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zio sam pinocchio - disegno di Matt Wuerker
Pallottole, bugie e sindromi americane


E’ stato un generale italiano, Giuseppe Marani, portavoce militare della Nato a Bruxelles, a confermare che anche in Kosovo, così come nella guerra del Golfo, si stanno utilizzando proiettili all'uranio esaurito.
Inutile dire che, secondo il portavoce Nato, non c'è alcun rischio perché il loro livello di radioattività non è superiore a quello di un orologio.
Contemporaneamente, singolare coincidenza, proprio nelle stesse ore, al fine di mettere le mani avanti su eventuali rilevamenti radioattivi per il futuro, da Washington si è fatto sapere che esiste effettivamente un rischio di radioattività nucleare, ma che anche questo va imputato a Milosevic che è in possesso, presso l'istituto di Scienze nucleare di Vinca, di un paio di chili di uranio arricchito, che potrebbero essere usati in Kosovo attraverso esplosivi convenzionali, dando vita alla cosiddetta "atomica sporca". La realtà è che, con l'arrivo degli elicotteri Apache e con l'impiego degli gli aerei A-lO a bassa quota, è pressoché sicuro un altissimo livello di contaminazione di tutto il territorio del kosovo. Ogni proiettile, dal diametro di 30 millimetri, contiene infatti 300 grammi di uranio e ogni elicottero è dotato di cannoncini a più canne capace di spararne 625 ogni minuto.
L'uranio 238 viene detto esaurito o impoverito perché è un prodotto di risulta - poco radioattivo, ma altamente tossico - del processo di arricchimento dell'uranio. L'uranio naturale è composto per il 99,3% di uranio 238 e per lo 0,7% di uranio con peso atomico 235. Solo quest'ultimo, che è quello importante per le centrali nucleari come per le bombe atomiche, è fissile, cioè suscettibile di scindersi dopo essere stato bombardato da neutroni dando vita alla reazione a catena. Per ottenere l'uranio 235 (quello arricchito) rimangono perciò grandi quantità di uranio 238 (quello impoverito) che viene classificato come scoria nucleare. Questo uranio esausto ha una radioattività pari al 60% di quello naturale e il suo tempo di dimezzamento è di 4,5 miliardi di anni. Improvvisamente, però, passa da scoda nucleare a materia prima per la costruzione di proiettili per lì fatto di essere 1,7 volte più denso del piombo, caratteristica che consente, dal punto di vista balistico, una forte penetrazione del rivestimento corazzato dei carri armati. Dopo aver colpito il bersaglio, il proiettile rilascia però nell'aria l'ossido di uranio che è altamente tossico per l'uomo e inquinante per l'ambiente. Esso produce infatti irraggiamento di particelle radioattive a bassa intensità e contaminazione molto forte per inalazione o Ingestione. Da studi delle forze armate americane risulta che quando un veicolo è colpito da una pallottola contenente uranio esausto l'effetto maggiore si ha nel raggio di circa 5/7 metri dal veicolo. Tuttavia, se questo tipo dl proiettile viene sparato da un aereo il raggio può essere superiore a 25 miglia (42 km). se si tiene presente l'uso massiccio, attuato e previsto, di questo tipo di proiettili è evidente che si avrà un largo inquinamento del territorio del Kosovo e che il rientro dei profughi non potrà aver luogo che dopo una lunga e costosa decontaminazione. Ai proiettili all'uranio è sempre più attribuita quella che viene chiamata "sindrome da Golfo" e che ha investito ormai centomila persone tra americani e inglesi che hanno avuto a che fare con la guerra con l'Irak, oltre a un numero imprecisato tra la popolazione irakena. Una sindrome che si manifesta con effetti oncologici e che ormai gli stessi Stati Uniti non riescono più a negare. Un'opinione largamente diffusa a livello internazionale è che l'uranio impoverito, se non come arma nucleare, vada comunque classificato a tutti gli effetti come arma chimica. L'International action center, una organizzazione non governativa (ong) americana, insieme a molte altre ong, sta promuovendo una campagna per la messa al bando delle armi contenenti uranio esaurito e ha lanciato un appello internazionale per proibirne l'uso. La stessa sottocommissione per la prevenzione della discriminazione e la protezione delle minoranze, che fa parte dell'attività dell'Onu sul diritti umani, ha adottato delle risoluzioni, nel 1996-1997, che includono le armi a base di uranio impoverito tra le armi di distruzione dl massa o indiscriminate, incompatibili con il diritto umanitario internazionale. Ma l'uso del proiettili all'uranio impoverito evidenzia ancor più l'assurdità di una guerra dichiarata in nome della salvaguardia del popolo del Kosovo dalla pulizia etnica di Milosevìc. Il rischio concreto è che la Nato renda il territorio del Kosovo talmente radioattivo e inquinato da impedire il rientro dei profughi, o li faccia rientrare esponendoli, dopo la pulizia etnica, alla sporcizia radioattiva.

tratto da 'Erba'
(23 aprile 1999)





la nato bombarda la jugoslavia

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