LA COLOMBIA E' TRA
I CINQUE PAESI CON LE PEGGIORI CONDIZIONI SINDACALI - IL CASO
COCA-COLA
Data: 20 Giugno 2005
Fonte: El Tiempo
Versione originale in spagnolo: http://eltiempo.terra.com.co/economia/2005-06-21/ARTICULO-WEB-_NOTA_INTERIOR-2115273.html
Traduzione: REBOC
L’Organizzazione
Internazionale del Lavoro ha chiesto al Governo di mettere fine a
quella che ha definito come una “intollerabile situazione di
impunità”.
Il Consiglio di Amministrazione dell'OIL ha menzionato il
paese (la Colombia, NdT), tra i cinque paesi che si evidenziano per
i loro problemi di libertà sindacale, insieme a Cambogia, Iran,
Myanmar (già Birmania) e Zimbabwe.
Nell’ambito dell’analisi su 35 dei 120 casi presentati di fronte
al Comitato di Libertà Sindacale, l’organismo ha rivolto un fermo
richiamo al Governo perché assuma provvedimenti per andare avanti
nelle indagini.
Questo nuovo campanello di allarme si somma all’invio di una
Commissione di alto livello in Colombia per valutare le denunce, che
partirà alla fine di Settembre o all’inizio dell’Ottobre
prossimo.
In un comunicato diffuso al
termine della novantatreesima Conferenza dell’Organizzazione si
rileva che dal 1995 il Comitato di Libertà Sindacale tiene sotto
osservazione la situazione del Paese e si è dichiarato preoccupato
per l’impunità, “che ha contribuito a generare un clima di
violenza, che danneggia tutti i settori della società e a
distruggere il movimento sindacale”.
Fabio Arias, vicepresidente della CUT, ha affermato che questa è
una sanzione morale per il Governo che “sta debilitando il
Movimento sindacale” mediante violazioni alle libertà e al
diritto di associazione. Ha aggiunto che in Colombia si dichiarano
illegali gli scioperi degli Uffici pubblici, le piattaforme
rivendicative finiscono nei tribunali di arbitrato e il Ministero di
Protezione Sociale si erge a giudice e parte nei conflitti
sindacali, come quello relativo alla USO.
Da parte sua William Millán, segretario generale aggiunto della CGT,
ha affermato che il paese è in una brutta situazione, perché,
oltre al fatto che le politiche impediscono che si consolidi il
sindacalismo, continuano ad aumentare gli assassinii dei dirigenti e
ha menzionato la morte del sindacalista Ruben Dario Loaiza, che si
somma a per lo meno 60 omicidi nell’ultimo anno.
Il Governo colombiano ha dichiarato in ripetute occasioni che nel
paese si stanno sviluppando le garanzie per l’esercizio della
libertà sindacale. Il Ministro della Protezione, Diego Palacio,
ribadisce che il problema della violenza nel paese non riguarda solo
i sindacalisti ma molti colombiani e che ci sono progressi chiari
nella politica di sicurezza democratica.
Gli altri casi esaminati
Gli altri paesi con problemi sono:
Cambogia: il Comitato ha considerato grave il caso
dell’assassinio di due dirigenti sindacali, Che Vichea e Roy
Sovannaret.
Iran: è stato richiesto al Governo di eliminare le limitazioni
ai dirigenti sindacali rispetto alla partecipazione alla
manifestazione del Giorno del Lavoro del 2004
Myanmar: manca di un quadro legislativo per la libertà
sindacale, la totale assenza di organizzazioni di lavoratori
riconosciute e l’arresto ed incarceramento dei sindacalisti e
lavoratori che abbiano presentato rivendicazioni sindacali.
Zimbabwe: il Comitato ha lanciato un’allerta relativa ad
arresti e detenzioni arbitrarie, intimidazioni antisindacali,
licenziamento di membri e dirigenti sindacali per l’esercizio di
attività legittime.
Il caso di Coca Cola in Colombia
Washington (Efe)
Il marchio Coca-Cola si dichiara disposta a rivedere le sue pratiche
lavorative in Colombia, criticate da gruppi studenteschi in numerose
Università degli Stati Uniti, ha affermato oggi un portavoce
dell’impresa, Kari Bjorhus.
L’Università del Michigan ha annunciato che non rinnoverà il suo
contratto di 1,3 milioni di dollari se la impresa non effettuerà
un’inchiesta indipendente e non correggerà le sue pratiche di
gestione del personale. “Noi siamo convinti che le accuse che
hanno portato alla decisione (dell’Università del Michigan)
risulteranno, in ultima istanza, infondate”, ha segnalato Bjorhus.
Un’organizzazione chiamata Studenti organizzati per la Giustizia
sindacale ed economia ha presentato
una denuncia l’anno passato secondo cui la Coca-Cola avrebbe
cospirato in Colombia con gruppi paramilitari per ostacolare i
lavoratori membri dei sindacati.
Secondo Coca-Cola, due differenti indagini giudiziarie in Colombia
“hanno esaminato le denunce e non hanno rintracciato alcuna prova
contro la nostra compagnia o contro le nostre imbottigliatrici
associate”.
|