Sessismo nei movimenti

di Tracy (Durga Zine)

tratto e tradotto da Green Anarchy #4 (Primavera 2001)

Qualche anno fa ho partecipato ad un convegno veramente interessante, "Conferenza sulla Legge Ambientale", all'Università dell'Oregon. C'erano diversi seminari, commissioni, oratori etc. focalizzati sul obiettivi riguardanti la sostenibilità del nostro agire rispetto al pianeta Terra. In una di quelle giornate sono stata ad una commissione chiamata "Sessismo nei movimenti" che si interessava di problemi chiave per l'inclusione delle donne nei movimenti di trasformazione sociale e le barriere che le donne trovano in questi movimenti. La discussione era moderata da Darcy, una militante di Femministe per i Diritti degli Animali (Feminists for Animal Rights) e Chelsea una militante della Lega di Difesa Animale (Animal Defense League). Sebbene la discussione fosse incentrata sul movimento animalista le idee e le preoccupazioni espresse sono facilmente (e tristemente) riscontrabili nella gran parte dei movimenti di trasformazione sociale (anarchico, socialista, ambientalista, ecc.)

Green AnarchyPer capire l'importanza della discussione, dovresti avere un piccolo retroterra di esperienza nei movimenti sociali, ed anche una minima conoscenza del sessismo che le donne incontrano nei movimenti di trasformazione sociale. Io non ho l'energia ed il tempo per fornirti le basi dell'attivismo e del femminismo, così do per scontato che hai qualche conoscenza di ciò di cui sto parlando.

In tutti i movimenti di trasformazione sociale, c'è una componente di esclusione, e compromessi che servono ad escludere potenziali alleati e membri dal gruppo. Queste forme di oppressione includono sessismo, razzismo, omofobia e classismo. Queste questioni tendono a causare polarizzazioni e scontri interni e portano ad un indebolimento dei movimenti. L'oppressione e l'esclusione di certe classi di persone conducono SEMPRE ad un indebolimento dei movimenti. Ecco alcuni esempi:

Il razzismo ed il sessismo nel movimento dei lavoratori viene sfruttato dai padroni e dalle corporation con lo scopo di indebolire i sindacati. I gruppi vengono messi in competizione gli uni con gli altri per il lavoro. I bianchi vengono aizzati contro i neri, gli asiatici e gli altri gruppi che vengono utilizzati dalle stesse corporation che usano la gente di colore come crumiri (scabs) durante gli scioperi (senza dir loro dove vengono portati a lavorare e perchè). I bianchi potrebbero contattare i crumiri involontari e cercare di unirsi per combattere il nemico comune (padroni e governo che sono dietro di loro). Una buona rappresentazione di ciò la si può trovare nel film di John Sayles "Matewan", ed in molte autobiografie riguardanti il mondo del lavoro.

disegnoNegli anni sessanta e settanta i movimenti socialista e ambientalista, dominati dagli uomini, hanno continuato ad affermare che i problemi delle donne (libertà riproduttive, libertà dall'abuso e l'oppressione, autodeterminazione economica ecc.) erano secondari o irrilevanti per i movimenti. Il motivo era che ciò che gli uomini pensassero fosse importante per i movimenti andasse bene per tutti e una volta ottenuta la "rivoluzione", ci si sarebbe potuti anche interessare ai problemi delle donne, o questi sarebbero stati naturalmente risolti. Questo, naturalmente, non è mai successo e le donne hanno dovuto portare avanti la loro causa come un movimento separato.

Attraverso i periodi di trasformazione sociale le donne hanno dovuto formare un movimento separato per portare avanti le questioni delle donne. Ironicamente, il movimento stesso delle donne ha avuto una storia di esclusione e compromesso. Le donne eterosessuali della classe media hanno tralasciato (o portato avanti solo in teoria) le questioni delle donne bisessuali e lesbiche, delle donne di colore e delle donne povere.

Nel movimento per il voto alle donne, problemi come l'oppressione delle donne delle classi povere e delle donne di colore, sono state considerate (dalle dominanti donne bianche della classe media) una diversione dagli obiettivi "centrali" del movimento. Dato che il conflitto di classe ed il razzismo sono questioni scomode, le donne bianche della classe media non hanno voluto affrontarle. Hanno preferito affermare che questi erano problemi secondari rispetto all'obiettivo del diritto di voto e dovevano essere affrontati dopo quando l'obiettivo "comune", il diritto di voto per le donne fosse stato raggiunto. Allo stesso modo molte femministe estreme (straight) sono storicamente state riluttanti nel battersi per i diritti delle donne omosessuali, per paura di essere etichettate come lesbiche.

Altro e altro ancora, ci potrebbero essere molti altri esempi di come alcune questioni sarebbero centrali per i movimenti ed altre periferiche. E sicuramente le problematiche che sono periferiche sono quelle dei gruppi maggiormente marginalizzati: le donne, i poveri, la comunità omosessuale, la gente di colore ecc.).

Così il problema che molti di quelli/e che stanno ai margini si debbono porre è: "questi movimenti meritano il nostro impegno se poi emarginano i nostri interessi?". Ed i movimenti dovrebbero interrogarsi riguardo a: "perchè i nostri gruppi finiscono per diventare così omogenei?". Ma la domanda più importante delle altre è: "come possono i gruppi essere inclusivi di tutti i tipi di persone, quando l'impegno di questi gruppi è concentrato sugli interessi, le idee ed i metodi di pochi, cioè i bianchi eterosessuali della classe media, e/o maschi?".

La commissione che ho seguito al convegno di cui sopra si focalizzava su un particolare elemento di esclusione dei movimenti di trasformazione sociale - l'alienazione delle donne.

Alcuni dei problemi riguardanti le donne sono:

Noterete che alcuni di questi problemi sono interni ai gruppi ed altri sono esterni. Viviamo in una società sessista che, malgrado gli avanzamenti ottenuti dalle donne, continua a dar valore agli uomini e le loro idee sulle donne. Lo stesso è vero per i movimenti, poichè siamo il prodotto di questa società in non piccola misura. Anche quando i movimenti provano ad essere inclusivi, i media ed altre forze esterne possono disgregare i nostri sforzi ritraendo i le donne in modo negativo o stereotipato. Le donne nei movimenti devono contrastare il pregiudizio e l'oppressione dall'interno e dall'esterno dei movimenti.

Per esempio, le donne devono continuamente educare/riprendere gli uomini riguardo le loro abitudini sessiste, ed è veramente estenuante (parlo per esperienza). E' anche estenuante per i movimenti quando l'energia delle donne viene deviata per educare gli uomini rispetto al sessismo, quando gli uomini dovrebbero farlo da loro stessi.

Una sfida esterna per combattere il sessismo ci viene dai media. Loro hanno molta più facilità nell'approcciare gli uomini come leader e trattarli come autorità dei loro movimenti. (Questo è stato estremamente evidente nella dimostrazione del 1999 "Reclaim our streets" a Eugene [Oregon] ed in altre azioni più recenti, nelle quali gli uomini sono stati portati avanti come portavoce per gli anarchici.) Questo è nutrito dall'enfasi della nostra società sul valore delle idee e della leadership degli uomini, ma CI SONO strade che possono indirizzare questo nei movimenti (di più in seguito).

Alla discussione nella commissione, abbiamo anche individuato le barriere che si frappongono ad un movimento inclusivo, pensate non come maniere formali.

Quelli che seguono sono una lista di fattori che creano barriere al cambiamento all'interno dei movimenti:

Queste sono le attitudini e gli indottrinamenti che dobbiamo scavalcare per creare un ambiente amichevole per le donne cosicchè possano partecipare pienamente ai movimenti. Dobbiamo realizzare di essere cresciuti in una società oppressiva che ci ha segnato in maniera oppressiva. Perlopiù ci piace pensare che possano annientare questo indottrinamento, ma dobbiamo continuare a combattere le nostre consuetudini oppressive. Delle volte isoliamo noi stessi dalle critiche che altri fanno ai nostri modi oppressivi per preservare un sentimento di autostima e per la paura di confrontarci con parti di noi stessi che non vorremmo ammettere di avere. E' un dato di fatto che abbiamo imparato l'oppressione dalla nostra società e poi gli oppressi abbiano imparato modalità per operare in un ambiente oppressivo senza far qualcosa per cambiarlo attivamente. Questa è una tecnica di sopravvivenza che le donne e tutti i gruppi oppressi hanno usato una volta o l'altra.

Per questo le donne possono essere riluttanti nel evidenziarlo e prendere di petto la gente quando lo vedono per paura di essere etichettate come "bastona-maschi" o perché non abbiamo l'energia di provare a combattere un ulteriore battaglia.
Invece, abbiamo imparato ad accettare e ad acclimatarci all'ambiente che no incontra però i nostri bisogni, e ci possiamo sentire colpevoli se proviamo a mettere i nostri bisogni in evidenza, non lasciando passare impunemente i comportamenti oppressivi. Il ruolo sociale delle donne si vuole che sia che sia quello di prendersi cura di qualcuno, e quando ci prendiamo cura di noi stesse, siamo trattate come se fossimo egoiste o arrabbiate. Tutto questo è spesso interiorizzato, così succede che ci mordiamo la lingua piuttosto che confrontarci con un amico o un collega che intraprende comportamenti irrispettosi o sessisti. O se invece ci confrontiamo, e gli uomini reagiscono con rabbia, sentendosi offesi, o altre emozioni simili, dobbiamo allora tornare indietro, provare ad addolcire, o negare la nostra rabbia nel tentativo di "prenderci cura" del maschio. Può essere veramente difficile per le donne far arrivare un messaggio di questo tipo al quale il destinatario non reagisca malamente, poiché c'è la consuetudine di considerarci pacificatrici, altruiste, nutrici per cui, per estensione dovremmo essere la negazione dei nostri bisogni. E' dura mandare dei messaggi che sappiamo faranno arrabbiare o feriranno l'ego, di chi li riceve, anche se questo è necessario per poter, noi, stare in situazioni confortevoli e quindi per far star bene tutto il gruppo.

Mentre alcuni di questi tratti del nostro carattere - non-egoismo, cura, compassione, ecc. - possono essere caratteristiche nobili, è per noi estremamente nocivo negare l'interezza delle nostre emozioni e dei nostri bisogni.

Le donne non devono aver paura di:

Ci sono molte battaglie da fare per colpire il sessismo ed uno delle più grandi è la soverchiante apatia degli uomini rispetto a questo problema. Uno dei pochi uomini che ha partecipato al seminario ha affermato che la ragione per la quale gli uomini sono così assenti dalla discussione sul sessismo, è che loro hanno paura di essere messi in mezzo e processati per tutti i maschi, oppure sentono che potrebbero essere accusati di cooptare il processo di discussione se provano a partecipare. La reazione del mio partner (maschio), fatta dopo, in breve, è stata: "gli uomini (sessisti) hanno bisogno di essere bastonati!" Il sessismo deve incontrare la stessa rabbia e intolleranza che noi abbiamo verso il razzismo, lo sfruttamento degli animali e della terra, ecc. Non sono problemi separati, ma sono parte dello stesso sistema e della stessa ideologia di domino, della stessa cultura dell'oppressione.

disegnoSe gli uomini non sono sicuri di dove sia il loro posto in una discussione sul combattere il sessismo, perché hanno paura di rivolgersi all'esperienza delle donne? potrebbe venir fuori che la cosa più facile da fare sia quella di ascoltare le donne e chiedere loro cosa si potrebbe fare? E questo, in realtà, è tutt'altro che facile. Penso che sia duro per gli uomini mettersi nella posizione di ammettere che loro non sanno, e che le donne sono "l'autorità" su un tema; ma questo ha bisogno di essere fatto. Gli uomini non vogliono essere visti come cooptati se avessero l'umiltà di far condurre alle donne la lotta contro il sessismo e le altre oppressioni, ed avessero abbastanza rispetto verso le loro amiche donne per ascoltare le loro questioni e CONFERMARLE loro stessi - e lottare al nostro fianco.

Per il motivo che gli uomini hanno il potere di interessarsi o ignorare il sessismo in un modo che le donne non possono fare, è imperativo che gli uomini provino che sono nostri alleati facendo lo scomodo passo che fanno le donne ogni giorno - confrontarsi con il sessismo quando te lo trovi davanti. Come possiamo aspettarci di credere ad uomini che ignorano i nostri problemi riguardo alla sicurezza, rispetto ed uguale partecipazione? E' impossibile avere un movimento che non ha fondamento sul rispetto e l'unità, ed è per questo che è importante sradicare tutte le forme di oppressione dai nostri movimenti, così potremo anche avere una più larga base di sostegno e di idee da tipi diversi di persone.

E alla fine, qui c'è una lista di suggerimenti sia del gruppo di discussione al quale ho partecipato sia miei, su quel che possiamo fare per fare dei passi in avanti verso un movimento più accogliente per le donne (penso che molti di questi suggerimenti siano applicabili anche per favorire l'inclusione di gay e lesbiche, gente dio diversi ceti sociali, e gente di colore):

(Gli uomini) devono sentire la perdita nel movimento quando le donne non sono coinvolte in misura uguale agli uomini. Quando più della metà del pianeta si becca il sedile di dietro per importanza e rispetto... l'intero movimento soffre di questa carenza.

Stare attenti a come giudichiamo le altre persone e noi stessi/e come "emotivi/e" o "irrazionali", e stare attenti e stiamo attenti a ritenerci superiori in emozioni, logica e intuizione.

Noi donne hanno bisogno di abbracciare ogni parte di noi stesse, inclusa rabbia ed altre emozioni che ci neghiamo, e non dobbiamo scusarci quando sosteniamo i nostri bisogni e noi stesse in modo aggressivo. Gli uomini hanno bisogno abbracciare ogni parte di loro stessi, anche lo star bene con le proprie emozioni e le espressioni emotive di altri/e.

Le donne si devono potere sentir sicure di esprimere loro stesse liberamente far conoscere le proprie idee ed essere prese seriamente. Bisogna che gli uomini ci aiutino a creare un ambiente dove ci sia più rispetto per tutti, ascolto e riscontri.

Le donne hanno bisogno di spazi sicuri per parlare in gruppi di sole donne fino al momento in cui noi riteniamo che non sia più necessario. Immagino che questo potrà avvenire quando tutta l'oppressione sarà stata sradicata. Gli uomini debbono crearsi i loro spazi per confrontarsi rispetto all'oppressione ed imparare quali sono gli atteggiamenti oppressivi, e chiedere a se stessi perché hanno paura dei momenti di sole donne [separati]? Chiedetevi onestamente se è perché avete paura del rafforzamento che le donne cercano senza il coinvolgimento degli uomini.

Uomini e donne hanno bisogno di scambiarsi, di nutrirsi a vicenda, prendiamoci il tempo per sanarci, e non sentiamoci colpevoli per questo.

Gli uomini debbono prendere l'iniziativa di educare loro stessi sul sessismo, e confrontarcisi. C'è in giro un enorme quantità di informazioni sull'oppressione e su cosa si può fare, quindi non ci sono scuse per fare che ogni volta siano le donne (o la gente di colore, o i gay, o i poveri) ad educare su questi argomenti.
Quello che serve lo abbiamo scritto qui sotto, adesso leggilo!

Gli uomini devono cedere il loro potere quando i media ufficiali li inquadrano come portavoce, capi o autorità nei movimenti. Indirizzate la stampa verso una donna, suggerite comunque di far parlare una donna quando c'è da parlare alle manifestazioni o alle conferenze, dai alle donne lo spazio per partecipare quando i media ufficiali provano a zittirle e tagliarle fuori. Questo significa anche dare alle donne il piano per parlare e farsi sentire anzichè solo ascoltare.

Noi tutti/e, ma soprattutto gli uomini, debbono/dobbiamo confrontarci con il sessismo. Le donne lo debbono fare, lo devono combattere, per l'intera vita, ed è una rottura. Poichè gli uomini hanno la possibilità di tenere le loro bocche chiuse di fronte all'oppressione femminile, gli uomini debbono guadagnare la nostra stima non lasciando mai passare nessuna forma di oppressione, incluso il sessismo. Mostrateci che siete nostri alleati, perchè io posso dirvi che non vi crediamo se siete evanescenti nel difenderci e nel lottare al nostro fianco.

Dare riscontri, soddisfazione a quelli/e che nel movimento fanno lavori meno gratificanti, di merda [nell'ombra], e le persone (in particolare le donne) che fanno un fantastico lavoro senza tutta la gloria e le fanfare che solitamente vengono riservate agli uomini.

Le donne bisogna che stiano nei ruoli di leadership (dove si prendono le decisioni). Le donne hanno bisogno di influire sulle politiche e nella direzione dei gruppi, questo non deve essere lasciato esclusivamente agli uomini.

Le assemblee e le riunioni devono essere pensate per le inclusione di tutte le idee. Non dare per scontato che perché una donna (o un membro di tutti gli altri gruppi sotto rappresentati) stia in silenzio ciò significhi che non abbia nulla da dire.

Se organizzi eventi/iniziative, assicurati che le donne siano almeno il 50 % dei/lle partecipanti e della squadra organizzativa. Cerca le voci delle donne per incontri e convegni (questo vale anche per persone di colore o omosessuali ecc.)

Le donne debbono sostenersi le une con le altre. Questo è un importante obiettivo riguardo a noi stesse, ma dobbiamo anche disimparare la competività e le attitudini sessiste delle quali siamo impregnati/e o non potremo esssere presi/e sul serio.

Facciamo girare un po' tra tutti/e nel movimento i lavori meno gratificanti, ruotare nei compiti che nessuno vuol fare, cossicché nessuno rimanga incastrato in lavori che non danno gratificazione.

Le donne dovrebbero tener duro e non fare marcia indietro quando gli uomini reagiscono alle critiche in modo negativo. Come ho già scritto in precedenza le donne sono indottrinate fin da piccole a prendersi cura degli altri, e tra questi è incluso l'ego degli uomini. Per tornare ad un vecchio cliché: delle volte la verità fa male (ma è necessario che vada detta).

Le donne dovrebbero fare delle lezioni di autodifesa (uno buono dalle nostre parti è "Autodifesa da dentro a fuori") per imparare che è ok agire nel proprio interesse, ed anche far fare pratica alla tua voce con maggior efficacia (potenza) ed a sentirsi bene nel prendersi spazio (in entrambi i sensi, fisico e filosofico).

Riconoscere che siamo il prodotto di una società sessista ed abbiamo un sacco di lavoro da fare per cambiare noi stessi! Ci è dato di pensare che le donne sono meno importanti e si passa oltre in ciò che portano avanti come questioni non importanti nei movimenti. Dobbiamo ricordare che le donne sono la metà del pianeta ed i nostri problemi non possono essere scartati come irrilevanti o meno importanti di altre oppressioni.

E, ascoltare le donne ed i nostri problemi

Io penso questo rispetto a tutto quello che personalmente voglio dagli uomini nella mia vita per capire che non mi metterò mai più sul sedile dietro. Ho deciso che sono per prima cosa una femminista, e che la mia politica e le mie prospettive sono plasmate dal fatto che io sono una donna, e vivo l'oppressione ad un livello personale. E' facile insorgere per un ideale di rifiuto dello sfruttamento astratto, ed è ancora un'altra cosa riuscire a stabilire che le donne hanno bisogno di aiuto nella nostra lotta contro TUTTE le oppressioni, inclusa quella verso noi stesse. Io non abdicherò mai la mia identità come anarchica e attivista, non importa quanta pressione ricevo per far si che la mia bocca stia chiusa su questi argomenti.

Sono una donna, bisessuale, figlia di immigrati, una persona cresciuta nella povertà. Per quello che sono devo sempre confrontarmi con l'oppressione quando me la trovo davanti, anche se viene dall'interno del mio stesso circuito. L'anarchismo è il MIO movimento, e credo che un movimento inclusivo sia un movimento forte.

Durga PO Box 5841, Eugene, OR 97405


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