EZLN disponibile al dialogo
Ricardo Rocha, inviato speciale di "Detrás de la Noticia"



La Realidad, Chiapas.- 2 dic. (ddn) - Il subcomandante Marcos ha espresso oggi la disponibilità dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale di riprendere il dialogo di pace in Chiapas con il governo del presidente Vicente Fox.
Ha annunciato che una commissione, guidata da lui stesso, si recherà a Città del Messico per dialogare con deputati e senatori, che nei prossimi giorni discuteranno l'approvazione della legge della Cocopa sul riconoscimento dei diritti e cultura indigeni, una delle principali richieste del gruppo armato.
Marcos ha definito alcune "condizioni minime" che il governo di Vicente Fox deve rispettare per la ripresa del dialogo, tra queste, la più importante è il ritiro completo, senza simulazioni né sostituzioni, dell'Esercito Messicano dalle postazioni che occupa attualmente in sette villaggi della zona di conflitto, tra i quali figurano Amador Hernández, Roberto Barrios, Guadalupe Tepeyac, La Garrucha, Oventic, ed altri in cui sono presenti basi d'appoggio zapatiste.
Il comandante ribelle, unico oratore durante la conferenza stampa che ha riunito oltre 150 inviati speciali dei mezzi di comunicazione messicani e di tutto il mondo, ha salutato la nomina di Luis H. Alvarez, come nuovo incaricato per la pace del governo federale, il quale - ha detto - si è comportato con "serietà, rispetto e responsabilità", per cui l'EZLN lo considera un "interlocutore valido" nel dialogo.

Nell'ultimo dei cinque comunicati, il leader zapatista invita la società civile e la solidarietà internazionale a sostenere la causa zapatista a favore dei diritti e della cultura degli indigeni del Messico, esprimendo il loro appoggio ai membri del congresso messicano che, nei prossimi giorni, decideranno del destino della legge promossa dalla Commissione di Concordia e Pacificazione, la Cocopa.

Marcos ha letto cinque comunicati, il primo dei quali è un ampia e critica analisi della storia contemporanea del Messico, che giudica severamente il sistema politico priista -"un sistema che ha seminato di disastri e cadaveri la nazione" - al potere in Messico per 71 anni.
Nel testo, sollecita il PRD e le altre forze sociali di sinistra, a riempire il vuoto di potere lasciato dalla sconfitta elettorale del PRI e la decisione del governo di Vicente Fox di amministrare il paese senza fare politica. Nel documento si leggono critiche al PRD; per esempio, Marcos chiede, quale altro governatore, oltre ad Andrés Manuel López Obrador, non è stato priista prima di essere candidato per il PRD?
Del PAN, Marcos dice che è un partito spogliato dei suoi trionfi politico elettorali, prima dal PRI e poi da un gruppo di industriali, come Vicente Fox, panista da soli 12 anni. Quanti panisti di carriera ci sono nel gabinetto di Fox?, ha chiesto.

Il secondo testo letto da Marcos è una lettera dura a Vicente Fox al quale rimprovera il cumulo di frivolezze nelle quali è incorso durante la sua campagna "non possiamo fidarci di chi ha agito con superficialità, non ci ispira fiducia", ha detto con estrema chiarezza il subcomandante insurgente. Marcos riconosce che Fox è arrivato al potere per volontà popolare e non per imposizione o attraverso l'omicidio, come per Ernesto Zedillo. Ha anche aggiunto che la proposta governativa di Fox va oltre se stessa. Pretende - ha detto - di far diventare la nazione un negozio dipartimentale, qualcosa come un "megasupermercato".
Marcos ha invitato parlamentari e senatori membri del Congresso dell'Unione, a fare politica e a non diventare cassa di risonanza del potere esecutivo, ne permettere che il presidenzialismo riprenda le vecchie formule illegali.

Il terzo comunicato letto dal "sub", definisce le condizioni per la ripresa del dialogo, il quarto accoglie l'iniziativa della Cocopa al Congresso, annuncia il viaggio di una commissione da lui guidata a Città del Messico per parlare con il Congresso ed invita la società civile e la solidarietà del mondo intero a favore della causa zapatista.
Il quinto comunicato saluta la nomina di Luis H. Alvarez, quale nuovo incaricato governativo per la pace.

(Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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