La lotta per la libertà non finisce mai. Le popolazioni del Terzo Mondo
hanno bisogno di tutta la nostra comprensione ma soprattutto del nostro aiuto
concreto. Noi possiamo garantire loro un margine di sopravvivenza favorendo
all'interno la disgregazione degli Stati Uniti. La possibilità che il
Terzo Mondo vinca contro la brutalità che l'Occidente gli impone dipende
in larga misura da quel che accade negli Usa.
Il coraggio che quei popoli dimostrano è stupefacente. Io personalmente
ho avuto il privilegio - perché è un privilegio - di assistere
con i miei occhi ad esempi di tale coraggio nel Sudest Asiatico, in America
Centrale, nella West Bank occupata. È un'esperienza commovente e coinvolgente,
che non manca mai di riportarmi alla mente le sprezzanti osservazioni di Rosseau
sugli Europei che hanno abbandonato la libertà e la giustizia in favore
della pace e del riposo "di cui godono in catene". Egli continua affermando:
"Quando osservo le moltitudini di selvaggi ignudi che disprezzano la voluttuosità europea e sopportano la fame, il fuoco, la spada e la morte per difendere soltanto la loro indipendenza, io sento che non si conviene agli schiavi ragionare di libertà".
Chi pensa che queste siano solo parole, non ha capito niente del mondo.
Ma questa è solo una parte del compito che ci attende. C'è un
Terzo Mondo che cresce in casa nostra. Ci sono sistemi di autorità illegittima
in ogni angolo della nostra vita sociale, politica, economica e culturale. Per
la prima volta nella storia dell'umanità, ci troviamo ad affrontare il
problema di proteggere un ambiente in grado di assicurare la stessa esistenza
dell'uomo. Non sappiamo se uno sforzo serio e impegnativo sarà sufficiente
a risolvere, o almeno a mitigare, problemi così vasti. Siamo però
praticamente sicuri che la mancanza di tali sforzi condurrà al disastro.