Alla presenza della stampa alternativa e della stampa ufficiale, si é
svolta una conferenza stampa qui nella Mesa di Almuñecar, per presentare
alcuni dei temi che qui si stanno discutendo.
Ne hanno parlato i delegati del Brasile, della Francia, del Messico e del
Senegal,presenti nei tavoli di lavoro di questo secondo incontro.
Per il Brasile ha parlato José Das Grasas, che si occupa della situazione
dei minori nel suo paese, soprattutto dei "meniños de rua". La negazione
dei diritti umani nel Brasile riguarda piú di otto milioni di bambini. Sono
tanti i meniños de rua che vivono nelle strade nel più completo abbandono.
La speculazione dell'occidente opulento sfrutta in maniera vergognosa
questo dramma sociale che sembra non avere soluzioni. Alla prostituzione
minorile usata come promozione pubblicitaria per viaggi in paesi esotici,si
aggiungono gli squadroni della morte che conducono una vera e propria
guerra sanguinaria e unilaterale nei confronti dei minori.
Ma la mobilitazione in Brasile e fuori dal Brasile è sempre più forte, e la
associazione "Meniños do Brasil" di cui fa parte Josè ha aperto nuove sedi
di solidarietà e di lotta anche in Europa, continente non di certo estraneo
allo sfruttamento minorile con copertura turistica.
Del tema della sessualità, presente in questa mesa con un suo tavolo
dedicato ai vari aspetti di essa, ha parlato Pierre Alain Baud, della
Federazione Gay e Lesbiche (Francia), spiegando la loro presenza in questa
mesa con la necessità di far conoscere una realta`che ormai conta oltre 300
gruppi di cinque continenti. E´il movimento di liberazione sessuale, che
non trova più un riconoscimento solo al nord, ma sta iniziando a
diffondersi anche al sud del mondo. La loro proposta dunque è di costruire
una rete che possa mettere in contatto realtà diverse e possa creare nuove
forme di lotta.
La proposta di creare una rete informativa viene anche dal Senegal, da Said
Souw ma riguarda in questo caso l'immigrazione, i flussi che attraversano i
continenti, e che possono essi stessi già essere considerati una forma di
mobilitazione contro il capitalismo.
Dal Messico, invece, si è parlato delle forme di repressione che si sono
continuate a sviluppare nell'ultimo anno.
La situazione nel Chiapas non è cambiata dopo la svolta elettorare. Alla
rottura del dialogo tra comunità indigene e forze govewrnative si è
aggiunta una massiccia offensiva militare per la repressione di quella
società che invece lotta per l'acquisizione dei diritti primari. Non si può
parlare di elezioni in Chiapas, perchè in effetti non sono mai avvenute: il
movimento indigeno non si sentiva rappresentato da nessuna delle forze
politiche istituzionali che andavano a confrontarsi. Il clima di
repressione si è intensificato con l'avvicinarsi della scadenza elettorale,
e con la presenza di veri e propri gruppi paramilitari. Nel Marzo del 1998,
si terrà a Santiago del Cile la prima conferenza emisferica sociale
(collettivi indigeni, ambientalisti, donne) dove si discuterà del
lavoratore come merce e di tutti i diritti negati (terra, sessualità, ecc.
ecc.) per costruire una rete alternativa contro la globalizzazione
imperialista.
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Comisión de Prensa
Mesa de Almuñécar
IIº Encuentro Intercontinental por la Humanidad y contra el Neoliberalismo
Teléfono/fax: 958/634801
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