Attaccano il villaggio zapatista di El Bosque; 9 morti
Un'operazione di polizia e militare realizzata oggi dal governo per
recuperare l'edificio dove era insediato il municipio autonomo di San Juan
della Libertà e per dar esecuzione a 15 ordini di cattura nelle località
Unione Progresso e Chavajeval, municipio di El Bosque, ha lasciato un saldo
di otto morti - sette contadini e un poliziotto statale -, nove feriti di
entrambi parti, 57 indigeni arrestati e un elicottero della Procura
Generale della Repubblica (PGR) in avaria.
La mobilitazione di più di mille poliziotti e soldati è cominciata verso la
mezzanotte di ieri, quando sono partiti dalla capitale dello stato, Tuxtla
Gutiérrez, verso la zona nord, dove c'è questo municipio, nel cui capoluogo
funzionava il municipio autonomo San Juan della Libertà.
Alle quattro della mattina, tutti i camion erano concentrati nel luogo noto
come Porto Caté - zona vicina a San Andrès Larráinzar--, e di lì sono
infilati verso il Bosque, dove hanno aspettato un'ora e mezza perché
albeggiasse per entrare di giorno.
Il convoglio si è diviso in tre gruppi. Uno è rimasto lì per recuperare il
municipio che dall'inizio del 1995 era in mano del consiglio municipale
autonomo, un altro si è diretto verso Unione Progresso e l'altro ancora a
Chavajeval.
Secondo testimoni oculari, nel recupero del municipio di San Juan della
Libertà non ci sono stati gravi incidenti, dato che gli "autonomi non hanno
opposto resistenza". Lì sono stati arrestati Rafael Hernández Hernández,
componente del municipio autonomo, Manuel Hernández Díaz, Manuel Bautista
Díaz e Sebastián Díaz Pérez.
Nel capoluogo di El Bosque, dove c'era il consiglio, `"si sono localizzati
documenti firmati da Dionisio Pérez Pérez'', che funge da sindaco autonomo.
Dove si è registrato il maggior numero di morti, in accordo con la versione
del governo dello stato, è stato in Unione Progresso, dato che sei
indigeni sono stati assassinati dai poliziotti statali e due altri sono
stati feriti da armi da fuoco. Pure tre agenti statali sono risultati feriti.
Secondo il governo chiapaneco, gli effettivi di polizia "sono stati
attaccati dai monti vicini alla popolazione e nel respingere l'aggressione
sono morti sei indigeni e altri due sono risultati feriti.
Sempre la stessa versione dice che cinque degli indigeni morti "vestivano
divise di tipo militare, simili quelle che utilizzano i membri dell'EZLN''.
Rimane da ricordare che in Unione Progresso - dove sono stati arrestati 28
nativi - non era presente nessun giornalista, a differenza di Chavajeval.
La Procura di Giustizia dello stato ha informato che in quest'ultima
comunità è morto per ferite d'arma da fuoco il poliziotto Roberto López
Magnate, ed altri quattro agenti sono rimasti feriti. Inoltre, ha reso noto
che sono stati arrestate 24 persone e si sono ritrovate 35 bombe molotov,
12 fucili, tre pistole di differenti calibri, due apparecchiature di radio
comunicazione, uno zaino con mille 200 cartucce, due passamontagna,
stivali, cappucci, razzi (fuochi artificiali) e uno striscione nero e rosso
con la scritta: "EZLN, libertà, democrazia, giustizia e pace".
I fatti violenti di oggi hanno generato un incremento della tensione che si
vive in Los Altos e nel nord del Chiapas.
Inoltre, si sa che il prossimo municipio autonomo da smantellare sarebbe
San Andrès Larráinzar, sede del dialogo tra il governo federale e l'EZLN
dal 9 aprile 1995.
Da quando è cominciata questa operazione, questa mattina, l'Esercito ha
installato circa dieci posti di blocco nel tratto di strada El Bosque - San
Andrès Larráinzar, nei quali si fanno minuziose perquisizioni alle persone
che transitano per la zona.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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