Le tecnologie del controllo politico

CAQ cover di Robin Ballantyne *


tratto da Covert Action Quarterly 64 (primavera 1998)
tradotto da Tactical Media Crew - http://www.tmcrew.org


Venti anni fa, quando un gruppo di scienziati, mise in guardia sul pericolo delle nuove tecnologie di controllo politico, furono irrisi come allarmisti e sovversivi. Le tecnologie che la BSSRS (Società Britannica per le Responsabilità Sociali degli Scienziati) vide svilupparsi oscillavano dall'intenzione di monitorare il dissenso interno ai mezzi di controllo delle dimostrazioni, dalle nuove tecniche di interrogatorio, ai metodi di controllo dei prigionieri.
Le 34 armi anti sommossa descritte nel 1972 dal rapporto americano della Fondazione Nazionale delle Scienze, e che erano per lo più in fase di sviluppo, ora, gli sviluppi di queste, sono tutte in uso.
Esse includono armi chimiche e cinetiche; getti di acqua elettrificata; luci stroboscopiche combinate ad armi a impulso sonoro; armi a infrasuoni; balestre che sparano frecce-siringhe narcotizzanti; recipienti che emettono odori ripugnanti; taser che sparano due piccoli contatti elettrici scaricando 50.000 volt sul bersaglio; e "effetto istantaneo buccia di banana", che fa le strade così scivolose da diventare insuperabili.(1)

In aggiunta a questo arsenale c'è al vertice una sofisticata fila di tecnologie di sorveglianza computerizzata con una capacità globale di tracciare la voce e trasmettere i dati.
Queste tecnologie della repressione, ha scritto il BSSRS sono il prodotto dell'applicazione della scienza e della tecnologia al problema di neutralizzare i nemici interni dello Stato.
Sono principalmente dirette alla popolazione civile, e non hanno lo scopo di uccidere (e solo raramente lo fanno) e sono indirizzate sia al cuore alla mente e al corpo (2),e sono usate sia nelle guerre esterne, che nei conflitti civili interni, le rivolte etc.

Il BSSRS ha riconosciuto che le armi e i sistemi sviluppati e testati dagli USA in Vietnam, dall'Inghilterra nelle sue ex-colonie e nell'Irlanda del Nord, stanno rientrando in madre patria [per qui essere utilizzate]. Il complesso militare-industriale, ha modificato rapidamente il suo sistema militare per la sicurezza interna. Propagandate come "non-letali" le nuove tecnologie della repressione offrono una tecnica per controllare le agitazioni sociali: reprimere il dissenso, mascherando il livello di violenza dispiegata.

LA GUERRA A CASA

un attivista non violento dopo il pepper gas Ora, in ogni parte del mondo queste tecnologie e il concetto di armamento non letale, è stato normalizzato. Il risultato è che i compiti dell'esercito e della polizia stanno diventando sempre più confusi: forze di sicurezza paramilitare, polizia militarizzata e esercito utilizzato per gestione dell'ordine pubblico. Le grandi compagnie [di armi] hanno esacerbato questo processo con la vendita aggressiva del nuovo arsenale ad entrambi i mercati: quello civile e quello militare.
Oggi questo "nuovo tipo di armamenti" ha rivoluzionato lo scopo, l'efficienza e la crescita del potere repressivo della polizia molto diversificato da nazione a nazione a seconda del livello di responsabilità democratica con cui viene usato. E' diventato un radicamento così profondo nelle funzioni di polizia interna, che due decenni dopo il rapporto del BSSRS, la commissione STOA del Parlamento Europeo,(Scientific Tecnological Options Assessment) [Commissione per la Valutazione delle Opzioni Scientifiche e Tecnologiche] fu sufficientemente allarmato da ordinare uno studio per conto della Commissione libertà civili e affari Interni dell'Unione Europea.

Questo rapporto del 1998 "Una valutazione delle tecnologie di controllo politico" ha confermato i primi interessi da parte degli scienziati, provocando titoli di prima pagina in tutta Europa, ma scarsa notizia in America. Scritto dalla Britannica "Fondazione Omega", ha determinato le tendenze e gli sviluppi, esaminato lo stato di abilità repressiva, e suggerito strategie di regolamentazione per la gestione e il futuro controllo democratico di queste tecnologie (3).

Il rapporto STOA ha disegnato un agghiacciante quadro delle innovazioni repressive - il Vaso di Pandora dei nuovi armamenti - progettati per apparire sicuri piuttosto che esserlo realmente. Continuando le opzioni sono le seguenti:

ARMI DI CONTROLLO DI MASSA

Queste nuove tecnologie di repressione stanno diventando più sofisticate, più potenti, e più diffuse in particolare tra le guardie pretoriane di stati torturatori come la Cina e il Guatemala.
A causa del mercato aggressivo fatto da produttori e fornitori, che riforniscono sia il "mercato civile" che quello militare, queste nuove tecnologie di controllo si stanno rapidamente espandendo non solo negli eserciti, ma praticamente dentro tutte le polizie di stato, paramilitari e negli arsenali delle agenzie per la sicurezza interna.
Produttori come la "Alliant Tech System” (USA) , “Civil Defend Supply” (UK) o “STUN TECH” (USA) promuovono le nuove tecnologie affermando che queste sono più sicure e meno letali delle alternative tradizionali.
Ma invece di rimpiazzare le armi letali, le alternative "non letali" stanno aumentando il ricorso alla violenza mortale sia nelle guerre che nelle "operazioni non di guerra” dove i principali obiettivi sono i civili.

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Pubblicità per un veicolo antisommossa (Made in Israel) e la sua applicazione contro dei dimostranti in Cile.
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Il rapporto EU valuta criticamente la sicurezza di queste presunte armi “inoffensive”. Una delle più comuni è il proiettili di plastica (plastic bullet) - più mortale del "rubber bullet" (proiettile di gomma) che lo ha preceduto - e altre "armi cinetiche". Utilizzando i precedenti dati militari americani il rapporto EU ha scoperto che la maggior parte delle ricerche biomediche che legittimano queste armi sono gravemente sbagliate o comunque di parte.
Molto usati nelle rivolte o per il controllo di massa (un comune eufemismo per parlare di proteste e opposizione politica), i proiettili di plastica sono stati frequentemente causa di cecità, oltre che di serie ferite mortali sia dei dimostranti che dei passanti.(5) Tutti i proiettili di plastica comunemente disponibili usati in Europa vanno molto al di fuori dei parametri di danno da armamenti ad energia cinetica stabiliti nel 1975 dagli scienziati militari USA. Sebbene l'Inghilterra abbia ritirato più di 100.000 proiettili di plastica lo scorso anno, i loro sostituti meno potenti, sono stati giudicati eccessivamente dannosi secondo gli stessi criteri. Il prezzo della protesta non dovrebbe essere la morte, questi armi invece sono ancora frequentemente usate a distanza ravvicinata. Il rapporto STOA richiede un bando totale di queste armi.

Lo stesso rapporto per l’Unione Europea richiede una interruzione all'uso di pepper-gas (oleoresin capsicum o OC) in Europa finchè i suoi effetti biomedici possano essere indipendentemente studiati e valutati. Il suo uso sta aumentando rapidamente nonostante uno studio dell'esercito USA, che nota possibili "effetti mutageni, effetti cancerogeni, ipertensione, tossicità vascolare e polmonare, neurotossicità, così come possono causare la morte".(6)
Negli Stati Uniti il pepper gas è diventato un attrezzo di routine per la polizia dal 1987 anno di adozione da parte dell'FBI.
Nel 1996, l'agente speciale Thomas Ward, il capo dell'FBI sostenitore dell'OC, fu condannato per aver preso tangenti di 57.000 dollari da un produttore del "pepper gas". Inoltre un rapporto dell'Associazione Internazionale dei capi di Polizia, ha documentato almeno 113 "morti accidentali" collegate al "pepper gas" in USA principalmente causate da asfissia posizionale.(7)
Oltre al pericolo proveniente dall'uso “consentito”, del pepper spray ne è stato fatto un grande abuso. In California, membri della polizia, tenendo ferme le teste dei manifestanti, hanno aperto loro le palpebre e depositato il liquido urticante direttamente sui loro bulbi oculari. Amnesty International ha definito questo impiego contro attivisti ecologisti pacifici, "equivalente alla tortura" (8). In alcuni casi, le tecnologie, usate sotto regolari circostanze in un paese, o testate con una particolare energia, cambiano quando vengono esportate.
Per esempio, i CS spray autorizzati dalla polizia inglese sin dal 1996 sono 5 volte più concentrati dei simili MACE prodotti in America e hanno una velocità di dispersione 5 volte più grande.

Questi spray effettivamente hanno un effetto 25 volte più irritante sulla faccia di quelli prodotti in USA e nelle pubblicazioni che riguardano la sicurezza sono classificati come se fossero gli stessi. Allo stesso modo la maggior parte delle forze di polizia in Inghilterra ha adottato gli spray prima che la scoperta della loro presunta sicurezza fosse divulgata. Con questa potenza il CS può causare danni permanenti. Un ex-allievo istruttore della polizia di Londra, Peter Hodgkinson, fu sottoposto ad un addestramento al Northamptonshire Constabulary, e ha perduto il 40-50% della sua cornea dopo essersi prestato volontariamente a testare lo spray. Nessuno della polizia o della home office ha visitato l'ispettore reso parzialmente cieco.(9)

GUERRA NON LETALE

Le altre principali applicazioni delle nuove tecnologie repressive, sono in guerra. Gli eserciti intorno al globo sono impazienti di imbracciare la nuova dottrina ossimorica della guerra non letale. Il concetto emerse in America nel 1990, fra l'incredulità dei ricercatori più seri. I suoi difensori erano prevalentemente scrittori futuristi così come Alvin e Heidi Toffler (10) e scrittori della fantascenza come Janet e Chris Morris(11), i quali trovarono uno spunto nei laboratori di armi nucleari Los Alamas, Oak Ridge e Laurence Livermore. I cinici fecero notare immediatamente che le iniziative erano usate per continuare a tenere in piedi i laboratori di armi al termine della guerra fredda.

Questa disonesta dottrina trovò un campione nel Coll. Jhon Alexander, che è diventato famoso per il programma Phoenix nella guerra del Vietnam (e più tardi diventando un proponente della guerra psichica). Il Pentagono e il Dipartimento di Giustizia chiamati a raccolta intorno alla dottrina speravano di trovare un "proiettile magico" che potesse neutralizzare il “fattore CNN” e che in qualche modo permettesse ai poteri del bene di prevalere senza pubblico spargimento di sangue.
La polizia vacillò dopo il pestaggio di Rodney King a Los Angeles, l'ATF e l’FBI sentirono l’odio popolare dopo i massacri di Waco e Ruby Ridge; e all’esercito bruciava l’umiliazione subita in Somalia da parte di folle indocili e "signori della guerra" poco collaborativi. Tutti cercavano una “soluzione tecnica” come nel vecchio americano.

Gli USA ora hanno un gruppo di lavoro integrato composto da: i Marines, l’Air Force, il Comando per le Operazioni Speciali, l’Esercito, la Marina, la Giunta dei Capi Unificati di Stato Maggiore (Joint Chiefs of Staff), e i dipartimenti del Trasporto, della Giustizia e dell’Energia. Uno dei suoi ruoli è stabilire collegamenti con governi stranieri amici. A questo scopo lo scorso novembre, il gruppo ha sponsorizzato una speciale conferenza a Londra sul "Futuro delle armi non-letali" Hildy Libby, capo dei sistemi della US Army del programma di materiale non-letale, offrì un assaggio di ciò che veniva presentato. Lei descrisse zelantemente l'M203, un veicolo corrazzato che scaglia sui rivoltosi un grande numero di palle di gomma pungenti. Il team USA pubblicizzava anche:

A un passo dalle esecuzioni in mezzo alla strada

“Paradossalmente,” evidenzia il rapporto STOA “mentre queste armi servono a fornire agli stati una nuova serie di risposte flessibili, il loro ultimo effetto è stato di programmare i propri bersagli nelle tradizionali attività e pratiche sovversive. In altre parole la loro caratteristica più odiosa potrebbe essere quelle di indebolire la non-violenza come mezzo di protesta pubblica(12). Infliggendo punizioni gratuite, la violenza ufficiale gratuita può indurre i dimostranti a reagire. I regimi possono anche usare armi non letali per provocare deliberatamente una rivolta e creare in tal modo un pretesto per arrestare i manifestanti “violenti”. E dato che alcune di queste armi possa essere cambiata istantaneamente dal produrre un forza che immobilizzi le persone ad una che le uccida, la flessibilità letale/non letale mette la polizia ad un click di interruttore dal decidere esecuzioni in strada.

L’organizzazione Pugwash, vincitrice del premio Nobel per la Pace ha concluso che il termine non-letale dovrebbe essere abbandonato, non solo perchè copre una varietà di armi molto diverse, ma anche perchè può essere pericolosamente ingannevole. “In condizioni di combattimento, le armi sub-letali sono probabilmente usate in coordinatamente con altre armi e potrebbero aumentare complessivamente la mortalità. Le armi generate per convenzioni militari o usate per mantenere la pace sono anche probabilmente usate in guerre civili o per oppressioni da parte dei governi assassini. Le armi designate per rimpiazzare la forza letale, sono usate invece per aumentarla. Lo sviluppo delle armi per uso poliziesco, potrebbe incoraggiare la militarizzazione delle forze di polizia o essere usate per le torture. Se un termine generico è necessario "less lethal" o "pre-lethal" armi “meno che letali” o “pre-letali”, potrebbero essere preferibile.(13)

Questo tipo di perplessità sono certamente generate dai recenti sviluppi. L'esperto americano William Arkin(14) ha avvertito che la nuova generazione delle armi acustiche, le quali possono essere semplicemente fastidiose, può essere portata a produrre onde d'urto di 170 decibel e rotture di organi, creazione di cavità in tessuti umani, e causare traumi potenzialmente letali. Pugwash ha considerato che ad "ogni tecnologia di armamento di emergenza non-letale, sia richiesto un esame urgente e che il loro sviluppo o adozione, dovrebbe essere soggetta al controllo pubblico.(15)
Questa visione è condivisa anche dal rapporto EU il quale raccomanda al Parlamento Europeo di:

PROLIFERAZIONE REGOLATA

Qui la chiave del problema è il controllo politico di queste tecnologie, che non sta solamente diventando più potente (proliferazione verticale), ma che si sta anche diffondendo rapidamente in molti paesi, nelle forze di sicurezza di molti stati (proliferazione orizzontale). Mentre molti rapporti STOA raccolgono polvere in librerie ufficiali questo ha acceso il dibattito nel parlamento in Olanda, Norvegia e Italia. Ed i media cominciano a volerne sapere di più.

La Fondazione Omega ha suggerito all'EU che il genio della tecnologia di controllo politico potrebbe non tornare dentro la sua lampada e che c'è ancora tempo per le nazioni di sviluppare consistenti e appropriate strutture di responsabilità. Il processo dovrebbe essere trasparente, adattabile e aperto ad appropriati scrutini pubblici. Ogni classe di tecnologia, che si dimostri eccessivamente pericolosa, crudele, inumana o indiscriminata, dovrebbe essere proibita o soggetta a stretti e democratici controlli.

In questo 50° anniversario della firma della dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, la minaccia che questa tecnologia solleva alla legislazione internazionale dei diritti umani , è particolarmente intenso.
Non tutto e' perduto per i fornitori del commercio della repressione: i fabbricanti servono regimi tirannici e cercano nuovi mercati. Se i legislatori non vogliono che queste tecnologie vengano usate per violare i diritti umani essi dovranno adottare severe codici di condotta e meccanismi di rafforzamento. Molte ONG in Inghilterra come la Oxfam, British-American Security Information Council (Basic), Amnesty International, e Saferworld, richiedono che queste precauzioni vengano tradotte in legge. Un giorno potremmo trovarci un equivalente per le multinazionali della legge "tre infrazioni e sei fuori gioco" (cioè sei in galera per sempre) che potrebbe essere applicata agli spacciatori di tecnologia repressiva. Ma nel frattempo non ci dovrebbero essere illusioni... gli obiettivi di queste tecnologie di controllo politico: siamo noi.


Note:

* . Robin Ballantyne è un consulente inglese che lavora in stretto contatto con Amnesty International sulle questioni militari, di sicurezza e polizia. [torna al testo]

1. Non-lethal Weapons for Law Enforcement: Research Needs and Priorities. A Report to the National Science Foundation, Security Planning Corporation, 1972.[torna al testo]

2. C. Acroyd, K. Margolis, J. Rosenhead, T. Shallice, The Technology of Political Control, (Middlesex, UK, Penguin Books, 1977).[torna al testo]

3. Il rapporto STOA si può richiedere gratuitamente al programma STOA (Mr. Schaerlaerken) tel 00 352 4300 23942; fax 00-352 4300 22418; e-mail: STOA@europarl.eu.int. Una versione abbreviata si trova sul web http://jya.com/STOA-atpc.htm o come zipped file http://jya.com/STOA.atpc.zip [torna al testo]

4. See Nicky Hager, Secret Power: New Zealand’s role in the International Spy Network (Nelson, NZ: Craig Potton, 1996) [torna al testo]

5. L. Rocke, Injuries caused by plastic bullets compared ... rubber bullets, "Lancet" (Londra), 23/4/1983, pp. 919-20. [torna al testo]

6. H. Salem, N. J. Olajos, L. M. Miller, e S. A. Thomson, Capsaicin Toxicology Review, US Army Edgewood Research, Development and Engineering Center, Life Sciences Department (1993). [torna al testo]

7. Terry Allen, “Critics Question use of Pepper Spray,” Rutland Herald and Barre Times Argus (VT), Feb. 22, 1998, p.1 [torna al testo]

8. Amnesty International, AI-USA: Police Use of Pepper Spray is Tantamount to Torture, 7/11/ 1997. [torna al testo]

9.Guardian (London), Jan. 29, 1998. [torna al testo]

10. A. Toffler & H. Toffler, War and Anti-War. Survival at the Dawn of the 21st Century (Londra, Little Brown & Co., 1994). [torna al testo]

11. Vedi Janet Morris e Chris Morris, Non-lethality: A Global Strategy (West Hyannisport, MA, Morris & Morris, 1994). [torna al testo]

12. Steve Wright, Undermining Nonviolence: The Coming Role of New Police Technologies, "Ghandi Marg", v. 14, n. 1, 1992, pp. 157-65. [torna al testo]

13. Pugwash Newsletter, (Londra), Nov. 1997, p. 276. [torna al testo]

14. William Arkin in Journal of Medecine, "Conflitto e sopravvivenza", citato in "The Guardian", 9 dic. 1997. [torna al testo]

15. Pugwash, op. cit. [torna al testo]



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