CARTOLINE PER SOSTENERE I PRIGIONIERI POLITICI IN CHIAPAS
Prigionieri politici di "La voz de Cerro Hueco
Prigionieri politici nel carcere di Yajalón
Indigeni ingiustamente detenuti nelle carceri del Chiapas
La Voce di Cerro Hueco è il nome dell'organizzazione di prigionieri, in
maggioranza indigeni, reclusi nel carcere di Cerro Hueco, Chiapas. Fin dal
suo inizio, nell'agosto del 1996, essi hanno condotto diverse forme di
lotta per rivendicare la loro libertà. Nell'agosto e nel dicembre dello
stesso anno realizzarono due scioperi della fame. Nel mese di marzo i
familiari dei prigionieri hanno realizzato un presidio davanti alle porte
del palazzo di Governo del Chiapas che è durato oltre due mesi. Nonostante
tutto questo, le autorità del governo statale non hanno dato segni di
volontà reale di accogliere le loro richieste.
Anche se è nata a Cerro Hueco, l'organizzazione si è man mano estesa ad
altri penitenziari. Le basi d'appoggio dell'EZLN sono tenute prigioniere
nelle carceri di Yajalón, Ocosingo, Pichucalco, Salto de Agua e Tuxtla
Gutiérrez. Contano con rappresentanti esterni che li aiutano a mantenere la
comunicazione tra le diverse carceri, con i loro familiari e servono anche
da portavoce per rendere note le loro posizioni alla società civile e alle
autorità.
I prigionieri di La Voz de Cerro Hueco si auto denominano "prigionieri
politici" perché sono zapatisti, i loro accusatori sono sempre del PRI
(partito-stato) che non si presentano mai a dei faccia a faccia con gli
accusati, le accuse generalmente sono false oppure non sono credibili, le
autorità della procura e amministrazione della giustizia attuano con
evidente parzialità, perché la loro cattura, quando viene realizzata dalla
polizia, sembra più un pretesto per penetrare nelle comunità zapatiste,
inoltre se essi appartenessero al PRI non si troverebbero in galera. Da
ciò si deduce l'alto numero di indagini previe, mai consegnate, le quali
esistono nei confronti di membri del gruppo paramilitare "Paz y Justicia",
che opera nella zona nord del Chiapas, proprio da dove proviene la
maggioranza dei prigionieri zapatisti.
Materiale ricevuto dal collettivo "La Voz de Cerro Hueco"
tradotto dal Consolato Ribelle del Messico-Brescia
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