La questione dei rifugiati
incontro con Ziad Abbas


Sulla questione dei rifugiati c'e' scarsa attenzione internazionale. Si parla solo dei diritti umani, ma la risoluzione ONU del 1949 sul diritto al ritorno e la compensazione era chiarissima e rimane chiarissima.
Sulla questione c'e' stato anche il silenzio dei mezzi di informazione internazionali sui massacri compiuto dagli ebrei nel '48: a quell'epoca i palestinesi erano dei contadini che vivevano isolati in terre desertiche ed erano particolarmente indifesi.
La gente di Dheishe proviene dalle cittadine e dai villaggi nelle vicinanze a ovest di Gerusalemme. In tutto ci sono 59 campi rifugiati, di cui 17 nella West Bank.
Ziad ci mostra alcune fotografie storiche del campo di Dheishe, fin dal primo momento caratterizzato da tende…. Una sistemazione temporanea voluta dall'ONU che doveva essere tale, anche perche' lo avevano votato…. Dopo pochi mesi ci si rese conto che la soluzione temporanea non era poi cosi' temporanea ed hanno cominciato a costruire delle scatole in muratura con due stanze ognuna per contenere due famiglie. Le condizioni erano umilianti per gli occpanti: queste "case" non avevano servizi igienici, che invece erano in commune nella misura di due cessi ogni 25 abitazioni, cioe' ogni circa 150 persone, considerate la media di oltre 6 persone a famiglia. Quindi solo per andare al cesso, file interminabili, per andare al lavoro, per le urgenze, per le donne, che non potevano uscire di notte nemmeno per andare al bagno. E poi il tutto aggravato ancora di piu' dalla strategia israeliana del coprifuoco imposto sulla regione dal 1969 al 1985. in questi 16 anni il coprifuoco totale e' stato imposto in media per 3 mesi all'anno, a volte per anche 2 o 3 settimane consecutive… il periodo piu' lungo di coprifuoco si e' avuto per ben 48 giorni consecutive. In questi periodi era impossibile per i profughi uscire per rimediarsi il cibo e nemmeno per usare il bagno… erano costretti a fare tutto all'interno, vivendo ammucchiati in 3 metri per 3.
Oggi a Dheishe vivono in 11.000, la superficie e' di circa ˝ km2 e il 55% della popolazione ha meno di 16 anni.
La strategia del coprifuoco e' stata utilizzata come forma di punizione collettiva; l'altra forma di punizione e' stata l'isolamento del campo.
Dopo il 1967 con l'occupazione della Cisgiordania e l'arrivo di coloni e di soldati israeliani, non era infrequente che questi sparassero dalle camionette verso il campo, che poteva reagire solamente con il lancio di pietre. Per reazione e' iniziata una violenta repressione all'interno dei campi: quello di Dheishe e' stato completamente recintato, le uscite chiuse, e consentito un unico punto di accesso e di uscita a porte girevoli dove i soldati potevano controllare uno ad uno tutti quelli che entravano ed uscivano. C'erano soldati dappertutto, e la gente dentro viveva come in uno zoo. I soldati entravano nel campo e confiscavano tutto quello che trovavano. Era persini vietato avere libri: la cultura e lo studio per i palestinesi era proibito e se trovavano dei libri si rischiavano 6 mesi di carcere. La madre di Ziad nascondeva i libri in alcune buche sotto terra…. Come si faceva per le armi….
In tutto il campo c'e' un solo dottore e ci sono due scuole, una per i maschi e una per le femmine, con oltre 1200 studenti ognuna e 34 insegnanti.
Una esortazione: se volete fare qualcosa per la Palestina, fatelo a casa vostra: e' molto importante che si faccia del lavoro politico in Italia, in Germania, in Spagna eccetera, e fatelo evitando di supportare Israele, per esempio boicottando i prodotti israeliani.
Il mio sogno e' il ritorno al mio villaggio distrutto


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