INTERVISTA A ISAAC VELAZCO (rappresentante in Europa dell'MRTA)


Roma 30/12/1996 ore 19,00

D: Buonasera Isaac, vorremmo farti alcune domande sullo stato della trattativa per trovare una soluzione pacifica al sequestro nell'ambasciata giapponese a Lima (Peru')

R: Prima di tutto un caro saluto ai compagni di Radio Onda Rossa, del comitato Carlos Fonseca e ai compagni italiani in generale. In relazione alla operazione, si e' conclusa la prima fase, si e' rotto il silenzio. Oggi il mondo conosce cosa significa la "democrazia dittatoriale" del sig. Fujimori, che per applicare il modello neoliberale, ha attuato una brutale politica di terrorismo di stato, che ha colpito principalmente la popolazione, violandone i diritti. In questa situazione particolare, la sua sete di vendetta, ha permesso un lento assassinio dei prigioinieri politici nelle diverse carceri del Peru'. Le condizioni dei prigionieri sono disumane. Nemmeno il fascismo al suo apice ha mostrato una brutalita' simile. E' stato il sig. Fujimori, in un rigurgito di sadismo, a mostrare le carceri della base navale "Calao" ed altre come uno strumento per continuare a incrementare la sua politica di terrore contro il popolo. Queste condizioni ci hanno costretti a cercare la liberazione dei nostri compagni detenuti nelle diverse carceri del Peru', e di tutti quelli falsamente accusati di appartenere al nostro movimento. Abbiamo questo compito. La seconda parte di questa operazione sta in una latente attesa. In questo momento dobbiamo contare su tutti coloro, uomini e donne progressisti del mondo, per concludere positivamente la seconda parte dell'operazione. Gia' e' un primo passo del governo verso una soluzione politica il fatto che il suo rappresentante, ministro dell'educazione Domingo Palermo, abbia conversato nella residenza con il Com. Huertas, il compagno Nestor Cerpa Cartolini. Oggi questo negoziato deve rendere possibile un interscambio di proposte tra il governo e il MRTA, che conduca a soluzioni che soddisfino entrambe le parti; a questo punto pero' deve essere la societa' civile internazionale a mobilizzarsi.

D: Le vostre dichiarazione sulla garanzia di incolumita' dei prigionieri non potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dei compagni del comando?

R: Bisogna tenere ben in chiaro che il MRTA e' un'organizzazione politico militare che per la condizione oggettiva del paese ha sviluppato una guerra rivoluzionaria popolare. Nel compimento stretto della Convenzione di Ginevra, per i casi di conflitto interno, questa azione del comando Edgar Sanchez si inscrive come un'azione politico-militare atta ad ottenere la liberazione dei nostri compagni detenuti nelle carceri peruviane; ora , come organizzazione politica abbiamo rispettato i diritti dei prigionieri di guerra, in tutti i momenti e in tutte le circostanze. Finche' i prigionieri di guerra saranno in mano del comando del MRTA non subiranno alcun maltrattamento. Questo non significa che il MRTA non agira' con fermezza e decisione nell'eventualita' di un attacco da parte delle Forze Armate. Cio' che il MRTA ha riaffermato e' la sua decisione di rispettare la Convenzione di Ginevra; e sottolineo che, con questa ferma decisione e con la stessa fermezza, difenderemo la residenza dell'ambasciatore e non permetteremo nessun intervento militare. Tutto cio' che potrebbe accadere sara' responsabilita' del governo peruviano; sara' lui quello che in ultima istanza, potra' provocare un massacro nell'ambasciata. Pero' avra' una risposta ferma e decisa come e' stata sempre prerogativa dei combattenti Tupac Amaru.

D: Puoi dirci qualcosa a proposito di eventuali trattative segrete?

R: Il MRTA ha fatto una proposta politica al governo e il governo sta valutando questa proposta. Questo confronto sta avvenendo sul terreno della mediazione possibile, una mediazione che possa soddisfare entrambe le parti. Chiaramente solo se il dialogo sara' un dialogo serio, arriveremo ad una soluzione soddisfacente. Il negoziato si sta svolgendo in modo trasparente ed ha evidenziato che ci sono le possibilita' di una soluzione politica; sono solo necessarie maturita' e freddezza per seguire attentamente gli avvenimenti che a tempo opportuno verranno comunicati alla stampa del mondo con l'obiettivo di dare risalto a qualsiasi risultato positivo per la liberazione dei prigionieri politici e dei prigionieri di guerra. Qualsiasi azione militare provochera' solo il peggioramento della crisi peruviana. Mi dispiace non poter dare maggiori dettagli sul negoziato perche' potrebbe ostacolarne il processo. I passi che fara' il governo sara' lui a deciderli, e quello che noi faremo sara' decisione nostra. Ci sono scelte che possono soddisfare entrambe le parti e queste saranno il risultato di un dialogo serio e responsabile.

D: Bene, Isaac, noi e tutta la redazione di Radio Onda Rossa ti ringraziamo molto augurandovi una soluzione positiva ed immediata per la liberazione di tutti i prigionieri politici del MRTA in Peru'.

R: Grazie ai compagni del comitato Carlos Fonseca e di Radio Onda Rossa e a tutti coloro che hanno dimostrato solidarieta' protestando sotto la sede dell'ambasciata peruviana a Roma. A tutti voi il nostro ringraziamento per la vostra solidarieta' sulla quale continueremo a confidare e che obbliga il governo ad optare per una soluzione politica. Con voi porteremo a termine la seconda fase del compito che ci siamo prefissati: liberare tutti i prigionieri politici, tutti i fratelli detenuti nelle carceri peruviane. Molte grazie.


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