Come partecipanti al secondo incontro intercontinentale "per l' umanità e contro il neoliberismo", sentiamo il dovere di esprimere la piena solidarietà al popolo basco in lotta per la sua autodeterminazione.E' un dovere improcrastinabile per ogni internazionalista solidarizzare con tutti i popoli in lotta in ogni angolo della terra; però, rispetto alla questione basca, l' espressione di un sentimento di solidarietà assume, in questo preciso momento e in questo contesto specifico ( l' incontro intercontinentale nella Spagna di Aznar), una valenza di concretezza e di dirompenza unica : un momento di rottura rispetto all' isolamento politico , al bombardamento mass-mediologico, alla criminalizzazione diffusa e forcaiola che pesa sul le spalle di chi rivendica il diritto all' autodeterminazione, in particolar modo nei confronti di Herri Batasuna.
Proprio perchè pensiamo che questo incontro non debba essere soltanto una passerella di "ammiratori" della lotta zapatista , ma luogo d' incontro dei rivoluzionari di tutto il mondo per discutere di progetti e percorsi di liberazione, ci sembra troppo comodo tralasciare qualsiasi espressione e valutazione in merito alla lotta del popolo basco, ponendo l' attenzione principalmente sulle lotte che si sviluppano a migliaia di chilometri di distanza e tacendo sulle forme di repressione che si sviluppano sotto i nostri occhi.
D'altronde la lotta contro il neoliberismo non si esprime in una solidarietà formale ma in un internazionalismo che si sviluppa nel conflitto, nel confronto e nella circolazione delle esperienze di lotta che quotidianamente riusciamo a costruire sui nostri territori.
30 luglio 1997 Barcellona, tavolo 1/d
Alcuni compagni/e di : Napoli, Roma, Rieti, Bologna, Torino, Genova, Imperia (Italia), Galizia (Spagna), Lugano (Svizzera), Irlanda, Texas, Brasile
Como participantes al segundo encuentro intercontinental "para la humanidad y contra el neoliberalismo" , sentimos el deber de expresar nuestra total solidaridad con el pueblo Vasco que lucha para su propria autodeterminacion.
Es un deber fundamental para cada internacionalista solidarizarse con todos los pueblos que luchan en cada parte de la tierra; hacia la situaciòn Vasca, el hecho de expresar un sentimiento de solidaridad toma, en este preciso momento y en este contexto e specìfico ( el encuentro intercontinental en la Espana de Aznar), un valor concreto y de ruptura unica : un momento de quiebra hacia el aislamiento polìtico, el bombardeo de los medios de comunicaciòn, la criminalizaciòn generalizada que pesa sobre quien reivindica el derecho a la autodeterminacion, en manera particular hacia Herri Batasuna.
Pensamos que este encuentro no debe ser solamente una pasarela de "admiradores" de la lucha zapatista, pero un lugar de encuentro de revolucionarios de todo el mundo para discutir sobre proyectos y caminos de liberaciòn. Por esta razon nos parece demasiado còmodo dejar a un lado cualquier expresiòn y valoraciòn hacia la lucha del pueblo Vasco, concentràndose pincipalmente sobre las luchas que se desarrollan a miles de kilometros de distancia y callando sobre las formas de represiòn que cada dia se realizan bajo nuestros ojos.
De otra parte, creemos, que la lucha contra el neoliberalismo no se expresa en una solidaridad formal pero en un internacionalismo que se produce en el conflicto, en la confrontaciòn y en la circulaciòn de las experiencias de lucha que cada dia logramos construir sobre nuestros territorios.
30 julio 1997
Barcelona, mesa 1/dCompaner@s de Napoli, Torino, Roma, Bologna, Rieti, Imperia, Genova (Italia), Galizia (Espana), Lugano (Suiza),Irlanda, Brasil, Texas