Aggiornamento del 19 dicembre 1997

Abbiamo avuto notizia che Michele Pontolillo è stato nuovamente trasferito nel carcere di Badajoz. A fine novembre era stato trasferito a Cordoba per partecipare all’udienza preliminare del processo per i fatti del 18 dicembre passato, quando era stato arrestato in seguito ad una tentata rapina al Banco di Santander a Cordoba, insieme a Claudio Lavazza, Giorgio Eduardo Rodriguez e Giovanni Barcia. Il suo indirizzo, quindi, è nuovamente:

Michele Pontolillo
Centro Penitenciario de Badajoz kmtro 7.300
06061 Badajoz

Giovanni Barcia, invece, si trova ancora nel carcere di Madrid 5. È stato interrogato per l’estradizione e presto sarà trasferito di nuovo a Jaen.

Il dieci dicembre il tribunale di Parigi ha concesso l’estradizione per Massimo Passamani, detenuto alla Santé dal 12 marzo scorso. I suoi avvocati faranno ricorso. Durante e dopo l’udienza, di fronte al tribunale si è svolto un nutrito presidio.

Durante questa settimana, si stanno svolgendo al tribunale di Bologna le ultime udienze del processo Silocchi. Il processo si dovrebbe chiudere prima di natale, la sentenza sarà pronunciata entro il 23 dicembre.
Ricordiamo che si tratta del secondo grado del giudizio, dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato gli esiti del precedente appello. Il processo si sta svolgendo alla presenza di pochissimi compagni ed in un clima che non pare favorevole agli imputati, anche se gli elementi tecnici portati dai difensori sembrerebbero decisivi. Citiamone solo alcuni: è stato dimostrato che durante lo svolgimento del sequestro per lo meno due degli imputati (Gregorian Garagin e Rose Ann Scrocco) si trovavano all’estero, l’uno in Jugoslavia e l’altra negli Stati Uniti. Non solo; altri elementi d’accusa utilizzati nella sentenza precedente sono definitivamente caduti: uno per tutti, la macchina da scrivere ritrovata nell’abitazione di Orlando Campo, secondo una perizia utilizzata per scrivere le lettere alla famiglia della sequestrata. Si è scoperto, però, che la data di fabbricazione di questa macchina da scrivere è posteriore all’invio delle lettere. Questo fatto dimostra anche l’acquiescenza dei periti rispetto alle tesi accusatorie (ricordiamo che un altro elemento tutt’ora in piedi dell’accusa è una perizia fonica che "inchioderebbe" Garagin al ruolo di telefonista). La corte, però, non sembra voler tenere conto di tutto questo. Il PM ha chiesto la conferma delle condanne per tutti gli imputati, fuorché per Garagin, per il quale chiede 30 anni. La posizione di Giovanni Barcia (assolto in primo grado) è stata stralciata.


abbiamo ricevuto pochi minuti fa un fax da Parigi: ecco il testo

NOI COMITATO DI DIFESA DI MASSIMO PASSAMANI
OCCUPA ATTUALMENTE L’UFFICIO NAZIONALE DEL TURISMO ITALIANO
A PARIGI, RUE DE LA PAIX
PER ESIGERE LA SUA LIBERAZIONE

Massimo Passamani, anarchico italiano incolpato in Italia (con altri 68) di banda armata e associazione sovversiva grazie alla montatura del giudice Antonio Marini, è incarcerato nella prigione parigina della Santé dal Marzo 1997. Il 10/12 è stato dato un avviso parzialmente favorevole alla sua estradizione, malgrado non vi siano prove contro di lui.
Noi ripetiamo che questo caso è prodotto dalla volontà dello Stato italiano di colpire buona parte del movimento anarchico (a cui si vuole attribuire l’esistenza di una mai esistita banda armata che tra l’altro mai ha rivendicato nulla) e con il motivo principale di intimidire chiunque si ribelli.
In mancanza di prove si utilizza la classica strategia del "pentito", in questo caso una ragazzina istruita malamente dal reparto operativo dei carabinieri.
A dimostrazione di questa montatura è stata resa pubblica da mani ignote una "informativa interna" dei ROS datata 1994 che svela chiaramente il piano.

CON QUESTA OCCUPAZIONE INTENDIAMO DENUNCIARE LA MESSA IN PRATICA DI UN SISTEMA REPRESSIVO EUROPEO DEL QUALE IL CASO DI MASSIMO E DEGLI ANARCHICI ITALIANI NON E’ CHE UN ESEMPIO.
GLI ACCORDI DI SCHENGEN, DI TREVI, DI DUBLINO MIRANO A CRIMINALIZZARE TUTTI I MOVIMENTI E LE FORME DI LOTTA.

CONTRO LA REPRESSIONE POLIZIESCA IN EUROPA,

PER L’ORGANIZZAZIONE DELLE LOTTE SOCIALI

Parigi, 19 dicembre 1997 ore 15,12

Da quello che sappiamo fin’ora l’occupazione è tutt’ora in corso.


4.12.1997

Il 4 dicembre passato è stata rinviata a giudizio Patrizia Cadeddu, accusata di essere la "postina" della bomba del 25 aprile scorso contro Palazzo Marino a Milano. Il processo è stato fissato per il 16 febbraio prossimo a Milano. Durante l’udienza si è svolto un affollato presidio fuori dal Palazzo di Giustizia.


1.12.1997

Il primo dicembre si è svolta a Cordoba "l’udienza preliminare" del processo contro Claudio Lavazza, Michele Pontolillo, Giovanni Barcia e Giorgio Rodriguez. Lo ricordiamo, i quattro furono arrestati a Cordoba il 18 dicembre scorso in seguito ad una fallita rapina. Michele e Giovanni, anarchici conosciuti, sono anche indagati nell’inchiesta Marini, anche se la loro posizione — essendo in carcere all’estero — è stata stralciata. Giovanni — latitante da anni — era stato anche condannato per il sequestro Silocchi, condanna poi annullata dalla Cassazione proprio il giorno del suo arresto in Spagna. Claudio, invece, era latitante dai primi anni ’80, coinvolto nell’attività di diverse formazioni di estrema sinistra; ora si definisce anarchico.

Non è stata ancora fissata la data del processo, che si svolgerà a Cordoba di fronte ad una giuria popolare. Il pubblico ministero ha chiesto per Michele 9 anni, per Giovanni e Giorgio 49 e per Claudio 50. Ricordiamo che in seguito alla rapina si è prodotto un conflitto a fuoco nel quale sono morte due poliziotte e una guardia giurata — presa in ostaggio dai compagni durante la fuga — è rimasta gravemente ferita dalle pallottole della polizia. Giorgio, Giovanni e Claudio sono sotto l’Art. 1, in moduli FIES, cioè sotto un regime penitenziario particolarmente duro — perquisizioni quotidiane, isolamento, pestaggi e blocco della corrispondenza. Michele, recentemente, è stato spostato dal modulo FIES ad uno "normale", essendo caduta per lui l’accusa di omicidio.


Aggiornamento del 9 dicembre 1997

Il 5 dicembre passato è stato arrestato a Pescara l’anarchico Alfredo Cospito. Deve scontare una condanna a 6 mesi per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. La condanna è relativa ad un episodio accaduto nel ’92.

Il suo indirizzo è:

Alfredo Cospito
Via S. Donato, 2
65100 Pescara


Alfredo Cospito, anarchico abruzzese residente a Torino da diverso tempo è stato arrestato oggi, pare per una condanna definitva relativa ad un procedimento di molto tempo fa. Ignoriamo per ora i termini del suo arresto e gli estremi del procedimento penale in questione. Ulteriori notizie al più presto.