Ieri venerdi' 17 gennaio dalle oe 17.00 per un paio di ore circa oltre un
centinaio di manifestanti si sono ritrovati davanti il consolato peruviano a
Milano.
Il presidio, ostacolato nella sua visibilita' da un numero spropositato di
agenti Digos e poliziotti, ha ripetutamente controinformato quanto sta
accadendo oggi in Peru', cosi' come in altre parti del mondo a causa delle
scelte liberticide del libero mercato siglate nuovo modello di sviluppo
neoliberalista.
Le condizioni oggi in Peru' sono sotto gli occhi di tutti, ed e' giusto che
tutti, dalla societa' civile alla comunita' internazionale si adoperino,
ognuno coi suoi strumenti per rendere possibile una soluzione politica
positiva dell'intera vicenda:
per la scarcerazione dei prigionieri politici in Peru' che condannati senza
prove da giudici senza volto pagano l'autogolpe del '92 di Fujimori subendo
le peggiori condizioni di prigionia;
per una migliore qualita' della vita degli oltre 20 milioni di peruviani che
sopravvivono all'aumento vertiginoso dei prezzi con sempre maggiori
difficolta' economiche;
perche' il governo italiano acconsenta ad offrire l'asilo politico ai
compagni dell'MRTA che hanno frenato l'ondata di poverta' che stava
sconvolgendo il paese e che li mostra come oppositori al regime Fujimori,
per questo oggi rischiano di essere trattati come criminali nel loro paese;
Il presidio ha espresso la propria piena solidarieta' alle popolazioni che
gridano NO alla politica dei loro governanti come i coreani, i peruviani, i
messicani e tutte le altre popolazioni che stanno smascherando come in ogni
paese oramai siamo alla merce degli interessi delle banche mondiali e del
fondo monetario. Una politica che mostra sempre piu' la necessita' di
lottare contro le nuove frome di schiavismo con la militarizzazione dei
paesi stessi.
associazione Ya Basta
per la dignita' dei popoli
contro il neoliberismo