Corrispondenza da SCLC

Abbiamo ricevuto da San Cristobal de las Casas questa corrispondenza, redatta da un gruppo di osservatori internazionali, o meglio, italiani, attualmente in attesa dall'Intercontinentale. Dimenticavo, questa e' la prima parte, la seconda la invieremo domani....cosi' non vi stancate a leggere!

Buona lettura
Comitato Chiapas di Torino

CRONACA DEL 14 LUGLIO

Oventic: Partecipazione ad una festa!
Mai visto un'orchestra di fiati nella Selva, o in Los Altos, con la nebbia
per contorno e una spruzzata di pioggerella?
Questo e' cio' che abbiamo visto oggi... era un'orchestra di fiati
(clarinetti, trombe, tromboni, percussioni e altri strumenti a fiato di cui
non conosco il nome) che non finiva piu' (circa 50 persone compreso il corpo
di ballo)... in costume... con pezzi di musica classica e moderna che ci
hanno ammutolito.... fatta da ragazzi giovanissimi, c'era pure un bimbo!
Pero' e' stata proprio la sorpresa di una festa in piena regola con
lottatori mascherati, che si sono scontrati in piu' scene di lotta libera in
piena regola... i funanboli si sono esibiti a due metri d'altezza... balli
misti fra tutti, con e senza fazzoletto... su un palcoscenico preparato in
dimensioni stratosferiche per l'incontro intergalattico... davanti al popolo
delle nebbie che gia' conosciamo....
E' stato veramente uno spettacolo a sorpresa con pochissimi invitati
esterni, forse solo noi, mentre i lavori fervono per la costruzione delle
"posadas", con tanto di letti, forse un po' stretti e un po' duri ... solo
due assi... ma per una quantita' incredibile di persone... Stanno facendo
delle cose veramente di lusso... cioe' qualcosa di inimmaginabile nella selva...
Entrando accompagnati, dopo averci preso in giro: "Ah, siete venuti per la
festa, ma intanto la festa non c'e'", ci rassicurano e poi, con orgoglio, ci
dichiarano che questa e' la seconda Aguascalientes, non e' la prima solo
perche' la prima e' quella che non c'e' piu', e' quella che e' stata
distrutta dall'esercito, pero' e' rimasta nel cuore di tutti.
"Noi continuiamo a lottare attraverso la musica, con i ragazzi, con i
giovani, attraverso le differenti espressioni culturali, pertanto noi
appoggiamo e ci uniamo alla vostra lotta" ... questa e' stata la
presentazione dell'orchestra. 
Il Comandante David, invitando tutti ad un caloroso applauso durato parecchi
minuti, ha detto: "A nome del Comitato Rivoluzionario Indigeno e alla
presenza di altri fratelli e sorelle che sono venuti a trovarci: a voi
fratelli e sorelli che venite dallo Stato di Oaxaca, che ci onorate della
vostra presenza, vogliamo darvi un forte benvenuto a questo luogo: la
Comunita' di Oventic, l'Aguascalientes due, dove si trova il cuore degno dei
popoli zapatisti.  Vogliamo dirvi che i fratelli di questi popoli accolgono
a braccia aperte tutte le persone oneste, tutte quelle che arrivano qui col
cuore... tutti questi saranno i benvenuti come voi fratelli... Siamo onorati
per la vostra presenza e per il vostro intervento musicale, che per noi ha
pure un significato molto importante: e' quello che la musica fa crescere il
cuore, la forza morale e spirituale a tutti gli uomini e le donne che in
qualche modo vogliono camminare come fratelli..."
La risposta dell'orchestra: "Grazie per lo spazio che ci avete offerto.
Noi continuiamo a lottare attraverso della nostra musica, attraverso della
nostra lingua, dei nostri vestiti, fra tutti gli altri aspetti culturali che
stiamo rafforzando.... attraverso i bambini che sono di differenti comunita'
indigene di Oaxaca, che sono dei popoli zapotecos, mixes, chinantecos e
chontales, che stanno venendo a questa scuola di musica dove imparano a
comprendere diversi aspetti della musica.  Per questo ci tengo a ribadire
che noi stiamo lottando pure in altri modi, e vogliamo dimostrare che noi
continuiamo a resistere, che noi confermiamo e dimostriamo con la cultura la
nostra identita' indigena."
Quindi dopo aver proseguito a suonare perche' la pioggia cadeva impietosa
impedendo all'orchestra di andarsene (mai la pioggia e' stata cosi'
desiderata, in questo caso significava che la musica continuava!), dopo aver
visto il comandante David ballare su invito di una donna indigena che fa
parte del corpo di ballo dell'orchestra (fra gli applausi piu' calorosi),
ecco un altro suo saluto all'orchestra: "Ringraziamo ancora una volta i
fratelli di Oaxaca, i compagni indigeni di differenti comunita', che hanno
condiviso con noi la loro allegria, il loro cuore...  Vogliamo dirvi di
nuovo che come noi indigeni del Chiapas, comprendiamo e sappiamo che molti
altri fratelli indigeni, di Oaxaca come di altri stati, della nostra
Repubblica Messicana,  sono molti anni, molti secoli che viviamo la nostra
cultura, il nostro modo di pensare, il nostro cuore indigeno.  E' motivo
d'orgoglio per noi indigeni, che ci sia questo spazio per incontrarci, che
prima non abbiamo avuto per tanti ragioni e abbiamo la speranza che ogni
giorno di piu' si apra il cammino per unire il nostro pensiero, il nostro
cuore, il nostro lavoro, i nostri sforzi e la nostra lotta per la speranza.
Cio' e' un'allegria per tutti noi, ma tuttavia stiamo ancora imparando a
condividere con i nostri fratelli, che condividono le nostre idee, con la
loro presenza qui, come pure altri fratelli che non parlano nessuna lingua
indigena.   E' bello che abbiamo uno spazio come questo per condividere i
nostri momenti di allegria e di speranza.  Dobbiamo continuare a cercare un
percorso comune che ci possa veramente portare ad una vita migliore, ad una
vita giusta, soprattutto per i popoli indigeni.  Non abbiamo altro, ma
abbiamo questa forza, abbiamo questa volonta' ed abbiamo questa capacita' di
dirigere il nostro destino come popoli che da molti secoli stanno costruendo
la loro storia, ma pure come popoli che molte volte disgraziatamente hanno
visto negata la loro esistenza, la loro cultura.  In qualche modo spesso la
nostra cultura e' stata schiacciata, pero', ora piu' che mai, cerchiamo
d'incontrare insieme questo spazio, come ha detto il fratello, uniamo i
nostri sforzi e il nostro lavoro, anche se sotto forme differenti.  Stiamo
collaborando nella ricerca di una via d'uscita soprattutto per le
generazioni che verranno dopo di noi, che desideriamo con tutto il cuore
riescano a vivere in modo diverso da come abbiamo vissuto noi, i nostri
padri e nonni, cioe' nella miseria, nell'emarginazione, nell'oblio e nel
disprezzo.  Vi ringraziamo di come avete riempito questo spazio, e speriamo
di avere molti altri spazi come questo... perche' e' importante incontrarci
con gli altri fratelli degli altri stati del Messico, che vivono nella
nostra stessa situazione e lottano per conservare e  migliorare la loro
cultura e la loro esistenza.   Grazie ancora, grazie".
Poi e' stato molto interessante e inaspettato, visto che la pioggia
continuava a scrosciare e l'orchestra non poteva andarsene (e infatti la
registrazione diventa quasi inudibile!), ascoltare la spiegazione sulla
nascita e sul funzionamento della scuola di musica da cui esce questa orchestra.
"Questa scuola nasce a partire dall'unione di diversi municipi.  Questa
scuola e' stata fondata dalle nostre autorita', non dal governo.  Per questo
noi abbiamo dichiarato che siamo pure in lotta, perche' abbiamo dimostrato
che le nostre autorita', le autorita' 





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