tmcrew infozone

29 GENNAIO 2000, MOBILITIAMOCI CONTRO I LAGER ITALIANI.
A MILANO CHIUDIAMO VIA CORELLI


Gennaio 1999, dieci milanesi morti in dieci giorni: accusati (falsamente) sono “gli immigrati”

Dicembre 1999, cinque migranti morti in tre giorni: colpevoli (realmente) sono i nostri lager per senza documenti


Nel nostro paese i lager per senza documenti stanno facendo le loro vittime.

L’Italia, per anni patria dei senza documenti del mondo, nell’era dell’ Europa di Shengen adempie al suo ruolo di sentinella armata del confine meridionale del “mondo civile”. Adesso i senza documenti non lasciano la nostra terra, la cercano, morendo in mare per le navi che li speronano, morendo di lavoro per i padroncini che li spremono, morendo nei nostri lager che li internano e deportano.

La lista si allunga: Jerry Masslo, i morti della Kater i Rades, Semira Adamu, Ben Said, sono solo alcuni dei nomi noti, degli omicidi conosciuti, la punta di un iceberg di oscuramento, occultamento, indifferenza.

Le alternative possibili partono dal rifiuto della propaganda sulle infinite emergenze (dai “clandestini” alla sicurezza, alle droghe vecchie e nuove, alle gang, al dissenso politico) e proseguono nelle battaglie per delle garanzie universali: il diritto alla circolazione, un reddito di cittadinanza, condizioni di vita e di lavoro degne e sicure; nelle pratiche antiproibizioniste e di riduzione del danno, come in quelle multiculturali e antirazziste; nella valorizzazione di quelle esperienze di autoorganizzazione che realizzano queste battaglie, queste pratiche, queste disobbedienze giuste.

Ma da mesi entrando nei lager per senza documenti abbiamo incontrato donne e uomini in attesa di espulsione, rinchiusi come animali in uno zoo, persone che hanno perso ogni diritto all’assistenza, al rispetto e alla dignità, abbandonati in un limbo di isolamento, disperazione, malattia, paura.

E la macchina prosegue il suo percorso nonostante le denuncie, le proteste, lo sdegno. In Lussemburgo sospendono il trattato di Schengen per “flussi straordinari”, in Germania arrestano e perquisiscono i compagni venuti con noi in Albania perché difendevano quei taxisti accusati di non verificare i documenti di passeggeri “visibilmente stranieri”, e in Italia ora progettano addirittura di esportare lager da 25.000 persone oltre frontiera, in Albania.

A questa routine dell’indifferenza vogliamo rispondere con una giornata di mobilitazione nazionale il 29 gennaio, con gli appuntamenti che il movimento per la chiusura dei centri si è dato, nell’autonomia delle soggettività e dei percorsi, condividendo l’obiettivo della chiusura dei centri. Nella stessa giornata in cui contro la riunione a Davos del Forum Economico Mondiale si ribadirà la necessità di una opposizione decisa al neoliberismo: in Italia come a Davos, in Italia come a Seattle.

Una giornata che dia delle risposte: a Milano con una manifestazione contro un lager già aperto da un anno, a Firenze contro lager che si vorrebbe di nuova apertura, così come in tutte le città che vorranno partecipare a questa mobilitazione nazionale, aderendo alle iniziative in programma come promuovendo nuove iniziative.

In questa giornata la nostra denuncia romperà la routine della denuncia che resta atto verbale, del dissenso che non diventa disobbedienza civile, mettendo in gioco i nostri corpi per interrompere una condizione di internamento inaccettabile.

Per liberare i reclusi che a Milano sono in un lager a rischio della vita.

Per liberare le donne e gli uomini del centro di via Corelli e chiudere il lager della nostra città.

29 GENNAIO - CHIUDIAMO VIA CORELLI
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A MILANO
per adesioni: yabasta@tin.it - csleo@tin.it - semir@libero.it - tel. 02 6705185 --- fax 02 6705621

PRIME ADESIONI -
Centri Sociali: Leoncavallo, Circolo Anarchico Ponte Della Ghisolfa, Torchiera, Bulk, Teatro Polivalente Occupato (Bo), Terra di nessuno (Ge), Zapata (Ge), Coll. Studentesco Autonomo (Ge), Pedro (Pd), Samir (Ro), Rivolta (Ve), Ya Basta (Vi), Corto Circuito (Roma), La Torre (Roma), Tnt (Jesi), Centri sociali del Centro Est, Talpa e l’orologio (Imperia) Associazione Ya Basta! Per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo (Lombardia, Nordest, Foggia, Bologna, Genova, Roma, Imperia, Marche), Ics, Asociaciòn Madres De Plaza De Mayo, L.I.L.A Nazionale, Sima Milano, L.I.L.A. – Milano, Associazione Movimento Cittadini Del Mondo, Azad – Milano, Colce, Forum Delle Associazioni Contro Il Neoliberismo, Osservatorio di Milano, Coordinamento antirazzista milanese, Socialismo Rivoluzionario Milano, ARC:Associazioni e cooperative In Consorzio (PD), Razzismo Stop (PD), Comunità S Benedetto Al Porto (GE), Associazione Genova Città Aperta (GE), Ambulatorio Internazionale Genova Città Aperta (GE), Progetto Orma (RM), Gruppo Abele (TO), .Zip (TO), Senza Frontiere (TO). Deriveapprodi, Radio K Centrale, Radio Sherwood, Dario Fo, Franca Rame, Alessandro Dal Lago, Enrico Deaglio, Moni Ovadia, Sandro Mezzadra, Salvatore Palidda, Federica Sossi, Gabriella Petti, Daniela Padoan, Pino Tripodi, Marco Revelli, Don Gallo, Roberto Faure, Vittorio Agnoletto, Don Luigi Ciotti Umberto Gay, Davide Atomo Tinelli, Ainom Maricos, Paolo Cento, Carlo Monguzzi, Rifondazione (Federazione Milanese), Verdi (Federazione Nazionale e Regionale Lombarda), Partito Umanista, Prc: Gruppo Consiliare Mi, Federazione di Perugia.

L’iniziativa sarà sostenuta da compagni di: Monaco, Basilea, Dublino, Helsinki, Melbourne.



tmcrew infozone