Appendice D - L’aspetto negativo e l’aspetto positivo dei centri sociali
In quanto segue viene proposta una ampia selezione (sono state escluse solo le ripetizioni) di risposte date dagli intervistati alle due domande in cui è stato chiesto loro di indicare l’aspetto negativo e l’aspetto positivo del circuito dei centri sociali. I due elenchi separati sono numerati in modo tale che due numeri corrispondenti in ciascun elenco corrispondono alle risposte di uno stesso intervistato.
ASPETTO NEGATIVO
- 1. tendenza all'autoreferenzialità nelle iniziative
- 2. bene o male gira sempre la stessa gente
- 3. il privilegiare, a volte, l'aspetto aggregativo culturale
- 4. poca politica: difficoltà di comunicazione con la gente. Un certo settarismo è in via di superamento
- 5. l'aver aggregato per lo più sui concerti piuttosto che sulla proposta politica
- 6. possono diventare dei ghetti, se non si aprono anche verso il quartiere, verso l'esterno
- 7. illegalità e anticonformismo a tutti i costi
- 8. difficilmente si inseriscono nel quartiere
- 9. autoghettizzazione e spesso, strano a dirsi, si socializza con difficoltà
- 10. alcune volte ci si chiude nella propria "area", altre in un conformismo speculare a quello contestato
- 11. il grosso rischio di diventare un ghetto mentale se già non lo è
- 12. spesso più che centri sociali sono centri privati per un gruppo di amici
- 13. musica
- 14. comunismo
- 15. troppe persone che non sanno neanche perché vanno in un centro sociale
- 16. mancanza di apertura sociale e mentale, a volte ottusità politica scarsa possibilità di confronto
- 17. il seguente: a volte scelte di intolleranza sono protagoniste
- 18. molto spesso vengono usati da molte persone solamente come posti per bere e "fumare"
- 19. deviazione dagli ideali che dovrebbero essere seguiti
- 20. generalmente le iniziative sono rivolte a tutti, ma alla fine è sempre la stessa gente e si ghettizza la situazione
- 21. rimanere soli senza una organizzazione collettiva
- 22. sono talmente tanti quelli positivi che non sono riuscita a vederne di negativi (ma ce ne sono)
- 23. è negativo quando l'attività svolta nel centro non è attività sociale nel quartiere
- 24. se il negativo dei centri sociali non esistesse non sarei qui, perciò se negativo c'è (pochi soldi) fa parte del fascino
- 25. c'è troppa chiusura verso l'omosessualità
- 26. scarsa vitalità cioè bassa produzione di eventi culturali, musicali e artistici, poca comunicazione coi frequentatori
- 27. romanticizzare Mao e Lenin e il movimento comunista. Il mondo chiede soluzioni nuove
- 28. troppo politicizzati
- 29. sono diventati quasi una moda. Frequentati da gente che ci va per birra e prezzi bassi. Pochi fondi
- 30. permettere in certi casi alla gente di credere che cantare l'Internazionale sia fare politica
- 31. la presenza di nazi all'esterno
- 32. le teste di cazzo ignoranti
- 33. il fatto che molto spesso siete solo voi a decidere
- 34. i fondi che mancano
- 35. alle volte riscontro un po’ di chiusura
- 36. si sta perdendo il valore politico di lotta dando troppo spazio ai concerti
- 37. alcuni sono troppo chiusi: non si aprono al quartiere sono semplici discoteche alternative
- 38. il riformismo che si sta instaurando al loro interno
- 39. vengono usati come luoghi di ritrovo per poter farsi le canne senza disturbo
- 40. sono chiusi verso la gente comune (adulti, lavoratori, genitori) e sono troppo faziosi
- 41. si lavora poco insieme agli altri centri sociali
- 42. chiusura politica rispetto ad altre realtà del circuito alternativo (non sempre)
- 43. sono poco frequentati, forse per ignoranza
- 44. la cattiva gestione di alcuni centri sociali
- 45. se li chiudono mi incazzo seriamente come quando volevano sopprimere "Blob!"
- 46. sono malvisti dalla gente del quartiere che non li frequenta e si fa un'idea sbagliata
- 47. una mentalità da "barricata", un rapporto molto relativo con la legalità
- 48. er test tuo
- 49. non fanno molto dibattito politico nel fine settimana
- 50. non ce ne sono
- 51. poche iniziative interessanti politicamente
- 52. certi sono troppo "politici" e poco sociali, altri troppo sociali e poco politici
- 53. l'inattività totale in alcune situazioni: entrare e trovare 20 persone che non fanno un cazzo
- 54. la chiusura (ma in momenti politici "neri" è meglio chiudersi e difendersi aspettando momenti migliori)
- 55. un po’ di asocialità. È' strano ma è così
- 56. insufficiente livello di coinvolgimento dei frequentatori occasionali nella gestione
- 57. sfruttare male le potenzialità (isole felici)
- 58. l'incapacità di proporsi all'esterno, di dare indicazioni politiche "serie", assenza progettualità politica
- 59. la sottoscrizione come tassa
- 60. ritardi e faciloneria
- 61. massima aggregazione nei concerti e non nel politico sociale
- 62. il rivolgersi solo a una fascia di età giovanile
- 63. autoghettizzazione
- 64. qualunquismo, scarsa circolazione di contenuti, divisione fra un gruppo che pensa e uno che vegeta
- 65. troppe iniziative ricreative e poche politiche
- 66. molta gente va nei centri solo per fumare e si aliena seguendo inconsapevolmente la logica del capitalismo
- 67. a volte l'inconcludenza
- 68. spontaneismo e/o opportunismo politico
- 69. tendenza a un vano e sterile (e deprimente!) autoisolamento
- 70. non c'è un aspetto negativo comune
- 71. sono pochi, troppo pochi
- 72. mancanza di coordinamento
- 73. il non essere gran che sociali
- 74. non riuscire ad attirare su un livello di riflessione politica la maggior parte dei giovani del quartiere in cui sta
- 75. si fa poca politica
- 76. sono luoghi per nulla sociali, conoscere persone e socializzare non accade. È diventato moda. Fa tendenza
- 77. l'autoreferenzialità, rischio di rivolgersi sempre alle stesse persone senza comunicare con l'esterno
- 78. lassismo, ghetto
- 79. ci si ritrova per stare insieme il più delle volte senza dare un contributo concreto alla società
- 80. l'incapacità di entrare in contatto con ogni tipo di mentalità
- 81. non essere riconosciuto dal Comune come centro culturale, e non essere finanziato
- 82. la scarsa apertura ad argomenti politici generali quali l'economia e il lavoro
- 83. la divisione dell'aggregato in diversi gruppi
- 84. il distacco che c'è tra i centri e l'esterno
- 85. il fatto che vengono fraintesi
- 86. il degrado stesso irreversibile di alcuni locali
- 87. la mancanza di creatività e fantasia (il futuro prima di conquistarselo bisogna sognarlo)
- 88. non saprei
- 89. non so
- 90. non so, nessuno credo
- 91. io credo che alla fine ci sia ben poco di veramente sociale
- 92. ci sono ancora delle discriminazioni
- 93. i ragazzi che pur frequentando il posto non si interessano a quello che è il centro sociale
- 94. cattivo coordinamento tra i vari c.s.a.
- 95. il fatto di appartenere, anche non volendo, ad un circuito un po' chiuso
- 96. eccessivo elitismo
- 97. comunicano poco con i frequentatori
- 98. sono limitati ad una specifica area di persone
- 99. il non integrarsi nel quartiere dove sono situati
- 100. dovrebbero fare più iniziative
- 101. indifferenza celata
- 102. poche iniziative politiche
- 103. in alcuni C.S. la sottoscrizione diventa "biglietto" (vedi Faro)
- 104. la poca socialità e la troppa politica
- 105. scarsa presenza e coinvolgimento della gente del quartiere
- 106. una certa chiusura mentale alle differenze di idee
- 107. la mancanza di lavoro politico nel quartiere
- 108. la mancanza di contatto con la gente del quartiere
- 109. una visibile chiusura e separazione rispetto al territorio
- 110. poco inseriti nel quartiere
- 111. sono frequentati troppo spesso da gente "da centro sociale", come se fossero una categoria di persone; poca presenza di altre "categorie"
- 112. assolutamente positivi
- 113. settarismo, leninismo
- 114. non aggregazione di tutte le fasce sociali
- 115. ghettizzazione? dispersione?
- 116. la ghettizzazione mentale
- 117. la maggior parte della gente li frequenta solo per i concerti e diventa fine a se' stesso
- 118. autoghettizzazione ed isolamento dal reale
- 119. sono diventati locali notturni
- 120. in alcuni: la mancanza di iniziativa politica; in altri: l'autoghettizzazione e la chiusura
- 121. la frammentazione, la mancanza di un progetto politico complessivo, la forma della rappresentanza
- 122. si parla poco e nello stesso tempo non si cercano le cause
- 123. autoghettizzazione, scarsa partecipazione del tessuto sociale nel territorio, scarsa capacità comunicativa dialettica con i proletari
- 124. i centri sociali sono molto diversi tra loro, comunque a volte la pratica è diversa dai principi
- 125. voler far funzionare il centro dando un'impostazione politica, che stranamente è diversa da centro a centro
- 126. non sono finanziati dallo stato e non si trovano sedi adatte a contenere gli spazi richiesti dai giovani
- 127. hanno poca rilevanza a livello statale
- 128. il fanatismo
- 129. rischiano (o forse già lo sono) di essere autoreferenziali
- 130. la chiusura verso chiunque non fa parte della "tribù", la autoghettizzazione
- 131. autocentratura, assenza di progettualità, conformismo comportamentale
- 132. sono contenitori di iniziative
- 133. il biglietto per entrare alle iniziative (tassa fissa)
- 134. chiusura all'esterno, si rivolge solo ad un certo tipo di gente
- 135. le facce torve dei compagni stalinisti ed il fumo tipo nebbia a Milano
- 136. l'aspetto economico quando gli si riserva "troppa cura"
- 137. il fatto che alcuni di essi non hanno saputo evolversi insieme al contesto storico ed in più cercano di cavalcare strumentalmente nuovi "input"
- 138. il fatto che si permette a persone estranee a taluni ideali politici di sfruttare ciò che alcune persone hanno ottenuto lottando
- 139. una certa tendenza all'"istituzionalizzazione" che complica il già difficile problema della comunicazione con i frequentatori
- 140. si perde il vero significato del centro sociale e lo si usa per farsi le canne
- 141. dovrebbero essere più uniti tra di loro nelle varie iniziative
- 142. poco dibattito tra tutti i centri
- 143. invece di combattere il sistema diventiamo isole felici dove dimenticare i mali
- 144. talvolta sono conformisti, badano più al vestito che all'identità delle persone
- 145. mancano i WC
ASPETTO POSITIVO
- 1. vitalità, possibilità di sperimentare nuove forme di aggregazione culturale
- 2. è un circuito non commerciale, si sviluppa l'autoproduzione
- 3. l'essere fuori dagli schemi, anche della sinistra istituzionale
- 4. che ci sono (non c'è nient'altro in alcune zone). I partiti della sinistra storica non hanno legame
- 5. hanno comunque permesso di mantenere una presenza politica nei quartieri
- 6. un tipo di socializzazione diverso, altro, rispetto ad altri luoghi di ritrovo
- 7. "sociale" e la promozione di nuove idee e cultura
- 8. l'attività politica (anche se ghettizzata)
- 9. l'antifascismo
- 10. luogo di dibattito, spettacolo, politica. Luogo in cui praticare aconformismo
- 11. sono gli unici che fanno iniziative interessanti
- 12. fusione di diverse culture
- 13. l'addestramento e la disciplina
- 14. comunismo
- 15. possibilità di partecipare a iniziative alternative, dare spazio a realtà altrimenti ghettizzate
- 16. comunicazione (specie nei concerti dove la partecipazione è maggiore)
- 17. l'impegno sociale e politico
- 18. i concerti
- 19. la socializzazione, la solidarietà, la cultura (teatro, concerti, cinema)
- 20. l'aggregazione musicale, culturale e politica. Stare insieme
- 21. opporsi e combattere contro ogni forma di repressione della propria libertà e di quella degli altri
- 22. confronto tra le persone e riuscire a costruire una realtà diversa all'interno del quartiere
- 23. i frequentatori imparano che trovare qualcuno simile a loro non è impossibile: c'è tolleranza
- 24. offrono spazi di diversità anche se mi aspetto che oltre alle diversità sociali più spazi siano dati alle diversità personali
- 25. aspetto umano. Diversità, semplicità, rifiuto dei valori tipici di una società consumistica. Aria di libertà e autenticità
- 26. distrugge il fronte di cultura e divertimento commerciale
- 27. far ascoltare musica che solitamente non si ascolta per radio e tv, e a basso prezzo
- 28. attività politica nel quartiere
- 29. il senso di amicizia della gente
- 30. dare occasione a chi non ha la possibilità di fare altro di passare una bella serata
- 31. il comunismo e l'unità
- 32. unire più persone di diversa natura sotto una unica causa: la libertà di espressione e i diritti
- 33. il fatto di mettere in circolazione concerti e iniziative che in altro modo non vengono a imporsi
- 34. è l'unica struttura che si contrappone al business e a quella merda che gli ruota intorno castrando le iniziative
- 35. i centri sono un punto di partenza per portare avanti un discorso politico non inquinato
- 36. il dare spazi di ritrovo a giovani che vogliono fare attività politica
- 37. presenza attiva nelle contraddizioni del quartiere. Punto di riferimento per i proletari
- 38. la voglia di trasformare la società da parte di molti frequentatori
- 39. possono agire sul territorio senza dipendere dai partiti
- 40. le iniziative rivolte alla partecipazione della gente
- 41. acquistare, maturare una coscienza sociale a livello collettivo
- 42. portare avanti dibattiti e lotte radicali, cosa che non fa quasi più la sinistra istituzionale
- 43. è l'unico posto dove si ha il rispetto di una persona
- 44. si respira un'aria di tolleranza e rispetto delle esigenze altrui
- 45. lo vedete se ci venite
- 46. lo scambio di idee e il confronto con gli altri, che è la cosa più importante
- 47. l'impegno verso realtà di emarginazione, ma non sempre
- 48. che non erano mai stati fatti test simili
- 49. che ci si può rilassare sentendo musica senza essere disturbati ma anche senza disturbare
- 50. luogo di ritrovo per i giovani che non hanno soldi e per le varie iniziative sociali
- 51. aggregazione del quartiere, lotta politica, controinformazione
- 52. indirizzano a sinistra (quasi sempre spero!)
- 53. iniziative culturali e artistiche
- 54. le potenzialità
- 55. aggregazione, autogestione, punto di riferimento, attività culturali
- 56. libertà di espressione
- 57. fare politica
- 58. in questo momento non saprei
- 59. il libero rapporto con le persone, seppur sempre limitato
- 60. spontaneità, buona volontà e culo come un secchio
- 61. costruzione di lotte rispetto alle esigenze che vengono negate dal potere reggente
- 62. l'essere il fulcro di iniziative utili nei quartieri
- 63. aggregazione
- 64. centro di aggregazione per i proletari. Possibilità di partecipare in prima persona, socialità non monetizzata
- 65. essere riusciti a far sentire una voce al di fuori di quelle istituzionali
- 66. valori di collettività, uguaglianza e socialismo, perduti anche da una sinistra che ha perso identità
- 67. dibattere sull'anomalo
- 68. il fatto che essendo occupati, si pongono politicamente in chiave antiistituzionale
- 69. dare spazio alla marginalità culturale, sociale, politica di una sempre più vasta e eterogenea fascia di popolazione
- 70. confronto, crescita politica, aggregazione tra i giovani
- 71. pluralismo
- 72. essere riusciti a costituire punti di aggregazione politica, sociale, culturale nella solitudine metropolitana
- 73. assolutamente non uno spazio liberato, ma un po' di respiro...!
- 74. aggregazione sociale e politica nelle periferie. Creazione di nuovi punti di riferimento sociali e politici
- 75. ancora non l'ho capito
- 76. se fossero veramente sociali avremmo trovato il posto dei desideri delle persone in cerca di amicizia e solidarietà
- 77. possibilità di aggregazione e di dar vita a iniziative culturali (in senso lato) che la città non offre
- 78. iniziativa vera autogestita
- 79. dà possibilità di socializzare e di confrontare le proprie idee e opinioni
- 80. a parte l'aspetto negativo, tutto il resto!
- 81. dare ai giovani un posto di incontro in alternativa alla strada
- 82. la possibilità di discutere/partecipare senza pregiudizi o preclusioni
- 83.
- 84. l'impegno in campo sociale
- 85. la possibilità di esprimere un altro tipo di cultura in contrapposizione a quella che ci viene offerta; il metodo dell'autogestione e della democrazia diretta
- 86. poter riunire persone che abbiano molte cose in comune
- 87. il confronto e la libertà di esprimersi in un centro autogestito!
- 88. l'impegno sociale, la capacità di coesione che i centri sanno rafforzare
- 89. si discute concretamente
- 90. la capacità del centro sociale di riunire molte persone anche se non spinte a frequentarlo dalla stessa motivazione
- 91. smisurata libertà, positiva o negativa che sia
- 92. discutere collettivamente
- 93. la collettivizzazione e il lavorare tutti insieme su delle cose in cui crediamo fondamentalmente
- 94. unici luoghi antagonisti degli anni '80 e '90
- 95. il fatto che ci si sente liberi e sempre in confronto aperto con l'altro; si cresce mentalmente
- 96. il centro è un luogo di "crescita" comune che permette di "arricchire" la propria personalità ed aprirsi a forme di vita più umane!
- 97. la politicizzazione dei ragazzi
- 98. dovrebbe occuparsi di questioni sociali
- 99. proporre nuovi artisti
- 100. l'aspetto musicale
- 101. concerti
- 102. la loro dislocazione diffusa nella città
- 103. ti dà la possibilità di lavorare attivamente su parecchie cose o semplicemente partecipare ad iniziative che raramente vengono svolte altrove
- 104. i concerti e le birre costano poco
- 105. l'autoproduzione di cultura alternativa e le potenzialità di aggregazione sociale
- 106. la naturalezza delle espressioni, rompendo complessi e pregiudizi
- 107. proporre modelli di gestione alternativa e collettiva
- 108. rappresentano dei centri di autogestione alternativa e di aggregazione sociale
- 109. la proficua produzione di materiale culturale
- 110. sono un'ottima occasione di incontro politico e culturale
- 111. la vitalizzazione dei quartieri, la produzione culturale e la sensibilizzazione sociale
- 112. il rapporto di estrema uguaglianza fondato sull'amicizia
- 113. aggregazione di un potenziale soggetto politico ora assente
- 114. tentativo di aggregazione sociale
- 115. l'opposizione sociale dal basso attraverso la collettività
- 116. l'idea di autogestione; è uno dei pochi luoghi dove l'organizzazione è autonoma
- 117. è quello di aggregare le persone più disparate, anche all'interno del quartiere
- 118. produrre/diffondere idee, cultura e comportamenti antagonisti
- 119. quello che dovrebbero essere e che invece non sono
- 120. la capacità di essere punto di riferimento nel territorio più che luoghi di aggregazione propriamente politici ed in modo diverso da quelli politici
- 121. la ricchezza di forme di espressione
- 122. dove tutti -dico tutti- per un attimo sono uguali
- 123. la ricerca di confronto dialettico tra individui e gruppi alternativi alla cultura dominante
- 124. è un posto che frequento molto più volentieri degli altri; gente con cui ho più da condividere; economicamente positivi
- 125. catalizzare
- 126. la solidarietà e la voglia di allacciare rapporti sociali veri; scambio culturale e multirazziale
- 127. scambio multirazziale
- 128. si dà la possibilità di esprimere ogni tipo di idea e di attitudine
- 129. risponde ad esigenze di vasti settori giovanili di confrontarsi, socializzare ed impegnarsi nel territorio
- 130. luoghi di produzione e aggregazione antagonista, controcultura
- 131. aggregazione alternativa per i giovani
- 132. luoghi di sintesi (potenziale) della sfera sociale con quella politica
- 133. confronti
- 134. iniziative culturali nel quartiere
- 135. gente simpatica, prezzi popolari
- 136. maggiore libertà
- 137. autogestione, autoproduzione, il tentativo di creare circuiti di mercato alternativi a quelli consuetudinari, orizzontali ed autogestiti
- 138. l'atmosfera di amicizia che spesso circola
- 139. la possibiltà di svolgere iniziative culturali a prezzi bassi
- 140. essere antagonista
- 141. si sta insieme
- 142. valorizzazione delle differenze, negazione delle gerarchie, costante sperimentazione di comportamenti
- 143. si impegna a far sentire la voce di chi dissente
- 144. sono interessanti, importanti, aperti, intelligenti, diversi e positivi
- 145. sono luoghi di diffusione di un messaggio politico e di informazione forse non ancora manipolati
Torna all'inizio della pagina
indietro
avanti
indice della ricerca
Per ogni info, richiesta o commenti
tactical@mail.nexus.it
TM Crew c/o Radio Onda Rossa - Via dei Volsci 56, 00185 Roma (Italy)
Tel. + 39 6 491750/4469102 Fax. + 39 6 4463616