.... Per giorni la Shell ha rimorchiato in una zona di mare profondo la Brent
Spar, una delle piattaformi giganti, non più operativa dalla quale ha estratto
greggio per vent'anni, con l'intenzione di inabbissarla in mare.
Il pubblico si è impressionato quando Shell ha mosso i rimorchiatori, una volta
informate le autorità. Non stava creando un precedente, Shell ? Che fare
davanti a centinaia di simili affondamenti ? Tanto più che molti sapevano di
una "carta dell' energia" in cui è previsto che " lo smantellamento, la
cessazione o chiusura delle attività" si svolga "riducendo al minimo l'impatto
negativo per l'ambiente."
Improvvisamente, in tutti i paesi che si affacciano sul mare del Nord, in Olanda,
in Germania, nello stesso Regno Unito la popolazione si è ribellata. Il mare è di
tutti; Shell non ha diritto di avvelenarlo con materie radioattive che
sovvertirebbero per sempre l'ambiente marino, se la piattaforma andasse sul
fondo. E sulla piattaforma scendono due ecologisti di Greenpeace sostenuti,
per una volta, perfino dai benpensanti: c'è un grande pubblico Europeo che
vorrebbe essere con loro sulla Brent Spar, isola dei pirati. Ed è un pubblico
pagante, meditano cupamente gli azionisti Shell. In Germania il coro anti Shell
passa per chiese, sindacati, partiti, organizzazioni ambientaliste. In Danimarca
il Ministro per l'Ambiente invita al boicottaggio. Le stazioni di servizio sono
assediate, e le vendite di prodotti petroliferi con la conchiglia crollano. ....