sua sorte. In caso di imputazioni lievi il minore può anche essere accompagnato presso una Comunità o presso la propria abitazione.
Centri di Prima Accoglienza
Ospitano fino alla all'udienza di convalida i minorenni arrestati o fermati e quelli per cui non è stato possibile l'accompagnamento presso l'abitazione familiare.
I Centri di Prima Accoglienza servono ad assicurare la permanenza del minore senza caratterizzarsi come strutture carcerarie (non ci sono sbarre, ma in compenso ci sono le guardie). Nei CPA i minori sono a disposizione dell'autorità giudiziaria (Procuratore minorile, PM, GIP) e possono rimanervi fino a 4 giorni. Durante la permanenza in CPA il minore è sottoposto a osservazione da parte di una Equipe operativa (educatore, psicologo, … ) che stila un primo rapporto che verrà poi utilizzato dal giudice.
Comunità
Le comunità pubbliche, private, di associazioni, cooperative che operano in campo adolescenziale devono essere riconosciute dalla Regione. Devono rispondere ai seguenti requisiti: organizzazione di tipo familiare, presenza anche di minorenni non sottoposti a procedimento penale, capienza non superiore alle dieci unità, utilizzazione di operatori professionali
Trascorso questo periodo preliminare (4 giorni) il giudice deve decidere quale provvedimento adottare nei confronti del minore.
La decisione deve essere impostata sui seguenti criteri:
- Non interruzione dei processi educativi
- Minima offensività del processo
- Rapida uscita dal circuito penale
- Residualità della detenzione
Le possibilità che ha il giudice sono le seguenti:
Custodia cautelare (carcerazione)
Il/la minore viene condotto/a in un Istituto Penale minorile. Questa misura è prevista per i reati con pene superiori ai nove anni e deve essere giustificata dal pericolo di inquinamento delle prove, di fuga, di reiterazione del reato.
Collocamento in Comunità
Il giudice ordina che il minore sia affidato a una comunità pubblica o autorizzata, imponendo eventuali prescrizioni sull'attività di studio o di lavoro ovvero su altre
attività per la sua educazione.
Permanenza in casa
Il giudice prescrive al/alla minore di rimanere presso l'abitazione familiare o altro luogo di privata dimora. Il giudice può anche imporre limiti o divieti alle facoltà del/lla minore di comunicare con persone diverse da quelle che con lui/lei coabitano o che lo/a assistono. Può altresì consentire di allontanarsi dall'abitazione per esigenze di studio o di lavoro o altre attività educative.
Prescrizioni
Il giudice può impartire specifiche prescrizioni e obblighi inerenti alle attività di studio, lavoro o altre attività educative.
Sospensione del processo e messa alla prova
Il giudice può sospendere il processo e avviare le procedure per la messa alla prova richiedendo al Servizio Sociale un progetto di intervento al fine del quale sarà tratto un bilancio. Se tale bilancio finale verrà ritenuto positivo il giudice può dichiarare estinto il reato.
Sentenza di non luogo a procedere per irrilevanza del fatto
Durante le indagini preliminari il giudice, su richiesta del PM, può stabilire la sentenza di non luogo a procedere se risulta la tenuità del fatto e l'occasionalità del comportamento.
Perdono giudiziale
E' un'estinzione del reato decisa dal giudice nel caso di persona minorenne alla sua prima esperienza penale con pena prevista inferiore ai due anni.
Sanzioni sostitutive
Al posto di pene detentive non superiori ai due anni possono essere applicate le misure di semidetenzione o libertà controllata.
La condanna definitiva.
Al termine della fase istruttoria viene emessa la sentenza definitiva che, a parte il caso dei Centri di Prima Accoglienza, rientra tra quelle descritte in precedenza.
I dati che qui riportiamo sono aggiornati al 1997 e provengono dal Ministero di Grazia e Giustizia.
Presenze negli Istituti penali minorili
città
italiani
stranieri
totale
minori
>18
minori
>18
minori
>18
Milano
11
24
39
3
50
27
Torino
1
6
17
1
18
7
Bologna
3
4
10
13
4
Treviso
1
5
7
3
8
8
Roma
13
9
30
5
43
15
Firenze
7
9
5
9
12
Quartucciu
7
11
7
11
L'Aquila
8
2
2
8
Pesaro
1
1
1
1
2
2
Nisida
19
20
5
4
24
24
Palermo
6
6
6
6
Catania
5
14
3
2
5
14
Airola
12
17
3
1
15
19
S.M.C. Vetere
19
9
1
1
22
10
Bari
4
12
1
5
13
Lecce
6
13
7
13
Caltanissetta
6
3
6
3
Catanzaro
7
12
7
12
Acireale
10
3
10
3
Potenza
3
2
3
2
134
186
128
27
262
213
Distribuzione degli ingressi in IPM per aggregati regionali
Nord
anno
italiani
%
stranieri
%
1992
308
42,5
417
57,5
1993
313
41,6
439
58,4
1994
257
30,8
577
69,2
1995
199
26,1
564
73,9
1996
207
29,7
491
70,3
Centro
anno
italiani
%
stranieri
%
1992
164
34,2
315
65,8
1993
143
29,6
340
70,4
1994
157
36,2
277
63,8
1995
117
28
301
72
1996
134
29,9
314
70,2
Sud e isole
anno
italiani
%
stranieri
%
1992
1.020
94
65
6
1993
1.009
93,5
70
6,5
1994
908
93,4
64
6,6
1995
794
95,4
38
4,6
1996
752
90,7
77
9,3
Come si vede da questi dati vi è una presenza consistente di carceri minorili nel Sud dell'Italia. E' un'indicazione chiara della funzione repressiva svolta da queste istituzioni totali che fioriscono laddove è richiesto maggiore controllo territoriale delle situazioni di emarginazione e povertà all'origine di comportamenti devianti. Si nota anche come vi sia una netta differenza per quel che riguarda la nazionalità delle persone minorenni recluse. Al Nord e al Centro prevale la detenzione straniera di ragazzi e ragazze con meno di 18 anni; al Sud c'è una maggioranza di detenzione italiana con età compresa tra i 18 e i 21 anni.
Ingressi di italiani e stranieri negli istituti penali minorili
italiani
stranieri
totale
1988
5.417
1.926
7.343
%
73.8%
26.2%
100%
1989
3.705
1.864
5.569
%
66.5%
33.5%
100%
1990
542
240
782
%
69.3%
30.7%
100%
1991
1.275
778
2.053
%
62.1%
37.9%
100%
1992
1.492
797
2.289
%
65.2%
34.8%
100%
1993
1.465
849
2.314
%
63.3%
36.7%
100%
1994
1.322
918
2.240
%
59%
41%
100%
1995
1.110
903
2.013
%
55.1%
44.9%
100%
1996
1.093
882
1.975
%
55.3%
44.7%
100%
1997
930
954
1884
%
49.4%
50.6%
100%
Questi dati mostrano come la serie storica degli ingressi in carcere minorile si possa dividere in tre periodi:
Prima del Nuovo Codice di Procedura Penale per Minorenni (1989) il numero di ingressi è molto elevato e non scende mai sotto quota 5.500.
Subito dopo l'entrata in vigore del Nuovo Codice si assiste a un netto calo degli ingressi.
Negli anni successivi si assiste ad una stabilizzazione attorno ai 2.000 ingressi.
Ciò indica, da un lato la capacità di decarcerizzazione svolta dal nuovo codice, dall'altro la mancata volontà di procedere in maniera decisiva su questa via, per non suscitare "allarme sociale".
Si nota inoltre la crescente quota di carcerazione straniera per quel riguarda gli Istituti Penali del Nord e del Centro.
Ingressi di ragazzi e ragazze in IPM
Anno
italiani
stranieri
ragazzi
ragazze
ragazzi
ragazze
1988
5.265
152
1.293
633
1989
3.585
120
1.332
532
1990
526
16
159
81
1991
1.217
58
483
295
1992
1.462
30
455
342
1993
1.429
36
510
339
1994
1.303
19
557
361
1995
1.111
24
120
782
1996
1.067
26
546
336
1997
906
24
583
371
La detenzione minorile femminile riguarda per la gran parte ragazze straniere, molte delle quali nomadi, il più delle volte con figli/ie piccoli/e. La legge consente alla madre detenuta di tenere con sé in carcere il bambino/a con meno di 3 anni (ci sono proposte che vogliono innalzare l'età). Tuttavia sono frequenti i casi in cui il Tribunale sottrae il bambino o la bambina piccola alla madre detenuta o con precedenti penali mandandolo/a in Istituto o affidandolo/a a una famiglia. Per questo motivo accade che molte ragazze nascondano la loro maternità privandosi della possibilità di avere qualsiasi rapporto con i figli/ie durante la detenzione.
Ingressi annui in Istituti penali minorili secondo la posizione giuridica
Cust. Caut.
Esec. pena
Altri motivi*
totale
1993
1.755
327
232
2.314
Italiani
1.108
233
124
1.465
Stranieri
647
94
108
849
1994
1.619
355
266
2.240
Italiani
872
254
196
1.322
Stranieri
747
101
70
918
1995
1.420
380
213
2.013
Italiani
691
281
138
1.110
Stranieri
729
99
75
903
1996
1.331
424
220
1.975
Italiani
658
276
159
1.093
stranieri
673
148
61
882
*ingresso da altro IPM, da evasione, da permesso
Italiani e stranieri presenti negli Istituti penali minorili al 31/12/1997
italiani
stranieri
totale
M+F
F
M+F
F
M+F
F
n
%
n
%
n
%
n
%
n
%
n
%
Custodia cautelare
132
51
4
80
112
72
31
72
244
59
35
73
Minorenni
113
44
4
80
104
67
30
70
217
52
34
71
18-21 anni
19
7
0
0
8
5
1
2
27
7
1
2
Espiazione pena
127
49
1
20
44
28
12
28
171
41
13
27
Minorenni
24
9
0
0
22
14
6
14
46
11
6
13
18-21 anni
103
40
1
20
22
14
6
14
125
30
7
15
totale
259
100
5
100
156
100
43
100
415
100
48
100
Per ragazzi e ragazze straniere prevale di gran lunga la Custodia Cautelare.
Ingressi di minori italiani e stranieri nei Centri di Prima Accoglienza
italiani
stranieri
totale
1993
2.376
1.746
4.122
%
57.7%
42.3%
100%
1994
2.161
1.924
4.085
%
52.9%
47.1%
100%
1995
1.936
2.239
4.175
%
46.4%
53.6%
100%
1996
1.952
1.838
3.790
%
51.5%
48.5%
100%
Rapporto tra ingressi di minori nei Centri di Prima Accoglienza e applicazione della custodia cautelare in Istituti penali minorili
Ingressi in CPA
Custodia cautelare
%
1993
Italiani
2.376
787
33.12
Stranieri
1.746
676
38.72
1994
Italiani
2.161
603
27.90
Stranieri
1.924
711
36.95
1995
Italiani
1.936
424
21.90
Stranieri
2.239
718
32.07
1996
Italiani
1.952
391
20.03
stranieri
1.838
618
33.62
Misure cautelari applicate ai minori dimessi dai Centri di Prima Accoglienza
prescrizioni
Arresti domiciliari
comunità
Custodia cautelare
Ita.
Str.
Tot.
Ita.
Str.
Tot.
Ita.
Str.
Tot.
Ita.
Str.
Tot.
1993
367
46
413
564
150
714
251
41
292
787
676
1.463
1994
395
42
437
473
144
617
296
85
381
603
711
1.314
1995
402
54
456
417
197
614
304
121
425
424
718
1.142
1996
373
85
458
455
175
630
311
101
412
391
618
1.009
Si osserva una prevalenza nel ricorso alla custodia cautelare (carcere senza processo) per i/le minorenni stranieri/e.
Imputazioni a carico dei minori italiani e stranieri entrati nei Centri di Prima Accoglienza nel 1996 (percentuali sui reati)
1996
n
%
n
%
n
%
n
%
n
%
italiani
129
5.66
1.440
63.13
460
20.17
252
11.05
2.281
100
stranieri
46
2.39
1.622
84.30
192
9.98
64
3.32
1.924
100
totale
175
4.16
3.062
72.82
652
15.51
316
7.51
4.205
100
Imputazioni a carico dei minori italiani e stranieri entrati nei Centri di Prima Accoglienza nel 1996 (percentuali sulla nazionalità)
1996
Contro la persona
Contro patrimonio
Stupefacenti
Altri reati
totale
n
%
n
%
n
%
n
%
n
%
italiani
129
73.71
1.440
47.03
460
70.55
252
79.75
2.281
54.24
stranieri
46
26.29
1.622
52.97
192
29.45
64
20.25
1.924
45.76
totale
175
100
3.062
100
652
100
316
100
4.205
100
Prevalgono di gran lunga i reati contro il patrimonio, seguiti da quelli sulle sostanze stupefacenti. Per i ragazzi e ragazze stranieri/e in generale si ha a che fare con reati con pene più brevi, nonostante nei loro confronti venga più spesso adottato il provvedimento di custodia cautelare.
Presenza media giornaliera in IPM secondo la posizione giuridica
Cust. Caut.
Esec. pena
totale
1993
315
244
559
Italiani
236
205
441
Stranieri
79
39
118
1994
316
300
616
Italiani
217
259
476
Stranieri
99
41
140
1995
258
292
550
Italiani
160
245
405
Stranieri
98
47
145
1996
239
287
526
Italiani
137
236
373
Stranieri
102
51
153
Istituto penale minorile di Casal del Marmo - Roma
(dati relativi al primo semestre del 1997, confrontati col primo semestre 1996)
Ingressi
ragazzi
ragazze
totale
Italiani
32
8
40
Stranieri
54
75
129
Totale
86
83
169
Rispetto al 1996
-11,3%
+23,9%
+3%
Si nota la notevole consistenza di ingressi di ragazze straniere.
Nazionalità ragazzi e ragazze straniere entrati/e a Casal del Marmo
ragazzi
ragazze
totale
Albania
11
11
Israele
2
2
Perù
1
1
Colombia
2
2
Ex Jugoslavia
24
72
96
Palestina
1
1
Romania
1
2
3
Nigeria
1
1
Spagna
1
1
Algeria
4
4
Marocco
6
6
Tunisia
1
1
Totale
54
75
129
Rispetto al 1996
+10.2%
+23%
+17.3%
Oltre all'aumento in assoluto degli ingressi di ragazze e ragazze straniere risalta il dato soprattutto femminile ma anche maschile sui/lle giovani nomadi.
Posizione giuridica di ingresso a Casal del Marmo
italiani
stranieri
totali
m
>18
f
>18
m
>18
f
>18
m+f
>18
%
giudicabili
23
4
7
42
4
54
1
126
9
74,5
definitivi
9
3
1
1
12
2
21
6
43
12
25,5
totale
32
7
8
1
54
6
75
7
169
21
100
Alta la percentuale di carcerazione preventiva soprattutto per quel che riguarda i ragazzi e le ragazze straniere.
Presenze medie giornaliere in Istituto
ragazzi
ragazze
totale
Italiani
21
2
23
Stranieri
20
21
41
Totale
41
23
64
Rispetto al 1996
+6,4%
+3,4%
+9,8%
Permanenza media in Istituto (in giorni)
ragazzi
ragazze
totale
Italiani
77,3
46,4
72,6
Stranieri
54,0
42,0
47,2
Totale
63,9
42,4
54,1
Rispetto al 1996
+11,3
+0,3
+5,8