J21 Genova Stop G8 !


Assassini - Carlo Giuliani ucciso dai carabinieri ASSASSINI
“I veri violenti sono quelli che si preparano per i summit accumulando candelotti di gas lacrimogeno, proiettili di plastica e pepper spray. Quelli che promulgano leggi e misure che mettono per la strada centinaia di migliaia di persone in povertà, quelli che permettono alle multinazionali farmaceutiche di fare miliardi sulle malattie, causando la morte di milioni di persone, quelli che stanno brevettando la vita, creando la dipendenza e la fame. In una parola, quelli che mettono i loro profitti avanti alle nostre vite. Questi sono quelli di cui dobbiamo avere paura, non degli anarchici."
 
IN OGNI CASO NESSUN RIMORSO

La sentenza del processo contro 25 manifestanti per gli scontri avvenuti durante le proteste contro il g8 a Genova, ha deciso qual e' il prezzo che si deve pagare per esprimere le proprie idee e per opporsi allo stato di cose presenti: 110 anni di carcere. Il tribunale del presidente Devoto e dei giudici a latere Gatti e Realini, non ha avuto il coraggio di opporsi alla feroce ricostruzione della storia collettiva ad uso del potere che i pm Andrea Canciani e Anna Canepa gli ha richiesto di avvallare.

Anzi, ha fatto di peggio. Ha scelto di sentenziare che c'e' un modo buono per esprimere il proprio dissenso e un modo cattivo, che ci sono forme
compatibili di protesta e forme che vanno punite alla stregua di un reato di guerra.

Per completare l'opera ha anche fornito una consolazione a fine processo per i difensori e gli "onesti cittadini", chiedendo la trasmissione degli atti per le false testimonianze di due carabinieri e due poliziotti, un contentino con cui non si allevia il peso della sentenza e il cui senso di carita' a noi non interessa.

Il tribunale di Genova ha scelto di assecondare tutte quelle forze politiche, tutti quei benpensanti, tutti quegli avvocati, che - coscientemente - speravano che pochi, ancora meno dei 25 imputati, fossero condannati per poter tirare un sospiro di sollievo, per poter sapere dove puntare il proprio dito grondante morale e coscienza sporca.

L'uso del reato di devastazione e saccheggio per condannare fatti avvenuti durante una manifestazione politica apre la strada a un'operazione pericolosa, che vorrebbe vedere le persone supine alle scelte di chi governa, inermi di fronte ai soprusi quotidiani di un sistema in piena emergenza democratica, prima ancora che economica.
Nessuno di coloro che era a Genova nel 2001 e che ha costruito carriere sulle parole d'ordine di Genova, salvo poi tradirle con ogni voto e mezzo necessario, ha voluto schierarsi contro questa operazione assurda e strumentale: nessuno, o quasi, in tutto l'arco del centro sinistra al governo ha saputo dire che a Genova, tra coloro i quali oggi sono stati condannati ad anni di galera, avrebbe dovuto esserci tutti quanti hanno partecipato a quelle giornate.

La stessa cosa e' stata portata avanti anche da molti dei movimenti, e molte delle persone che hanno cercato di sabotare i contenuti della manifestazione che solo tre settimane fa, il 17 novembre, ha riempito le strade di Genova: hanno voluto annebbiare le persone su chi fossero coloro che si battevano per un modello di vita e di societa' diverso, e chi difendeva il modello che viviamo sulla nostra pelle tutti i giorni; hanno voluto confondere le acque, forse perche' anche la loro dignita' e' confusa. E allora decine di comunicati sulle possibili Commissioni Parlamentari, sulla Verita' e sulla Giustizia, e troppe poche parole su 25 persone che stavano avviandosi a diventare capri espiatori di un potere che ha avuto paura.

Genova pero' non si cancella con il revisionismo a mezzo procura, ne con le pelose scelte di comodo e gli scheletri nascosti negli armadi. Le 80.000 persone che lo scorso 17 novembre hanno sfilato per le vie di Genova, non chiedevano una Commissione Parlamentare, bensi' che 25 persone non diventassero il paravento dietro cui seppellire un passaggio storico scomodo, che ha messo in discussione l'attuale sistema di vita e di societa' . Siamo convinti che quelle 80.000 persone ci ascoltano e non permetteranno a un'aula di tribunale di espropriare la propria memoria e devastare le vite di 24 persone.

A maggior ragione oggi, con una sentenza che cerca di schiacciarci e farci vergognare di quello che siamo stati e quello che abbiamo vissuto, di dipingere quei momenti di rivolta a tinte fosche anziche' con la luce e la dignita' che meriterebbero i momenti piu' genuini che esprimono la volonta' popolare, noi diciamo che non ripudieremo nulla, che non chiederemo scusa di nulla, perche' non c'e' nulla di cui ci pentiamo o di cui sentiamo di dover parlare in termini diversi che del momento piu' alto della nostra vita politica.

Noi pensiamo che tutti coloro che erano a Genova dovrebbero gridare: in ogni caso nessun rimorso.
Nessun rimorso per le strade occupate dalla rivolta, nessun rimorso per il terrore dei grandi asserragliati nella zona rossa, nessun rimorso per le barricate, per le vetrine spaccate, per le protezioni di gommapiuma, per gli scudi di plexiglas, per i vestiti neri, per le mani bianche, per le danze pink, nessun rimorso per la determinazione con cui abbiamo messo in discussione il potere per alcuni giorni.
Lo abbiamo detto il giorno dopo Genova, e in tutti questi anni: la memoria e' un ingranaggio collettivo che non puo' essere sabotato. E per tutto quello che Genova e' stata e ha significato noi non proveremo nessun rimorso.
Oggi, come ieri e domani, ripeteremo ancora che la Storia siamo Noi.
Oggi, come ieri e domani, diremo di nuovo: in ogni caso nessun rimorso.

SUPPORTOLEGALE
info@supportolegale.org








Genova 21 Luglio 2001 - Stop G8

Perché andare a Genova?
Il potere dei “Grandi” è grandissimo, come mai lo è stato. Trasferisce capitali da un punto all’altro del globo in “tempo reale”, trasferisce i luoghi di produzione (le “fabbriche”) in tempi velocissimi, con altrettanta rapidità disloca portaerei là dove la “polizia internazionale” lo richiede.
La sua voracità predatoria in pochi anni ha quasi esaurito le risorse del pianeta. Trasforma, a tale velocità da impedire qualsiasi “verifica scientifica”, geni vegetali, animali, umani. Le sue armi tecnologiche, militari sono potentissime e velocissime. Soltanto un “contropotere” che abbia le stesse caratteristiche e capacità - dunque gli stessi mezzi, dunque gli stessi fini - può ambire ad opporvisi attraverso un conflitto “bellico”.
L’estrema velocità del potere, nell’agire e nel trasformare il terreno d’azione, è un’arma in se stessa. Costringe miliardi di persone alla lentezza estrema indotta dalla mancanza di cibo, da condizioni di lavoro schiavistiche, da prigionie estenuanti. Altri, i non molti che possono esistere oltre la soglia della sopravvivenza fisica, sono sempre più costretti a mimare la velocità dei “grandi”: per non diventare “esclusi” dopo essere stati “flessibili”, per non farsi trovare impreparati dalla prossima, ennesima, trasformazione del mercato, dalla prossima innovazione tecnologica, dalla crescente, veloce ostilità del “prossimo”...
La trasformazione continua e velocissima non consente memoria, se non quella, virtuale, che viene immagazzinata in supporti cartacei o informatici. Ciò che accade, per la maggior parte delle persone che subiscono il potere dei “grandi”, sembra accadere senza precedenti e senza conseguenze.
Andare a Genova, come altrove, quando i “grandi” si riuniscono pubblicamente, non impedirà loro di continuare a “decidere per tutti”, riunendosi segretamente. Forse diventerà, o è già diventato, un “business” massmediatico: la rappresentazione del conflitto, per occultare ulteriormente il conflitto reale. Devastandone i corpi miliardi di corpi e le menti, il capitalismo transnazionale sembra determinato a eliminare, negli esseri umani, ogni traccia di valore d’uso, rendendoli soltanto e definitivamente merci, valori di scambio.
Ma andare a Genova può rallentare la velocità, consentire che si ripristini il legame, fondamentale, tra causa ed effetto, tra passato e presente, con la lentezza necessaria alla memoria per ricordare, alla mente per riflettere. Può consentirlo se ci si ostina a fornire, a fornirci, informazioni e strumenti d’analisi per capire di che cosa i “grandi” stanno parlando, quali decisioni stanno prendendo, quali conseguenze avranno, per tutti, queste decisioni. Bisogna andare a Genova, tutti i giorni...

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anti-globalizzazione Anti-Globalizzazione
Partecipanti, azioni, People's Global Action, link e documenti

Il contro-G8 di Genova sarà anche un grande incontro di tutte le persone, i gruppi e le organizzazioni che compongono il vasto ed eterogeneo movimento che si è formato in questi anni contro la globalizzazione economica, intesa come dominio assoluto del mercato sulle persone, gli animali e la Terra.

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pro-globalizzazione Pro-Globalizzazione
Partecipanti, ciò che è stato deliberato in passato ..

La traduzione e la sintesi dei documenti del G8 che abbiamo ritenuto indispensabili per avere chiari gli obiettivi del vertice attuale, ma anche cosa è stato proposto in passato. Schede di approfondimento, lista dei partecipanti, quadro politico sintetico dei vari paesi, resoconoto del precedente G7/G8.

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organizzarsi a Genova Logistica
Organizzazione a Genova - come e dove muoversi, dormire, agire...

Una mappa delle opportunità e delle risorse che riusciremo a mettere in campo per le giornate di mobilitazione del 19, 20 e 21 luglio a Genova. Manifestando contro il G8 malgrado la campagna allarmista [spesso terrorista] che da tempo istituzioni e media ufficiali stanno spingendo a più non posso con lo scopo di scoraggiare le persone dal dimostrare la propria opposizione radicale a questa convergenza delle strategie del capitalismo che è il G8.

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Informazione su G8 Links
Altri media, informazione, links sul G8...

Come sperato per la mobilitazione internazionale di Genova contro il vertice G8 si sono mobilitati tantissimime individualità e gruppi creando spazi informativi di vario tipo sul World Wide Web. Consideriamo questa una ricchezza ed un'opportunità di condivisione, conoscenza di diversità ed affinità molto interessante. Qui tovi i link ad altri siti web sul Contro-G8 ed uno spazio per segnalare URL nuove o non in lista.

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Informazione su G8 Noi e loro
Uguali ma diversi?

Una vita parallela tra uno dei partecipanti e uno di noi...alcuni momenti della vita quotidiana segnati dal contrasto tra me e lui, me e lei....

 

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