PROPOSTA DI MANIFESTO PER LA COMMISSIONE DI OSSERVAZIONE IN
CHIAPAS
(DAL 10 AL 30 NOVEMBRE 1999)
Vi inviamo la prima proposta di lettera-manifesto da firmare riguardante il
tema della Commissione. Servirebbe per iniziare a diffonderla e a
raccogliere firme, vista l'urgenza dei tempi. Quest'urgenza e' data dalla
situazione che si vive in Chiapas, la visita in Messico dell'alto
commissario ONU Mary Robinson e dalla ratifica dell'accordo preferenziale
tra il Messico e l'Unione Europea, come anche per l'esigenza della
normativa messicana di presentare la petizione con un mese di anticipo.
Ovviamente puo' venire ampliata, arricchita e modificata ( con la massima
urgenza, pero'), affinche' possa essere efficace e giungere in tempo.
I tempi della seconda visita della commissione, come accordati nella
riunione europea e ribadendo che sono si i comitati a dare impulso alla
commissione ma che questa deve essere aperta alla partecipazione della
societa' civile, sarebbero i seguenti:
Il 15 di ottobre presentiamo questa lettera-manifesto ai consolati
ambasciate, lo pubblichiamo su La Jornada e si consegna al parlamento
europeo ed alla Commissione dei diritti umani dell'ONU, con le firme di
avallo o di appoggio e la lista della gente che partecipera' alla
commissione, facendo domanda degli FM3 e versando 3mila pesetas per il
costo della pubblicazione, chi puo', si intende.
Chiediamo gli FM3 anche se
non ce li concedono andremo ugualmente.
C'e' la possibilita' di incontrarsi prima con la signora Mary Robinson, il
giorno 5 novembre, per spiegarle i nostri piani e chiederle un incontro in
Messico per consegnarle il nostro dossier.
Stiamo scrivendo alle organizzazioni messicane per chiedere loro opinioni,
critiche, inviti affinche' partecipino all'idea.
Aspettiamo le loro risposte, pero' gia' nel manifesto chiediamo loro di
invitarci e di riceverci.
Il viaggio si farebbe dal 15 al 30 novembre, per poter fare la visita e
consegnare il dossier provvisorio a Mary Robinson.
La scommessa e' folle, urgente e improvvisata pero' pensiamo che ne valga
la pena. Siamo in attesa delle vostre iniziative. hasta pronto. Salud y
suerte.
Alla societa' civile internazionale
Ai popoli e ai governi del mondo
Ai mezzi di comunicazione
Alle comunita' indigene in resistenza
All'EZLN
Nel febbraio del 1998 e a radice del massacro di Acteal avvenuto nel
dicembre 1997, la societa' civile del mondo reagi' con diverse
mobilitazioni per mostrare il suo ripudio al massacro realizzato contro gli
indigeni ribelli del Chiapas e per trovare vie per una soluzione pacifica
del conflitto.
Oltre 500 personalita' ed organizzazioni dei cinque continenti avallarono
la creazione di una Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei
diritti umani, che viaggio' nel Chiapas per realizzare, sul posto,
un'osservazione che si concluse con un dossier di questa commissione con
una serie di conclusioni e raccomandazioni che vennero rese pubbliche.
Tra
queste raccomandazioni si faceva riferimento all'impunita', all'accesso
inequitativo alla giustizia, alla militarizzazione e alla
paramilitarizzazione, alla situazione dei rifugiati interni a causa della
guerra, alla situazione dei prigionieri, ecc.. Un mese e mezzo dopo,
partecipanti di questa Commissione, tornarono in Chiapas per consegnare il
dossier a tutti gli interlocutori che erano stati intervistati.
Nello
stesso tempo si consegnava questo dossier al Parlamento Europeo e all'Alto
Commissario per i diritti umani dell'ONU e a diverse istanze locali,
nazionali e internazionali. Questa visita venne accompagnata dalla campagna
xenofoba dei mezzi di comunicazione pro governativi contro il presunto
intervento straniero nel conflitto,che non ha impedito la visita
d'osservazione come la successiva consegna del dossier.
L'esperienza del lavoro della Commissione e le sue implicazioni successive
ci obbligano, ancora una volta, come societa' civile ad appellarsi alla
nostra responsabilita' di realizzare una seconda visita di osservazione in
cui si possa valutare quale sia la situazione attuale, quali aspetti del
conflitto sono cambiati e quali sono le possibilita' nuove di aprire vie ad
una soluzione giusta e pacifica del conflitto.
Cercare la verita', con il cuore, senza obbedire ad interessi di potere od
economici e' lo spirito che ci anima. Molte cose sono cambiate da allora e,
nonostante il doppio linguaggio del governo messicano, la realta' imperante
e' stata discussa in diversi forum internazionali, mezzi di comunicazione e
tra l'opinione pubblica di molti paesi.
Consideriamo, come lo abbiamo fatto allora, che l'osservazione dei diritti
uamni, incombe a tutte quelle persone ed organizzazioni che lavorano giorno
per giorno per realizzare un mondo migliore per tutti/e, in qualsiasi parte
del mondo.
Per tutto cio', sollecitiamo la societa' civile messicana come pure il
governo federale, le comunita' indigene in ribellione e l'EZLN affinche'
ci concedano la stessa fiducia che ci diedero nel febbraio del 1998, e che
ci ricevano e ci concedano la loro parola, che ci permettano di realizzare
liberamente e con responsabilita' il nostro lavoro, e a tutte le
organizzazioni che ci hanno avallato allora, affinche' lo facciano di nuovo
per osservare, riflettere, diagnosticare e fare le nostre osservazioni.
Per questo, firmiamo questa dichiarazione che verra' presentata alla
societa' civile, ai mezzi di comunicazione, al governo messicano ed alle
istanze internazionali il giorno 15 ottobre, per viaggiare in Messico dal
10 al 30 novembre e ripetere le nostre interviste agli attori del
conflitto e consegnare questo dossier alle istanze internazionali, alla
Commissione dei Diritti Umani dell'ONU, al Parlamento Europeo, e a tutte
quelle che lo considerino insieme alla societa' civile, ai mezzi di
comunicazione dei nostri rispettivi paesi.
Messo in rete da:
email: ellokal@pangea.org
http://www.pangea.org/ellokal/chiapas
tradotto da Consolato Ribelle del Messico- Brescia
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