DICHIARAZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO POPOLARE RIVOLUZIONARIO E DELL'EPR

DICHIARAZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO POPOLARE RIVOLUZIONARIO E DELL'EPR

Al Popolo del Messico

Ai Popoli del Mondo

Infranto lo Stato di diritto, ristretta la via delle petizioni, l'azione
armata rivoluzionaria confuta e rigetta gli argomenti della oligarchia; il
governo ed i suoi ideologi sostengono, pretendendo di giustificarla e di
legittimarla, la militarizzazione del paese e il progressivo intensificarsi
della repressione scatenata contro il popolo e le sue organizzazioni
sociali, politiche e armate rivoluzionarie.

Quando il governo ed i suoi vertici finanziari, imprenditoriali, militari,
religiosi, corporativi e degli adulatori ufficiali del sistema politico e
del regime neoliberale, fanno riferimento per reprimere il popolo a concetti
come: la "sicurezza nazionale", la "stabilita' sociale", la "sovranita'
nazionale" o allo "Stato di diritto", ecc., a che sicurezza si riferiscono,
se non a 
quella di un ristretto numero di oligarchi beneficiati dal neoliberismo
imposto alla nazione per mezzo della forza?   A quale stabilita' si
riferiscono, se non a quella dei mercati finanziari che mediante la
speculazione promuovono l'arricchimento di alcuni capitalisti nazionali e
stranieri a costo della miseria dell'immensa maggioranza della societa'?  A
quale sovranita' si riferiscono se non a quella del potere del grande
capitale che subordina 
le istituzioni repubblicane per imporre la propria volonta' al popolo
messicano?  A quale Stato di diritto si riferiscono se non al diritto
concesso dallo Stato ad alcuni di mantenere sottomessa e sanguinante la
nazione?  A quale "pace", a quale "ordine", a quale "tranquillita'" allude
il potere, se non alla pace dei sepolcri, all'ordine sostenuto con le armi e
alla tranquillita' degli investitori nazionali e stranieri per sostenere i
complessi turistici ed 
i progetti sovranazionali che hanno spogliato la nazione?

Di fronte all'offensiva politico-militare dispiegata dall'EPR in diversi
punti del paese in risposta alla militarizzazione e all'escalation
repressiva governativa, il governo ha gia' emesso il suo verdetto: l'EPR non
ha base sociale, non vuole intavolare il dialogo e, peggio ancora - afferma
adirato - pretende di impadronirsi del potere; l'EPR - sostiene - non e' una
vera guerriglia, perche' attacca posizioni militari e di polizia di
sorpresa, lo fa in luoghi diversi, in modo simultaneo e a tarda ora nella
notte; l'EPR - conclude - e' un gruppo terrorista con idee stantie del
decennio degli anni settanta.  Tale giustificazione non ci lascia altra via
di uscita che domandare mortificati: quali requisiti dobbiamo allora
possedere per ottenere il certificato di buona condotta ed il riconoscimento
dal governo che siamo una vera guerriglia?  Sara' necessario mostrare la
popolazione civile insorta 
che ci da' sostegno e rafforza le nostre file?  Sara' necessario manifestare
disposizione al dialogo, disposizione a negoziare l'innegoziabile e quindi
deporre le armi?  Sara' necessario piangere pentiti per la nostra
partecipazione armata, come gli attuali consiglieri controrivoluzionari
dello Stato, che tentano di ritardare con i loro indegni uffici la
liberazione del nostro popolo?

Non ci interessa il riconoscimento del governo ne' ci spaventano le accuse
con cui cerca di squalificarci, di manipolare i sentimenti popolari, di
isolarci e giustificare il nostro annientamento.

Ci interessa il riconoscimento del popolo messicano e delle organizzazioni
sociali e politiche sinceramente interessate a costruire la forza sociale  e
storica che libera la nazione dallo Stato oppressore.  Ci interessa
soprattutto, mettere in chiaro che e' il governo che adopera il terrorismo
come politica di Stato, e' il governo terrorista dell'oligarchia che
assassina codardamente i partecipanti alle lotte sociale, i cittadini onesti
e massacra impunemente i movimenti popolari che reclamano un'urgente
soluzione alle proprie richieste, e' il governo antidemocratico che
terrorizza il popolo utilizzando come strumento le forze armate ed i corpi
di polizia, formando con cio', da molti anni, la 
base che oggi sostiene il movimento armato rivoluzionario; il governo e'
illegittimo e non il movimento rivoluzionario che si trova fuori dalla
legalita' e  a dispetto del Diritto.

Dando continuita' al criminale progetto neoliberale imposto con la forza,
mantenendo il popolo messicano sottomesso nella fame, nella miseria, nella
repressione continua e nell'oppressione politica, proteggendo chi nelle alte
sfere governative ha commesso e insabbiato crimini, furti, frodi contro la
societa', il governo attuale ha ampiamente dimostrato di essere un vile
strumento dell'oligarchia nazionale e straniera.

A quelli convinti che in Messico non accade nulla finche' non accade
qualcosa, a quelli che pretendono ignorare le leggi della storia, a quelli
che trovano anacronistico e ingiustificabile il ricorso alle armi sempre e
quando e' il popolo a prenderle, ma non quando sono fra le mani del governo,
a quelli che concedono allo Stato un carattere onnipotente e invulnerabile e
considerano inutile ogni tentativo per liberare la nazione, a tutti quelli
cosi' come a quelli degni e sinceramente interessati ad un cambiamento
democratico rivoluzionario nella nostra patria, diciamo:

Perche' non esigere dal governo e dall'oligarchia che cessino la guerra gia'
dichiarata e depongano le armi levate contro il popolo?   Perche' non
imporre al governo la via legale e pacifica per arrivare alla democrazia?
Perche' non criticare, giudicare e condannare il governo per la sua violenza 
ingiustificabile, per la sua intolleranza, per la sua attitudine
provocatoria, per il suo disprezzo per la vita, per il suo radicalismo alla
deriva e per la sua ostinazione a mantenersi al potere contro la volonta'
del popolo?  Perche' non esigere che il governo faccia marcia indietro sulla
militarizzazione del paese e dia una soluzione alle cause che hanno motivato
la rinascita del movimento armato rivoluzionario?

Perche' non esigere la riapparizione dei desaparecidos politici, il castigo
dei militari e dei funzionari politici responsabili di delitto di lesa
umanita' e dei crimini di guerra?   Perche' non esigere la liberazione di
tutti i prigionieri politici del paese e dei partecipanti alle lotte sociali
ingiustamente incarcerati, indipendentemente dalla loro militanza, sempre e 
quando sia rispondente alle cause popolari?  Perche' non esaurire la lotta
legale mettendo in luce l'incapacita' storica dello Stato a risolvere le
giuste esigenze popolari o dimostrare l'efficacia di questa nuova forma per
stabilire una vera democrazia?

Perche' non liberarsi dal terrore che produce l'ombra sinistra
dell'istituzione militare che mantiene prigioniera e in ostaggio inerme
l'intera societa'?  Perche' non chiedere alla societa' ed al movimento
democratico rivoluzionario che agisca con fermezza ed applichi tutto il peso
della legge al governo illegittimo e criminale?  Perche' non esigere che
governo e oligarchia rinuncino al potere come unica via per garantire la
transizione pacifica alla democrazia?

Perche' non opporsi al saccheggio delle nostre risorse naturali, al
supersfruttamento della nostra manodopera, all'ineguale scambio commerciale,
alla perdita della sovranita' sul nostro territorio e alla politica
interventista dell'imperialismo nordamericano?  Perche' non sbarrare il
passo, con la lotta popolare, all'appoggio, alla consulenza militare e alla 
supervisione diretta nell'applicazione della controinsurrezione, offerti
dall'imperialismo al governo messicano?

Nel quadro dell'autodifesa armata popolare, nulla chiediamo ne' nulla
accettiamo che venga da questo governo.   Incalzate e perseguitate la
ragione e la dignita', l'EPR e la base sociale che lo sostiene ricorrono in
legittima difesa alla critica delle armi contro il terrorismo dello Stato,
il malgoverno e la dittatura del grande capitale.

Di fronte alle dichiarazioni di guerra fatte dal governo il primo di
settembre 1996, lanciamo un appello a tutte le organizzazioni sociali,
politiche e armate rivoluzionarie per rispondere con tutta la forza del
popolo e con la generalizzazione dell'autodifesa armata.

Sprofondata nella miseria, spossata dalla fame, oppressa ed estenuata, la
nazione resiste ed alimenta con franca attitudine di risarcimento i nuovi
germogli insurrezionali; dopo lunga e spaventosa siccita' nel campo
dell'azione e della coscienza, il lampo ed il tuono annunciano piogge
fertili e speranzose.  Si levano gia' nuove voci richiedenti giustizia e
rispondono mille mani e coscienze alla giusta esigenza repressa lungo la storia.

Per la via democratica rivoluzionaria, 
tutto il popolo al potere!

Per la Repubblica Democratica Popolare, 
il popolo unito trionfera'!

Con la lotta popolare l'EPR trionfera'!

Partito Democratico Popolare Rivoluzionario PDPR
Comando Generale dell'Esercito Popolare Rivoluzionario EPR

Giovedi', 5 settembre 1996

(tradotto dal Comitato Chiapas - Torino)


                 

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