KILL A MULTI
Ciò che ci spinge a ridare sostanza alla campagna di boicottaggio dei prodotti
e degli interessi Shell (campagna che ha avuto il suo apice nel 1990 e che con
la fine del regime dell'apartheid in Sud Africa ha visto scemare nelle coscienze
antagoniste una delle motivazioni principali al boicottaggio e cioè il suo
"strategico" sostegno allo stato razzista sudafricano
anche se questa, secondo
noi, è una colpa che il tempo non cancella), appunto ciò che ci spinge a
rinnovare la campagnia per "UCCIDERE" questa multinazionale, senza avere
l'illusione che ci siano gruppi industriali o finanzari o multinazionali più puliti o
meno corrotti di Shell, è la rinnovata arroganza con la quale in questo 1995 la
Shell si è presentata ingnorando, al pari di Chirac per gli esperimenti nucleari
a Mururoa, le proteste innalzatesi in tutto il mondo sia nella vicenda della
piattaforma off-shore "Brent Spar" che nella questione Nigeria. Infatti le
proteste internazionali non hanno minimamente scosso i vertici della Shell che
"ovviamente" continua i suoi affari col regime militare nigeriano anche dopo
l'ennesimo atto di barbarie, di cui è come minimo mandante, ossia
l'impiccagione di nove attivisti del popolo Ogoni, fra i quali lo scrittore Ken Saro
Wiwa; malgrado l'ondata di "riprovazione" e "isolamento" internazionale seguiti
a questi assassini verso la giunta militare nigeriana Shell "se ne frega" e firma
contratti miliardari che le permettereanno il saccheggio indisturbato e tutelato
dalle truppe del regime militare. Ma è bene spiegare con la dovuta attenzione i
vari "campi di intervento" della Shell, chi è la Shell ? e le tante
occasioni che hanno
contrapposto, negli ultimi anni, i vertici della compagnia ai propri lavoratori, ai
movimenti antagonisti, agli ambientalisti e non di rado ad interi popoli e stato
se non all'intera comunità internazionale.