LA SOLIDARIETA' E' UN CRIMINE

manifesto Più di un anno fa quattro anarchici compiono una rapina ai danni di una Cassa Rurale a Serravalle (Tn). Arrestati poche ore dopo, nei mesi successivi verranno processati e condannati. Nei loro confronti molti anarchici sparsi in tutta Italia manifestano sin dal primo istante la propria solidarietà: vengono distribuiti volantini e manifesti, l'aula del tribunale che li processa si riempie di colore, si fa un po' di rumore davanti al carcere dove sono rinchiusi. Ma a qualcuno la cosa non deve essere proprio piaciuta: "Va bene essere solidali con gli innocenti che proclamano la propria innocenza, ma non con i colpevoli che rivendicano la propria colpevolezza .Soprattutto quando i colpevoli in questione non hanno santi in paradiso, non essendo notabili mafiosi, democristiani ingobbiti, flaccidi socialisti o poliziotti troppo irruenti, ma semplicemente individui senza dio né legge - se non quella dei propri desideri. Così più di un magistrato, ferrato in logica poliziesca, è giunto alla conclusione che chi è solidale nei confronti di un criminale non può che essere anch'egli un "criminale" . Da allora gli anarchici che si ostinano a non voltare le spalle ad altri anarchici sono al centro di sgradite attenzioni, L'ultima dimostrazione l'abbiamo avuta all'alba di giovedì 16 novembre, quando alcuni anarchici di Firenze, Pisa, Roma, Torino, Rovereto, Catania, Milano, Cagliari, Guardia Lombardi, Palermo, Napoli, Pinerolo, Cuneo, Pescara... sone stati svegliati dai Carabi neri del Raggruppamento Operativo Speciale. A mandarli è stato un baldo giudice di Roma in cerca di gloria - tale Antonio Marini - il quale, conscio di non aver nulla in mano se non i propri fantasmi e i propri rancori, ha ritenuto opportuno incriminarli perquisiti sorteggiando dal codice penale le accuse più varie e fantasiose. Ridicole eppur pericolose capriole di chi i convinto che la solidarietà sia al massimo una merce di scambio per fare carriera. Fra le imputazioni mancava naturalmente quella relativa all'unico crimine di cui gli accusati si sono effettivamente macchiati, in maniera aggravata e continuata, e che rivendicano con orgoglio: quello di considerare la solidarietà un sentimento che non conosce pregiudizi morali e non accetta ricatti di stampo mafioso. Né ora nè mai.

ANARCHICI TOSCANI

fip - Largo Cristina di Svezia, 16 Roma - 16/11/95