Genesi della moderna istituzione carceraria:
il ruolo degli Stati Uniti


Lo sviluppo dell’istituzione carceraria americana avrà notevole influenza in Europa.
Già prima dell’indipendenza, in America vengono compiuti esperimenti innovatori che avranno successo anche secoli dopo: a Geat Law, nella Pennsylvania, regione quacchera già dal 1628 venne costruito un carcere in cui il trattamento non era incentrato sul lavoro remunerativo e sulle pene corporali allora in voga, ma sul pentimento imposto col condizionamento sensoriale (isolamento e silenzio) che il più delle volte portava alla perdita delle facoltà mentali dei detenuti.
Al momento della dichiarazione d’Indipendenza, in tutto il territorio americano ci sono 400 workhouses con centomila internati su di una popolazione di 4 milioni di abitanti di cui 500 mila sono schiavi neri.
Le sanzioni penali più comuni sono: l’uso della forca, per i condannati a morte; per i reati minori: l’uso della frusta, la gogna e il marchio a fuoco della lettera iniziale del reato commesso.
I primi anni del XIX secolo vedono anche negli USA l’avvio del processo di accumulazione capitalistica cui seguiranno profonde modificazioni socio-culturali. Si forma una ricca classe mercantile e le prime concentrazioni capitalistiche a carattere domestico artigianale per l’attività manifatturiera.

Sul piano ideologico questa età è caratterizzata dall’emergere del culto della personalità unitamente alla convinzione che l’America fosse il paese del benessere e della prosperità a portata di tutti; questo porta a credere all’esistenza, accanto a un pauperismo incolpevole, di un pauperismo individuale e resposabile e quindi colpevole con la conseguenza di modificare il sistema di assistenza.
Vengono rivitalizzate le vecchie poorhouses e le workhouses e sorgono le prime farm-schools (scuole-fabbrica).

Anche negli USA, come in Europa, diffondendosi il processo di penetrazione capitalistica porta ad un aumento dell’offerta di forza-lavoro proveniente dalle campagne, viene dunque meno la funzione del lavoro "risocializzante" e produttivo nelle strutture di "assistenza".

L’internamento assume la funzione esclusivamente intimidatoria. Gli individui riconosciuti "devianti" dovevano essere isolati dalla società e rinchiusi in istituzioni nelle quali avrebbero ricevuto un trattamento atto a favorire la loro rieducazione e riabilitazione.
Tutte le "riforme" in questo periodo si muovono dunque nel senso di escludere tutti i "devianti" da possibili contatti con gli individui "normali" onde evitare influssi negativi sulla società (tesi questa che ritorna in voga pericolosamente ai nostri giorni). La vita all’interno dei penitenziari e dei manicomi viene organizzata in base a regole estremamente rigide e viene imposto un regime profondamente autoritario.

Un edificio rispondente a questi requisiti viene costruito a Philadelphia.
Qui, il lavoro è assolutamente antieconomico, inutile e ripetitivo in funzione esclusivamente terapeutica. Il sistema filadelfiano viene criticato sopratutto per il non uso produttivo della forza lavoro.
Il progresso tecnologico consentiva ormai l’utilizzo di mano d’opera coatta priva di specializzazione, ciò poteva tornare utile in un momento in cui gli Usa erano attraversati da consistenti ribellioni contro la riduzione dei salari (la cui repressione costò decine di morti).
Viene quindi sperimentato il cosidetto "sistema" auburniano (dalla città di Auburn dove sorse) che si fondava sull’ isolamento notturno degli internati e attività lavorativa comune diurna in una grande sala dove erano situati i macchinari. Questo sistema, nel suo sviluppo, attraversa tre tappe:


Per ottenere la disciplina, il sistema si fonda su un meccanismo di alternanza privilegi/punizioni.
Il XX secolo è caratterizzato da forti critiche contro la produzione penitenziaria, critiche dovute più che altro alla situazione di profonda crisi economica che seguiva un periodo di grande incremento produttivo e di rivoluzione nei costumi sociali. L’uso di manodopera internata non era più conveniente come negli anni precedenti e da quel momento in poi, negli Usa il carcere come impresa produttiva scompare.


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