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#2 - 10 novembre 2000 senza prezzo

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IL DIRITTO... di copiare

"Secondo me, se fosse possibile, e se fosse sempre stato possibile, per un numero illimitato di individui usare illimitatamente e in un illimitato numero di luoghi le stesse cose concrete nello stesso tempo, una cosa come la proprietà privata non sarebbe mai esistita."
Benjamin R. Tucker (1854 - 1939) - Il diritto di copiare

Gli ultimi ritocchi alla legge sul diritto d'autore hanno scatenato una sorta di caccia alle streghe contro chi copia un'opera coperta da copyright, o usa materiale copiato, o lo diffonde (software, CD musicali e di giochi, libri etc.).
La "caccia al copione" ha avuto tanto di campagna pubblicitaria inesatta (è stata denunciata al garante la Buisness Software Alliance BSA, l'alleanza delle majors del software contro la pirateria, poiché in questo spot dichiaravano falsamente che "copiare software è reato penale").
A questo punto ci sono da chiarire un paio di cose: la legge punisce coloro che copiano un'opera coperta da diritti d'autore a fini di lucro.

Mentre chi vende materiale copiato non da lui commette il reato di ricettazione di opere "violate" e non di violazione di diritto d'autore (come ovvio!).
Chi compra materiale copiato può essere denunciato sempre per ricettazione oppure per incauto acquisto in base alla consapevolezza o meno di ciò che comprava, ma non è nemmeno in questo caso violazione di copyright.
Chi invece copia del materiale per uso individuale, o per libera divulgazione (quindi gratuitamente) non commette alcun reato.

La legge difende spudoratamente chi registra diritti su diritti poiché porta prestigio e notorietà alla nazione, mentre si scorda un po' dei consumatori, costretti a pagare prezzi triplicati proprio per la presenza di bollini che garantiscono l'originalità della copia. Ma in fondo le prime leggi sui diritti d'autore sono apparse molto tempo fa, in un contesto storico dove non era presente la libera diffusione dal sapere (se non oralmente), dove le uniche scritture erano solo quelle sacre e solo alcuni avevano la possibilità di stampare un libro, che mettevano immediatamente sotto copyright sia per il costo sia perché al tempo la cultura dava un potere materiale e questa legge li difendeva. Oggi si hanno a disposizione molti più mezzi, sia per stampare che per diffondere il proprio materiale e invece di pensare che l'unico motivo per copiare sia quello di farci soldi, si potrebbe pensare a produrre milioni di nuove opere tramite lo studio o la modifica o il miglioramento di altrettante opere.

NO COPYIl fatto che questa legge sia obsoleta (vecchia!) lo fa notare l'aumento di nuove e diverse licenze che permettono di tutelare la produzione di nuove opere.
Una di queste, ad esempio, riguarda i programmi per computer (e quindi anche i giochi), questa licenza denominata GPL (General Public License) segue il concetto della libertà di parola, infatti pretende che l'utente finale possa eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software (ovvero il programma) purché questo rimanga libero. Un'altra praticamente identica alla GPL si occupa dei testi prodotti sotto quest'ottica (Open Content License). All'occasione ne usciranno per la musica e per la grafica, decretando così la morte - non ufficiale - del copyright.
Inoltre queste licenze non influiscono sui prezzi di produzione del materiale, in modo da renderlo più a basso costo possibile (in modo da diffonderlo il più possibile), mentre invece fin ora il copyright ha sempre moltiplicato il prezzo di produzione e triplicato il prezzo all'utente finale (poiché per mantenere la presunta genuinità del prodotto, è giusto che passi solo attraverso case distributrici avide).
Aldilà di una critica prettamente economica, c'è anche da considerare il fatto che il copyright non protegge solo il titolo (nome) o il concetto del materiale prodotto, ma bensì tutto ciò che compone una strofa di poesia, un racconto, romanzo, canzone, sonetto, ecc., che in genere sono scritti in linguaggio comune, quindi dovremmo pagare qualcuno ogni volta che apriamo bocca, dato che la nostra conoscenza del linguaggio proviene anche da quei versi, da quelle canzoni, da quei racconti, sonetti, romanzi, ecc..

C'è addirittura chi afferma (i promotori di tali leggi, che al mondo sono racchiusi in vari enti o associazioni) che l'impedimento a copiare, sia "un incentivo per la ricerca e la produzione di nuove tecniche", senza rendersi conto che in questo modo aumenta l'asservimento della coscienza all'interesse di pochi. Per non parlare dello strapotere delle multi che hanno introdotto la brevettabilità di organismi, piante e animali, ma è un discorso che approfondiremo in un prossimo numero.

Per info vedi anche:
http://www.strano.net/copydown/
http://www.gnu.org
http://opencontent.org


Prima che sia notte

Viviamo in un mondo inquinato ed in una società della nocività che, se analizzata con un minimo di attenzione, corre verso l'autodistruzione.
Lo sfruttamento senza limiti di risorse naturali finite e l'ecocidio in corso quale futuro ci fanno immaginare?
La società dei consumi annuncia che tutto sarà sanabile con qualche innovazione tecnologica. POSSIAMO CREDERCI?
Le centrali nucleari avrebbero dovuto darci energia pulita, a basso costo, in eterno, ma cosa abbiamo veramente avuto: scorie radioattive che dureranno millenni, incidenti catastrofici e già dopo poche decine di anni una tendenza generalizzata allo smantellamento di questi impianti per via della loro intrinseca pericolosità.
Oggi siamo di fronte a nuovi "trucchi tecnologici" che promettono, al solito, di salvare l'umanità dal collasso verso la quale l'industrializzazione stessa l'ha condotta.

I nuovi orizzonti della scienza si chiamano biotecnologie e nanotecnologie. Continuano a voler manipolare, meglio, dominare l'ambiente naturale e ci riescono con sempre più abilità, ma, come abbiamo visto, le promesse della tecnologia raramente vengono mantenute. Spesso creano molti e più gravi problemi di quanti non ne risolvano.
Con l'attuale sfruttamento dell'uomo, della donna e degli animali e l'aggressione al pianeta a tutto campo, diventa difficile immaginare che anche con qualche importante "riforma ecologista", di cui non sia ha tra l'altro nessun indizio, riusciremo ad invertire la rotta.

La domanda è: siamo ancora in tempo? Attualmente subiamo gli effetti del cambiamento del clima operato dall'industrializzazione degli anni 50... cosa ci aspetta quando subiremo gli effetti di quello che stiamo facendo oggi? E poi... in questi anni si sta effettuando il rilascio nell'ambiente di Organismi Geneticamente Modificati senza nessuna minima conoscenza di ciò che potrà comportare, la domanda quindi si ripete: siamo ancora in tempo?

La svolta verso una società ecologica ed egualitaria che non abbia come obiettivo l'accumulazione di profitti e lo sfruttamento, umano e del pianeta diventa imprescindibile. Inutile attenderci che governi o multinazionali ci conducano in questa direzione. Bisogna iniziare da subito a costruire società alternative, radicali, antagoniste a partire dal nostro territorio e non concedere nessuna tregua nella lotta per la trasformazione di questa società (passo n.1 - l'abbattimento del capitalismo).
http://www.tmcrew.org/eco


Una terra, due popoli

"La creazione di Stati non fa che creare confini, creare domini e divisioni tra i popoli. Se non si abbattono i confini, se non cadono gli Stati non ci sarà mai pace per nessuno." Un tempo in questa terra, palestinesi ed ebrei vivevano insieme, finché oppressori ed espansionisti di tutte le specie non hanno cercato di sottomettere tutti. Da quando il sionismo ha eretto "la grande Israele", così come il nazismo avrebbe voluto solo la razza ariana, le divisioni e i conflitti di razza e di religione si sono moltiplicati fino ad arrivare ad una grossa catastrofe, "nakba" così come la chiamano i palestinesi, che non riesce più a fermarsi e a trovare una soluzione di vera pace.

Anche se non si vuole vedere, anche se i media hanno già fatto scendere la notizia al quinto posto, in Palestina si continua a sparare da una parte, e si continua a morire dall'altra. Tutte le notti Israele bombarda i villaggi, le case e le strade di chi non ci sta. Di chi vorrebbe trovare una pace giusta, ma non gli è lasciata nessuna possibilità per farlo.

Intanto sofferenze e ingiustizie continuano; i presunti "accordi" su questo territorio si limitano esclusivamente ad una più grande possibilità per Israele di prendersi sempre più terra per gli insediamenti, e ad avere un maggior controllo sulle acque. Questi, sono punti fondamentali che negano un qualsiasi passo verso una vera soluzione; ma arabi e israeliani non si accetteranno nelle loro differenze, queste due comunità rimarranno sempre divise e non comunicanti, l'una contro l'altra. Finché il sionismo non sarà distrutto, non ci sarà nessuna pace o riconoscimento dell'identità palestinese. Il fallimento degli accordi di Oslo del 1993 è nato dal voler pianificare una spartizione asettica in due entità distinte, ma profondamente disuguali. Il processo di pace originale era scritto nelle risoluzioni ONU: la risoluzione 242 del 1967 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. I suoi contenuti sono semplici. Essa enfatizza "l'inammissibilità delle acquisizioni di territorio attraverso la guerra e la necessità di lavorare per una pace giusta e duratura in cui ogni Stato della zona possa vivere in sicurezza" e chiede il "ritiro delle Forze Armate Israeliane dai territori occupati nel recente conflitto". Insiste sulla fine della guerra e sul "rispetto per la sovranità, per l'integrità territoriale e per l'indipendenza politica di ogni Stato della zona". Anche se non faceva menzione del ritorno dei profughi della pulizia etnica operata da Israele nel 1948. Israele, come gli Stati Arabi, sarà sicura dentro le sue frontiere, sebbene il suo esercito si deve ritirare dalla terra occupata con la guerra del Medioriente del 1967: la Cisgiordania occupata, la striscia di Gaza, il Golan e Gerusalemme Est. Solo che ciò non è accaduto.

Oggi, dopo 40 giorni di Intifada, i morti, prevalentemente giovani ragazzi/e, palestinesi continuano ad aumentare; "la chiusura" dei territori, da un cantone all'altro e verso Gerusalemme è un dato di fatto e sta portando disagi economici e di sussistenza molto grossi; i bombardamenti hanno distrutto quel poco che era stato costruito nelle infrastrutture in questi anni di "autonomia". Ancora una volta Israele vuole mettere completamente in ginocchio questo popolo, affinché il regime dell'apartheid instaurato possa continuare. .

per maggiori info: http://www.tmcrew.org/int/palestina


NEWS--NEWS--NEWS-

21/10/2000
Corteo cittadino a Roma per la Palestina. Qualche migliaio di persone sfilano per le vie del centro. Esageratamente numeroso il dispiegamento delle forze dell'ordine a piazza Venezia in assetto antisommossa.

24/10/2000
Si apre a Montreal (Canada) la riunione del G20. I manifestanti bloccano l'hotel dove si incontrano i ricchi, per impedirne la riunione, vengono dispersi con lacrimogeni e cariche a cavallo.

28/10/2000
Festa electro al csoa spaziokamino con circa mille partecipanti per la presentazione del sito dell'Mw4k Crew. [http://www.tmcrew.org/mw4k/]

29/10/2000
Neonazisti sfilano per le strade in Germania: contro questi topi a Dusseldorf scendono in piazza 25000 antifascisti. La polizia locale usa il più grande concentramento di guardie dal dopoguerra: 4000 agenti. Scontri e 150 fermi. A Kassel, mentre qualche centinaio di fasci tenta di fare un corteo, intervengono circa 6000 antifascisti. Scontri e 9 denunciati.

29/10/2000
Milano - Una decina di cretini di Forza Nuova (e gli sbirri che li difendono) vengono ricolorati grazie a un fitto lancio di uova e pomodori (anche se qualche monetina è scappata) da parte di un centinaio di compagni.

30/10/2000
Oltre a negare casa e lavoro, a Napoli le autorità vietano a un migliaio di disoccupati di manifestare per le vie del centro. La polizia interviene, per ripulire la piazza dalla scomoda presenza, con numerose cariche e lunghe cacce all'uomo. Numerosissimi fermi, denunce e feriti.



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