"Shalom,Shalom, Ve'eyin Shalom"


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israel_com.jpg - 7214,0 K Nel 1962 un piccolo libro ebraico apparse in Gerusalemme intitolato: "Shalom, Shalom, Ve'eyin Shalom" ("Pace, Pace, e no pace").
Il titolo è una citazione della bibbia che denucia i falsi profeti. Basato interamente sulle citazioni della stampa israeliana, il libro ragionava sulla politica estera di Israele a sostegno di come le politiche imperiali estere venivano dedotte dalla stampa israeliana. Era una critica devastante delle politiche di difesa estera di Israele dal 1948 al 1960, dimostrando che invece di sostenere le forze combattenti per liberare il 3° mondo dall'imperialismo, guadagnado così una loro futura cooperazione, Israele scelse di sostenere l'imperialismo e i suoi lacchè ovunque.
Gli orientalisti, gli storici, e gli scienziati politici, ignorarono il libro.
Così fecero anche i giornalisti. Ma il libro impressionò qualche giovane lettore, e servì come fondazione per quello che divenne poi conosciuto come il gruppo di Matzepen: l'unica opposizione extraparlamentare anti-sionista in Israele.
Gli autori hanno ripubblicato questo unico libro con appendici, contenente materiale classificato come "Top Secret" 30 anni fa. Vale la pena leggere il libro solo per le nuove appendici. Di seguito vi forniamo la nuova introduzione all'edizione del 1998.

"Una 2° introduzione dopo 36 anni"

Questo libro fu prima pubblicato nel 1962. A quel tempo noi eravamo studenti di matematica all'università ebraica di Gerusalemme e lo scrivemmo nel nostro tempo libero. Sebbene la nostra visione politica oggi, su vari temi menzionati in quel libro, sia cambiata, abbiamo deciso di ripubblicarlo ora, come un documento storico, senza cambiamenti, tranne le correzzioni degli errori di stampa, e aggiungendo le appendici.

Alla fine del 1962 partecipammo alla fondazione dell'Organizzazione Socialista Matzpen. In questo gruppo sviluppammo, insieme con altri compagni, una critica alla fondazione del Sionismo andando molto oltre la critica in questo libro. Contrariamente a ciò che il libro implica, non avevamo lunghe vedute sulla guerra del 1948 come guerra di liberazione di Israele contro l'imperialismo britannico, ma come la trincea dell'impresa di colonizzazione sionista. Anche la nostra visione sull'URSS era una critica molto più lontana da ciò che il libro suggeriva. Comunque le radici e le linee di fondo della nostra posizione critica riguardo al sionismo e le politiche sioniste sono interamente visibili nel libro.

Il nostro piano originale era di dimostrare che la partecipazione di Ben-Gurion all'invasione anglo-francese dell'Egitto nel 1956, non era una "guerra non scelta" - come il governo di Israele sosteneva pubblicamente - ma una guerra pianificata, una parte integrale della politica di Ben-Gurion: egli preferiva l'alleanza con il potere imperiale, al compromesso con gli arabi. Mentre cercavamo materiali per il libro, venne fuori un ulteriore fatto, in particolare - quello di maggior importanza, gli accordi segreti firmati nel 1948 tra Ben-Gurion e il re Abdallah della Trans-giordania.
Questi accordi erano una violazione alla risoluzione di spartizione dell'ONU del 29.11.47 che dichiarava la creazione di 2 stati in Palestina, uno per gli ebrei e uno per gli arabi. Secondo questo accordo Ben-Gurion annetteva metà dei territori che l'ONU aveva riconosciuto come Palestinesi, e Abdallah annetteva l'altra sua metà. Questo lasciava i Palestinesi senza niente. Gli accordi di Ben-Gurion e Abdallah puntavano a prevenire la creazione di uno Stato palestinese.
Israele aveva di fatto rubato terre e indipendenza ai palestinesi. Il conflitto arabo - israeliano non era iniziato nel 1967 o nel 1948. Iniziò nel momento che il sionismo rivendicava la sovranità su un territorio dove la maggioranza assoluta della popolazione era stata, per oltre mille anni, araba. Questo non era un conflitto tra arabi e ebrei, ne tra giudaismo e islamismo.

Gli ebrei hanno vissuto per molti secoli a Gerusalemme, Hebron, Safed, e Tiberias, senza nessun serio conflitto con la maggioranza di arabi-mussulmani in Palestina.
Era un conflitto tra l'organizzazione politica - sionismo politico - e il nazionalismo arabo.
Lo scrittore ebreo Ahad-Ha'am previde questo conflitto in un suo articolo "Verità dalla Palestina" scritto nel 1894, tre anni prima Herzl fondasse il Sionismo Politico. Egli avvertì gli ebrei europei su tale conflitto.
Jabotinsky, in un suo articolo "The iron wall" ("il muro di ferro") lo disse chiaramente, che ogni nazione avrebbe dovuto reagire al sionismo cosi come avevano fatto gli arabi palestinesi.
L'immigrazione sionista in un paese che era di maggioranza araba, con l'intenzione di creare uno Stato ebraico, dove i palestinesi erano di molto superiori agli ebrei di 10 a 1, come potevano supporre di ricevere contentezza per un movimento che dichiarava di voler creare uno stato ebreo in cui gli arabi sarebbero divenuti, - nella migliore delle ipotesi cittadini di seconda classe, e nella migliore, rifugiati espulsi dalle proprie terre e dalla propria indipendenza? Quale nazione sarebbe stata d'accordo con questa cosa?

Malgrado la inevitabilità del conflitto tra i sionisti e i palestinesi, c'era un numero di opportunità per poter raggiungere un compromesso. Una di queste opportunità fu nel 1956 dopo che il Presidente Nasser (egitto) nazzionalizzò il Canale di Suez temendo l'invasione anglo-francese per riconquistare il Canale. L'opinione pubblica mondiale si oppose a una tale guerra. I governi Britannico e Francese decisero di ingannare l'opinione pubblica mondiale firmando un patto segreto con Ben-Gurion.
Con questo patto Israele invadeva l'Egitto così da permettere alle truppe inglesi e francesi di sbarcare nel Canale di Suez pretendendo di "separare i combattenti per assicurare la libertà di passaggio attraverso il Canale di Suez a tutte le nazioni".
Nasser temeva questa possibilità e offrì a Israele un accordo di pace. Era il primo leader arabo che offriva pubblicamente alla Conferenza di Bandung nel 1955, di firmare un trattato di pace con Israele, con la condizione che Israele rispettasse la risoluzione di spartizione dell'ONU del 1947.
Ben-Gurion rifiutò questa offerta chiamandola "velata CONDANNA". Nasser era considerato un eroe in tutto il mondo arabo, e un trattato di pace con lui avrebbe risolto il conflitto.
Ma Ben-Gurion preferì una cooperazione militare con Inghilterra e Francia, rifiutando l'offerta di pace di Nasser.
Egli negò anche di aver firmato un accordo segreto con Inghilterra e Francia. Anche la maggior parte degli israeliani negarono tale accordo, sebbene videro arrivare a Haifa tanks francesi, e aerei militari francesi all'areoporto di Lode - una settimana prima che inziasse la guerra il 29.10.1956.
Il tentativo originario di questo libro era di cercare di spiegare tutto questo senza ricorrere a informazioni segrete, ma citando solo materiale pubblicato dalla stampa israeliana tra il 1948 e il 1956.
Il lettore giudicherà cosa siamo riusciti a compiere con i nostri sforzi.

La maggior parte degli israeliani continuò a negare alcuna cooperazione militare tra Israele e i governi britannico e francese, anche dopo la pubblicazione delle memorie dei politici e dei generali inglesi e francesi i quali provarono, aldilà di ogni dubbio che il 23.10.1956 Ben-Gurion arrivò a Parigi e firmò l'accordo segreto per la cooperazione militare tra Israele, Inghilterra e Francia.
Secondo questo accordo Israele iniziava una guerra contro l'Egitto (conosciuta in Israele come "Operazione kadesh").
In seguito all'attacco di Israele, le truppe inglesi e francesi invadevano l'Egitto, rovesciavano Nasser, e tornavano padroni del Canale di Suez. In cambio Israele riceveva tanks francesi, cannoni, e aerei da difesa di Tel-aviv.
Ben-Gurion voleva che il Sinai rimanesse parte di Israele, sostenendo che non era mai stato parte dell'Egitto.
La maggior parte degli israeliani si sentirono nello stesso modo dopo le guerre del 1956 e del 1967.
Quando il libro venne presentato nel 1962, fu coperto dal silenzio. Molti orientalisti e giornalisti lo ignorarono.
Molti israeliani risposero a ciò secondo questo principio: "La mia mente è superiore, non mi confondete con i fatti".
Essi rimanaevano irriducibili che "l'operazione Kaddesh" era una "guerra non scelta" , forzata su Israele dalle intenzioni di Nasser di distruggerla.
Ben Gurion negò di aver firmato, il suo ultimo giorno che era in Francia alla vigilia della guerra, un accordo della congiunta operazione militare con Inghilterra e Francia.
Così fece Simon Peres, commissario di Ben Gurion in Francia nel 1956. Anche egli negò ogni cooperazione israeliana con l'Inghilterra e la Francia.
Tuttavia, nell'ottobre del 1986, nel 30° anniversario " dell'operazione Kadesh" Peres celebrò, con i suoi colleghi francesi del 1956, all'Università di Ben Gurion a Be'er Sheva, la cooperazione con Inglesi e Francesi di cui egli ne negò l'esistenza per 30 anni.

Per spiegare l'invasione di Israele in Egitto nel 1956, dobbiamo spiegare il background dell'invasione, "l'operazione di rappresaglia" israeliana durante gli anni 50 e la guerra del '48. Mentre mettevamo insieme il materiale, scoprimmo che le radici del conflitto arabo-israeliano, non fu un conflitto con gli stati arabi, ma un conflitto tra i colonizzatori sionisti e i Palestinesi, sulle terre e l'indipendnza in Palestina.
Questo fatto fondamentale fu negato dal 1950 fino all'Intifada del 1987 - da quasi tutti i leaders israeliani, giornalisti, storici e orientalisti, e la maggioranza degli ebrei in Israele inclusi quelli che combatterono i palestinesi nel 1948.

Solo dopo 6 anni di Intifada, e molte vittime da entrambi le parti, c'era la maggioranza degli ebrei israeliani pronti ad ammettere l'esistenza del popolo palestinese e la giustificata richiesta di indipendenza.
Per 40 anni molti ebrei israeliani hanno sostenuto che "non esisteva il popolo palestinese" e nessuna ragione politica per il conflitto arabo israeliano. Questo ha causato per molto tempo la convinzione che "le radici del conflitto arabo-israeliano è l'odio degli ebrei da parte degli arabi". Essi concludono che Israele non ha scelta eccetto la difesa di se stesso dalla distruzione. Molti giovani israeliani erano pronti a sacrificare le loro vite - e così hanno fatto - sperando che avrebbero difeso loro stessi dall'anniilazione e "non avendo scelta".

La verità è che c'era una scelta nel 1936 a sostegno della rivolta araba contro il ruolo Britannico in Palestina,attraverso la formazione di una alleanza con gli arabi.
C'era una scelta nel 1948 di non annessione dei territori, che furono riconosciuti come Stato Palestinese dall'ONU, e di non derubare i palestinesi di questa terra. C'era una scelta nel 1956 di non invadere l'Egitto con gli Inglesi e i Francesi, ma firmare un trattato di pace con Nasser.
C'era una scelta nel 1967 di non attaccare l'Egitto, la Siria, la Giordania.
C'era una scelta nel 1971 di ridare all'egitto le alture del Sinai ciò avrebbe evitato lo "Yom Kippur", la guerra del 1973.
C'era una scelta nel 1982 di non invadere il Libano, e c'era una scelta dopo l'inizio dell'Intifada di "non rompere le loro gambe e le loro braccia" come ordinò Rabin, ma di negoziare un compromesso con i palestinesi.

Ma il Sionismo preferì, dal 1930 in avanti, affrontare i palestinesi con la forza piuttosto che arrivare ad un compromesso.
Tutti i compromessi tra il Sionismo e gli arabi furono costretti sul sionismo dai poteri stranieri. Israele si ritirò dal Sinai nel 1956, e firmò un trattato di pace con l'Egitto nel 1977, per le pressioni americane.
Gli accordi di Oslo furono una risposta israeliana alle pressioni americane per continuare i colloqui di Madrid.
Un accordo tra Israele e palestinesi è possibile, ma richiede compromessi che il Sionismo rifiuta. La politica israeliana motivata dal sionismo non potrà essere una vera pace con i palestinesi.
Una condizione necessaria necessaria per una pace sostenuta volentieri e senza coercizione da entrambi le parti è la trasformazione di Israele da uno stato del mondo ebraico, a uno stato dei suoi abitanti arabi ed ebrei. Chi rifiuta questo, non può lamentarsi della continuazione del conflitto.
Gli "accordi di Oslo", non sono una vera pace, ma una soluzione di haparteid nell'attesa di creare un Bantustan tanto per trovare appena una soluzione al conflitto. Prima o poi questo sforzo finirà cosi come i Bantustans in Sud-Africa. In Sud-Africa un prologo al conflitto di sangue fu vinto dalla creazione di una giunta, uno Stato non razzista. Questo indica che c'è anche una possibilità di una giunta di uno stato arabo-israeliano, basato sull'uguaglianza in Palestina.


Pubblicato dal Centro di Informazione Alternativa marzo '99

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