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Convocazione
del Secondo Incontro Americano
per l'Umanita' e contro il Neoliberismo
CITTA' DI BELEM
BRASILE
6 - 11 DICEMBRE 1999


Modulo di Iscrizione all'Incontro


mappa


"I popoli che non si conoscono
devono affrettarsi a conoscersi,
come coloro che andranno
a combattere insieme"

Jose Marti, Nuestra America, 1891


"Nuestra America", come la definiva con tenerezza Jose Marti fronte all'enorme forza dell'altra America, quella del Nord, veniva delimitata con certezza dai propri estremi geografici nel termine del secolo XIX. Nel linguaggio martiano, "il corpo scuro di indigeno, nero o creolo, valoroso delle repubbliche americane, si estendeva dal Rio Bravo allo stretto di Magellano". Tale era il territorio delle "nazioni romantiche del continente e le loro dolorose isole del mare", definito dall'insorto cubano, e non per questo, meno universale.

Alle porte del secolo XXI, "Nuestra America", l'America Lavoratrice della ribellione, pure contenuta nell'altra, ha superato i limiti.
"Nuestra America" ora non ha altra frontiera che quella della dignita' degli uomini e delle donne, di cui l' "anima emana, uguale ed eterna, dai corpi diversi in forma e colore" (Jose Marti, Nuestra America).

Da tutte le vene che solcano le montagne del continente dell'America calcinata e indurita dall'oppressione, dall'Alaska alla Patagonia, il movimiento di solidarieta' con le comunita' indigene del Chiapas e le organizzazioni e movimenti sociali del Brasile che sottoscrivono questa convocazione, chiamano alla riunione di tutti i popoli per riconoscersi, per ricostruire il loro istinto libertario e a riflettere in comune sul loro destino collettivo, con ordine, come consigliava chi mori' a Dos Rios a coloro che andranno a combattere insieme.
Questo dovra' accadere nell' SECONDO INCONTRO AMERICANO PER L'UMANITA' E CONTRO IL NEOLIBERISMO.

Nuestra America puo' anche voler dire che e' proprio quella, quella degli impoveriti, di coloro che con Garcia Lorca possono affermare, al richiamo della nave sul mare e del cavallo in montagna, che "io non sono gia' piu' io, e la mia casa e' gia' piu' la mia casa".
Per questo al II Incontro saranno convocati, come i venti del Nord, i nostri fratelli indigeni che abitano in cio' che oggi e' conosciuto come Canada e Stati Uniti.
Non menzioniamo nessuno in particolare, per non far si che qualcuno possa non sentirsi incluso, perche' stiamo mandando questo messaggio a tutti. Fratelli del vento del Nord siete convcati. Insieme a voi e dai loro sentieri verranno le rappresentanze dei popoli originari dell'America Centrale e dell'America del Sud.
Tra fratelli che hanno smesso di vedersi 100 secoli fa, torneremo a riunirci prima che si concluda il secondo millennio.
L'America Lavoratrice, Nuestra America, e' quella dei contadini, dell'aratro e trattore, del Nord o del Sud, ma e' soprattutto l'America dei lavoratori rurali senza terra, di coloro riempiono in ogni raccolto con semi di giustizia, anche se le banche e i fazendeiros dicono che non gli appartiene.

Per Belem c'e' anche una via contadina, che parte da tutti i solchi, portando in mano il foiz, il machete, l'atrezzo o il laccio. Da ora, anche essi sono convocati. Al II Incontro sono inoltre convocate tutte le rappresentanze dei popoli e delle comunita' afroamericane.
Tutti i movimenti di resistenza afroamericani, da Vancouver a Montevideo, dovranno partire dagli hoods e dai loro quilombos, per giungere a Belem.
Da ora, sono anch'essi convocati. Dal Nord dovranno venire pure le rappresentanze dei quartieri latini delle citta' di ghiaccio.
Quando la temperatura iniziera' a calare nei grandi laghi, rappresentanti delle comunita' chicane, salvadoregne, guatemalteche, nicaraguensi, dominicane, portorichensi e brasiliane che abitano nel ventre della Babele di ferro e di acciaio, verranno pure, prima della fine del millennio, a Belem.
Da questo momento sono convocate.
Pero' l'America Lavoratrice, Nuestra America, sarebbe incompleta senza i nostri compagni di cui sudore, ferro e sangue ci rendono fratelli.
Che venga a Belem, la rappresentanza degna dei lavoratori liberi, che vengano all'incontro le rappresentanze dei laboratori del legno, pietra o quarzo I sindacati e i movimenti di resistenza dei lavoratori che rifiutano l'agenda transnazionale del diminuire i diritti e i salari, tutte le realta' che rifiutano l'agenda dei potenti il cui unico affanno e' di esacerbare la competizione tra i lavoratori dei diversi paesi, tutte le forze del mondo operaio che non accettano la distruzione della capacita' rivendicativa delle organizzazioni sindacali, dovranno anch'essi trovare il cammino per Belem, che non e' altra che quella della solidarieta' e della fratellanza.
Da ora, siate convocati.

La spoliazione che soffrono i popoli non solo del loro tempo ma anche delle loro vite.
Il continente americano intero soffre la maggior devastazione ambientale di tutta la sua storia. Convocare il II Encuentro Americano alle porte dell'Amazzonia e' un simbolo della difesa della natura per i popoli americani contro i suoi depredatori: il neoliberismo e il capitale finanziario.
Per questo c'e' un cammino verde, per mare e montagna, di tutti gli ambientalisti verso Belem. Da ora siete convocati.

Il capitalismo selvaggio di fine secolo scarica la sua furia con particolare forza sui piu' vulnerabili, sui senza tetto, sui bambini, sulle donne, sugli omosessuali e sugli anziani.
Per questo sulla strada per Belem i problemi del territorio, del genere e della genesi(tempo vitale, al principio o alla fine, l'infanzia o l'anzianita') non potranno essere messe da parte.
Per Belem vanno coloro che riscattano la speranza, recuperando dalla radice stessa del loro dolore la causa piu' intima della loro lotta.
Da ora siete convocati.

Da tutti gli oppressi di Nuestra America, bisogna dare uno spazio fondamentale a coloro che portatori della vita con la propria forza, la gioventu' americana, che viene spoliata di ogni cittadinanza reale, pero' in particolare del suo potere di costruttori di utopie.
Per il potere i giovani hanno solo il diritto di andare in galera o all'obitorio, e cio' si riduce la loro identita'.
A tutti coloro che hanno un sogno collettivo da realizzare, a tutti coloro che detestano essere gettati nella spazzatura che sorge dal marketing e dalla pubblicita', a coloro che difendono la possibilita' di un nuovo ordine, libero dal potere delle burocrazie e aperto alla costruzione delle forme orizzontali di vita comunitaria, Belem non e' un punto al quale arrivare, ma dal quale partire.
Per tutti i giovani americani. Belem in dicembre del 1999, non sara' il principio della fine, ma l'inizio della prima tappa di una lunga marcia al bordo dei due millenni.

La sfida sara' di arrivare organizzati, e non solo come una marea che si dissolva effimera nell'eterno Amazonas.
Di organizzazione nelle scuole, nei quartieri, nei villaggi sono fatti i lacci che conducono a Belem. Da ora siete convocati.

Tutto questo cumulo di problemi e ragioni ha bisogno di idee, delle idee di tutti, anche di quelle dei suoi artigiani, di quelli che le affinano, di quelli che le tessono. Non invano, ci riuniremo a Belem, battezzata dal suo potere popolare, come la citta' delle luci, la citta' delle idee.
Nel II Encuentro Americano per l'Umanita' e contro il Neoliberismo andiamo a riaffermare che le trincee di idee valgono piu' delle trincee di pietra, i cammini di Belem sono percio' anche di carta.
Le idee, direbbe Marti, "come bandiera sono capaci di vincere uno squadrone corazzato, perche' non c'e' prua che resista a una tormenta di luce".
A Belem sono quindi convocati tutti quelli che hanno un argomento, tutti quelli che abbiano un'intuizione, tutti quelli che abbiano un aggeggio per sconfiggere il neoliberismo. Chiunque voglia plasmare in bianco e nero i suoi sogni verra', per scaloni di bianco legno o per strisce di mare blu, a Belem. Prima che salpino le navi che condurranno i militanti per la vita verso le porte dell'Amazonas, dovranno partire le loro idee, affinche' possano essere portatori degni di queste.

I tavoli e le discussioni dovranno recuperare la diversita' del Primo Encuentro Americano celebrato in Chiapas nella primavera del 1996 e dare continuita' al dibattito li' iniziato. Le organizzazioni brasiliane convocanti assumono la responsabilita' di conformare la commissione organizzatrice del II Encuentro, al tempo stesso che chiamano affinche' in ogni paese d'America si compongano le commissioni organizzatrici nazionali che permettano di costruire il progetto unitario e convergente verso il:

II Encuentro Americano por la Humanidad y contra el Neoliberalismo, nella citta' di Belem, Estado de Pará, Brasil, nel dicembre del 1999.

Firmano:

Comité de Solidariedade ás Comunidades Zapatistas, São Paulo.
Comitê em defesa da revoluçao cubana de Belém, Pará.
Comitê de solidariedade ás comunidades zapatistas do Rio de Janeiro.
Cáritas do Brasil.
Movimento Sem Terra/ Coordenaçao Estadual de Belém do Pará.
Central Única dos Trabalhadores do Pará.
Sindicato dos Trablhadores em Educación Primaria do Pará.
Conselho da Condição Feminina do Pará.
Forum de Defesa da Moradia do Pará.
Prefeitura Municipal de Belém.
Sindicato dos Trabalhadores da Universidade de São Paulo.
Dom Pedro Casaldáliga / Bispo de São Felix do Araguaia.
Ivan Valente / ex- deputado federal do PT.
Dr. Luis Eduardo Greenhalg /ex deputado federal do PT.
João Batista Araujo -Baba- deputado federal do PT / Pará.
Nucleo Cultural Fala Negão.
Federação dos sindicatos das universidades brasileiras.
Secretária Estadual de Combate ao racismo do PT de São Paulo.
Centro de Rasistência Negra Jagas Angola.
Grupo Cultural Político Cacorê.
Anarquistas contra o racismo.
Anarquismo e consciência punk.
União da Juventude Comunista-Partido Comunista Brasileiro.
Espaço Cultural Florestan Fernandes / Sao Paulo.
Movimento Negro Unificado (Bahia).
Associaçao dos Moradores da Favela do Jardim São Remo/Butantã / Sao Paulo.
Núcleo de Consciência Negra/ USP.
Luci Chrispim/ Coordenadora de Relaçoes Internacionais do Movimento Negro Unificado.
Ocupaçao Vila Esperança / Universidade de São Paulo.
Renato Simoes / deputado estadual do PT / São Paulo.
Sindicato dos Metalúrgicos de Campinas e Região Sebastião Arcanjo -Tiãozinho- vereador do PT/Campinas/SP.
Secretaria das Mulheres do D.C.E. Universidade Federal do Paraíba/ SP.
Comissão dos Direitos da Mulher Indígena Potyguara / Paraíba / Sao Paulo.
Grupo Solidário São Domingos.
Coletivo @çao Libertária.

tradotto da Consolato Ribelle del Messico-Brescia.

PAGINE WEB SULL'INCONTRO IN BRASILE:

italiana:
http://www.tmcrew.org/int/belem/index.htm

brasiliana:
http://www.encontroamericano.com.br/

americana:
http://www.eco.utexas.edu/faculty/Cleaver/2ndencounter.html