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L'esportazione della violenza

L'AFFARE IRAN-CONTRA

I tratti fondamentali della storia Iran-Contra erano ben noti da tempo, prima dello scandalo del 1986. Tutti tranne uno: che la vendita delle armi all'Iran via Israele e la guerra illegale dei Contra guidata dall'ufficio di Ollie North alla Casa Bianca fossero collegate. [28]
L'invio di armi in Iran attraverso Israele non cominciò nel 1985, quando lo fanno iniziare l'inchiesta del Congresso e il procuratore straordinario incaricato delle indagini. Questo iniziò appena dopo la caduta della scià, nel 1979. Già nel 1982 era pubblicamente risaputo che era Israele a fornire la maggior parte delle armi all'Iran: lo si poteva leggere sulla prima pagina del New York Times.
Nel febbraio del 1982 i più importanti funzionari israeliani, i cui nomi sarebbero poi risuonati nelle udienze sull'Iran-Contra, apparvero alla Bbc e descrissero in che modo avevano organizzato il traffico delle armi per il regime di Khomeini. Nell'ottobre del 1982 l'ambasciatore di Tel Aviv negli Usa dichiarò pubblicamente che Israele inviava armi al regime di Khomeini "con la collaborazione degli Stati Uniti... quasi al più alto livello". Gli alti funzionari israeliani coinvolti ne spiegarono anche il motivo: la necessità di stabilire un legame con alcuni elementi dell'esercito iraniano che avrebbero potuto rovesciare il regime, ristabilendo la situazione che c'era ai tempi dello scià: insomma, la solita procedura standard.

Quanto alla guerra dei Contra, i fatti esenziali delle operazioni illegali North-Cia erano risaputi fin dal 1985 (oltre un anno prima che la questione esplodesse, quando un aereo addetto al rifornimento venne abbattuto e un agente americano, Eugene Hasenfus, fu fatto prigioniero). Solo che i media scelsero di guardare dall'altra parte.
Allora, che cosa alla fine fece esplodere lo scandalo? Semplicemente che a un certo punto divenne impossibile nasconderlo ancora. Quando in Nicaragua abbatterono l'aereo di Hasenfus che portava armi ai Contra per conto della Cia, e la stampa libanese riferì che il Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti importava bibbie e dolci al cioccolato a Teheran, la storia non poteva più essere taciuta. Dopo di che, i legami tra le due ben note vicende emersero chiaramente.
Gli Usa passarono allora alla fase successiva: limitare il danno. A questo mirava la campagna che seguì.


NOTE

28. Chomsky, The Fateful Triangle: The United States, Israel and the Palestini-ans, South End, 1983, p. 475 s; Turning the Tide, pp. 130-131; Culture of Terrorism, cap. 8.


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