The Sex Business

Il traffico e la tratta delle donne immigrate per sfruttamento sessuale
Dopo aver trattato nei precedenti numeri di "Laurentinokkupato Info" i vari argomenti sulla salute sessuale, vorremmo ora affrontare un problema, che in qualche modo si lega a quello precedente, ma che per la sua drammatica attualità ci offre uno scenario che è molto lontano dalle esigenze e necessità di viversi un sesso sicuro, tranquillo, liberato. Diremo anzi che venendo a conoscenza di alcune situazioni, sia per studio, che per lavoro, ci siamo rese conto che nonostante da una parte vi sia una abbattimento della morale, e una liberalizzazione dei costumi, dall’altra, contemporaneamente ci viene mostrata la censura, la sessualità negata, ma ancora peggio, la sessualità incatenata. In questo caso stiamo parlando di veri e propri eserciti di donne che arrivano in questo paese, e si trovano sin dalla partenza comprate, vendute, trattate.

L'Italia, come è noto, è diventato paese di immigrazione nel corso degli anni Settanta, in seguito alle politiche di stop varate dai paesi europei di vecchia immigrazione (Olanda, Inghilterra, Germania) e soprattutto dopo la caduta del muro. Queste politiche hanno dirottato una parte dei flussi migratori, che appunto prima si dirigevano in questi paesi europei, in direzione dell'Italia. Questi, scelsero come paese di immigrazione l'Italia, in quanto vi era una forte domanda di mano d'opera in particolari comparti del mercato del lavoro quello che in genere l’italiano medio non gradisce: lavoro nei campi, edilizia-manovalanza.
Tutto ciò aveva quindi una funzione fortemente attrativa. Negli anni Ottanta diventano paesi di immigrazione anche la Spagna, il Portogallo e la Grecia, allargando ancora di più l'attrattività dell'Europa Sud nel panorama delle migrazioni internazionali, al punto che le politiche di stop sono diventate operative anche in questi ultimi paesi. Questo allineamento con gli altri paesi europei ha determinato però un'altro fenomeno, quello degli ingressi clandestini e del traffico di mano d'opera e non secondario quello della tratta delle donne.

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Ricerche internazionali mostrano come, a differenza di quello che avviene per la manodopera maschile, la domanda per i "lavori tradizionalmente femminili" tende ad aumentare e crescere in maniera significativa.
Le cause di questo fenomeno sono varie e complesse, spesso legate a processi di modernizzazione ed emancipazione che coinvolgono sia componenti femminili dei paesi d'accoglienza (delle quali uno degli indicatori principali è dato dallo svolgimento del lavoro extradomestico) che quelle femminili dei paesi terzi, cioè quelle che entrano nei circuiti dell'emigrazione e della mobilità geografica internazionale.

Queste considerazioni assumono un'importanza particolare per quanto riguarda la forza-lavoro femminile. L'importanza delle donne nei nuovi flussi è una tendenza estremamente significativa nel nuovo contesto dei movimenti migratori internazionali. Buona parte di questi è composta da donne attive, che emigrano sole, per ragioni di lavoro. Tra di loro, una parte viene impiegata in lavori scarsamente qualificati (per esempio nell’industria piccola e media del settore tessile), oppure nei servizi alle persone e nel terziario. L’altra parte di essa invece è occupata in attività rapportabili al lavoro di "entreneuse" (intrattenitrici) in locali diurni e notturni.
In questo ultimo caso ci chiediamo se sia legittimo parlare, almeno per una parte, di "sex-business", come se fosse un settore di occupazione simile agli altri. E’ accertata l’esistenza in Italia di agenzie (in grande numero e spesso al di fuori di ogni sospetto) che offrono legali contratti di "entertainer" o di ballerina a ragazze filippine o tailandesi, e la maggior parte sono agenzie turistiche "legalmente riconosciute".

Queste agenzie hanno il compito di contattare le ragazze e di farle arrivare a destinazione promettendo facili guadagni.
Una volta arrivate, le donne scoprono che le condizioni di vita e di lavoro non sono quelle promesse alla partenza e si ritrovano, a volte, in condizioni di semi-schiavitù, alle quali non possono reagire in quanto minacciate da membri di organizzazioni nazionali o internazionali controllate dalle mafie locali. Anche in Italia si riscontra una accentuata tratta di donne che finiscono per vivere una vera e propria condizione di sfruttamento e di oppressione mirata alla prostituzione in particolare e al "sex business" in generale.

Si stimano circa 500.000 donne vittime della tratta a fini di sfruttamento sessuale. Tuttavia i dati e le informazioni al riguardo sono ancora pochi e frammentati. Una delle ragioni di queste lacune è certamente da attribuire alla recente emergenza del fenomeno. Questa ricerca sulla condizione delle donne entrate in Italia regolarmente o irregolarmente in parte anche dietro raggiri e forme diverse di violenza, che operano coscientemente o perchè costrette, nel campo della prostituzione, è stata finalizzata a definire il quadro di fondo del fenomeno sul quale stiamo svolgendo la ricerca, che sarà pubblicata a capitoli nei prossimi numeri di Laurentinokkupato Info [a settembre ndl].


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