Mi interesso alla cultura intellettuale, all'ideologia. Buona
parte del mio lavoro riguarda il sapere (scholarship), cosa non
facile da presentare e da divulgare; il che spiega perché ci si
concentri soprattutto su quel che dico dei media. Ciò detto,
dato che costituiscono un elemento importante del sistema
ideologico d'indottrinamento, vale la pena di osservarli più da
vicino. Riguardo ai media, per quanto mi consta, quel che vale
per gli Stati uniti vale anche per il Canada, la Francia e tutti
gli altri paesi. Esistono studi comparati, ma sono poco numerosi,
ed è interessante notarlo: il lavoro di critica dei media viene
effettuato essenzialmente negli Stati uniti. Nell'intelligentsia
vige l'illusione di essere al di sopra della mischia, di essere
liberi e indipendenti. Negli Stati uniti si nutrono meno
illusioni a riguardo e quindi c'è un maggior lavoro di analisi
critica.
Ciò avviene anche altrove, naturalmente, ma in misura molto
minore. Insieme al collega Edward Herman ho scritto un libro dal
titolo Manufacturing Consent (1) e abbiamo studiato un'ampia
casistica.
Uno di questi studi, nella fattispecie è un lavoro di Herman,
mirava a raffrontare il modo in cui i media americani avevano
presentato le elezioni in Nicaragua e in Salvador, elezioni che
erano state più o meno concomitanti (2). Il governo americano
aborriva le elezioni in Nicaragua, e voleva impedirle; adorava
peraltro le elezioni in Salvador e le presentava come un
avvenimento straordinario. I due casi venivano dunque trattati
secondo criteri differenti.
In Salvador, l'intervento dei guerriglieri veniva presentato
come qualcosa d'orribile, in Nicaragua, l'intervento dei
guerriglieri ( i "Contras") significava la libertà. Le lunghe
file di attesa in Nicaragua dimostravano che si viveva sotto una
dittatura, in Salvador invece erano un indice di democrazia. La
domanda che abbiamo posto era la seguente: i media hanno
utilizzato gli stessi criteri per giudicare entrambi i casi,
oppure, conformandosi alla posizione del governo hanno adottato
criteri contrastanti? Non ci vuole molto a dimostrare che si
sono allineati al pensiero ufficiale. Un ricercatore olandese ha
ripreso lo stesso modello e l'ha applicato con attenzione
maggiore di noi a 14 quotidiani europei. Si trattava
semplicemente di sapere se si attenevano agli stessi criteri in
entrambi i casi, o si contentavano di riproporre il punto di
vista del governo americano.
Ha potuto così stilare una graduatoria. Il giornale più onesto è
risultato The Guardian di Londra; la stampa conservatrice
tedesca era relativamente onesta; il peggiore di tutti è
risultato il quotidiano parigino Libération, all'epoca
reaganiano ad oltranza, che superava i peggiori giornali Usa
nella sua adesione alla propaganda del governo americano. Per la
verità, non sono sorpreso più di tanto. Se prendessimo il caso
del Canada, suppongo che riproporrebbe questa stessa gamma di
posizioni. Non leggo regolarmente la stampa canadese, ma l'anno
prima del ciclo di conferenze che ho tenuto in Canada, e che
hanno portato al film Necessary Illusions per curiosità mi sono
abbonato al quotidiano di Toronto Globe and Mail. Volevo avere
un'immagine aggiornata giorno per giorno, nell'arco dell'anno.
Non sono rimasto molto impressionato.
Somigliava a un buon giornale locale statunitense, che forniva
informazioni soprattutto sul mondo degli affari; la maggior
parte delle informazioni pubblicate erano riciclate dagli Stati
uniti.
Vi erano anche alcune cose non pubblicate negli Stati uniti; a
volte, in effetti, venivano riportatati punti di vista
indipendenti e vi si leggevano cose interessanti che negli Stati
uniti non sarebbero state pubblicate.
Ma, nel complesso, non è risultato tanto diverso rispetto alla
stampa americana; e spesso vi ho ritrovato praticamente le
stesse baggianate riportate da quella stampa.
note:
* Docente al Massachusetts Institute of Technology (MIT) Boston
(Stati uniti), autore tra l'altro di Anno 501, la conquista
continua, Gamberetti Editrice, 1993, Illusioni necessarie. Mass
media e democrazia, Eleuthera, 1995 e Il potere. Natura umana e
ordine sociale, Editori riuniti, 1997.
Questo testo è tratto da unintervista con Normand Baillargeon,
pubblicata dalla rivista Rebelles, Montréal, n./ 42,
primavera-estate 1998(casella postale 205, succursale C,
Montréal, H2L 4K1. e-mail: rebelles@eureka.qc.ca).
NDR:
torna al testo (1) Noam Chomsky, Edward Herman, Manufacturing Consent, the
Political Economy of the Mass Media, Pantheon, New York, 1988.
torna al testo (2) Quando nel febbraio del 1984 il governo sandinista annuncia
che si terranno le elezioni richieste a gran voce dalla Casa
bianca fin dal 1980, il dipartimento di stato reagisce
dichiarando che "le elezioni saranno truccate". Il Coordinamento
democratico del Nicaragua (Cdn) e il suo leader Arturo Cruz,
(dell'opposizione) subito dopo aver annunciato la partecipazione
al voto, boicottano le urne il 4 novembre, su richiesta di
Washington, per delegittimarne i risultati. In Salvador, mentre
l'esercito e gli squadroni della morte hanno fatto 5670 morti
nel 1983 fra la popolazione civile, la Cia investe 2,1 milioni
di dollari nella campagna del democratico-cristiano Napoleon
Duarte (che verrà eletto il 6 maggio 1984), per legittimare un
regime "democratico" in cui sono in realtà i militari che
detengono il potere.
Noam Chomsky articolo tratto da: Le Monde Diplomatique