Meeting Europeo
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Cronaca del Corteo di Venezia - Radio Onda Rossa

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Parte puntualissimo il corteo di sabato 13 settembre, invade Venezia: alle 15 Piazzale Roma punto di arrivo di treni e pullman, si e' gia' riempito e svuotato delle migliaia di persone che l'hanno affollato.

E' il momento centrale del Meeting Europeo di Venezia, organizzato dal melting dei Centri Sociali del Nord-Est, che gia' nella mattinata aveva visto un affollato dibattito con Fausto Bertinotti (PRC), Massimo Cacciari (Sindaco di Venezia), Beppe Caccia (Centri Sociali del Nord-Est), Massimo Scalia (Verdi), Pierluigi Sullo (Manifesto) e Fraranco Piperno.
Se il dibattito aveva lo scopo di mettere all'ordine del giorno temi su cui lavorare il corteo rappresenta invece la capacita' che questo coagulo di forze puo' essere incisivo.

A giudicare dai numeri le forze ci sono, ma sono prevalentemente quelle di Bertinotti: spariscono infatti, sommersi dalle bandiere di Rifondazione Comunista, i Centri Sociali, le Associazioni di base, quelle del volontariato, i cui striscioni non riescono a farsi vedere.

I cortei che partono sono due e circondano la citta', si andranno poi a riunire in Campo S. Stefano. Venezia non e' citta' da cortei, con le sue strade strette, i ponti da salire e scendere e pochi spazi in cui il corteo si puo' allargare e gli striscioni dispiegare. Nonostante questo il corteo e' allegro, anche se gli slogan non sono molto frequenti, e ricalcano quelli gia' conosciuti, con ora protagonista Bossi.

La composizione del corteo si riconosce anche in questo: e' da Rif. Com. che sono piu' frequenti gli slogan che hanno per obiettivo la politica economica del governo, mentre dai Centri Sociali sono piu' forti quelli contro Bossi.

Ad aprire i sono i centri sociali, la delegazione zapatista, da un lato e la delegazione zapatista da un lato e la bandiere di Cuba e di Rifondazione Comunista dall'altro.

La citta' accoglie bene il corteo; nelle interviste che abbiamo realizzato durante lungo le strade con i negozianti viene fuori la forte diffidenza verso Bossi ed anche il fastidio per l'uso strumentale che fa la Lega di Venezia. Che nessun negozio e neanche le bancarelle lungo il percorso del corteo abbiano chiuso le proprie saracinesche e' sicuramente un segno di fiducia e approvazione nei confronti di questa manifestazione, ed anche una risposta alle notoizie allarmistiche riportate dai giornali locali nei giorni scorsi. Da annotare che gli unici negozi pesantemente blindati da uno schieramento di polizia antisommossa erano quelli di McDonald's e il Disney Shop.

Dalle finestre invece, in molti applaudono, e qualcuno espone il manifesto contro la Padania, che in molti portano anche nel corteo.
Lo slogan piu' divertente, anche un po' off-topic, era un cartello rosso: "Date a Cesare quel che e' di Cesare (e a Silvio la cella accanto)".

Ci vuole piu' di un'ora prima che i cortei arrivino a campo S.Stefano, la piazza si riempie in pochissimo tempo, si sta stretti ed accaldati; sul palco Bertinotti, Radio Sherwood, Bettin (prosindaco di Venezia), Scalia ed almeno 15 interventi di molte associazioni e centri sociali. Tutti concordi dal palco nel giudicare vinte le scommesse dalle quali si era partiti; una scommessa che il Partito della Rifondazione Comunista vince completamente, i Centri Sociali (quelli che hanno lavorato a questa giornata) devono ancora verificare appieno le loro forze.

Radio Onda Rossa 87.9 FM (Roma)
e-mail: ondarossa@mail.nexus.it


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