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Strategie del controllo e dinamiche di sottrazione


Una sintesi del dibattito - leggi gli interventi sul web

Controllati:
siamo controllati
continuamente digitalizzati
preventivamente frustrati.

world
disegno di M. Wuerker
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Un incontro seminariale autoformativo

il 20 marzo 1999 dalle ore 14 al Lab 00128

"Penso che la gente creda che la nostra unica strategia sia quella di mettere un sacco di poliziotti per strada e provocare la gente e fare un sacco di arresti per infrazioni di poca importanza. Beh, certo, questo fa parte della nostra strategia, non c'è dubbio".

(Daryl Gates Capo della Polizia di L.A. - da "La città di Quarzo" di M.Davis,1993)





Intro:
Che le tecniche di controllo sociale sono sempre state uno strumento e un fine del potere lo sappiamo, in un modo o in un altro, per esperienza o per dogmatismo.
Quello su cui sentiamo di volerci interrogare sono le enormi questioni legate ad esso. Gli spazi che si aprono di fronte a questo argomento rischiano di essere immensi e altrettanto mobili da farci spesso desistere dall'affrontarli. La trama di connessioni che si tesse a partire dall'ordine ideologico del controllo e della sicurezza costituisce oggi la base fondativa del contemporaneo dominio, trasversale e diffuso. Coscienti che la gran parte dell'organizzazione sociale si regge sulla gestione dei consumi, è sulla loro capacità di essere agenti di controllo e norma che ci dobbiamo interrogare per individuare gli spazi di autonomia all'interno del modello e le contraddizioni che portano oltre. Per comprendere, in poche parole, le vie di fuga dal modello quelle già espresse e quelle tutte in potenza.

stazioni di ascolto globale I riferimenti concettuali che ci portano a dire che la carcerizzazione delle società è un processo già avanzato del dominio, ci portano però anche a vedere che continuamente si affacciano spinte e desideri irriducibili entro la loro categoria di paura. E questo malgrado la distruzione dello spazio pubblico, malgrado questo diffuso stato di ansia e paranoia che sembra quasi siano il preludio ad un “panoptical globale”. L'efficacia della legiferazione d'emergenza l'ha promossa a norma e stato. Le indagini che vogliamo costruire prendono le mosse dalla penetrazione nella quotidianeità delle relazionioni e della socialità di questo modello; la continua creazione di alterità da cui guardarsi favorisce lo sviluppo di identità che continuamente sottoposte allo stress si riterritorializzano sempre più. Ci si deve difendere sul lavoro, o mentre lo si cerca; per la strada; bisogna difendere la pensione; i bambini si devono difendere dai grandi; la propria casa dai ladri; in definitiva tutto quello che ha a che fare col possesso e con la persona produce un indotto economico di grande rilevanza, attraverso la produzione tecnologica e materiale come attraverso l'indispensabilità del sistema di punizione e pena, unanimemente sostenuto come unico vero deterrente.

Il controllo della produzione intellettuale, la gestione delle risorse umane, la pianificazione dello spazio urbano come luogo di sperimentazione e misurazione dei sistemi protettivi, la legiferazione come momento di restringimento delle libertà e quindi anticipatorio dei conflitti, l'allargamento della sfera produttiva a scapito di quelle lavorativa, riteniamo siano tutti temi strettamente connessi con le strategie di controllo pulviscolare, mediatico e ancora materiale che ci sta accompagnando all'inizio del XXI° secolo.

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Proposta:
Possedere una mappa delle forme nelle quali si esprime il controllo, non per cadere nella rete paranoica e persecutoria, ma per dotarci di informazioni e strumenti di collegamento. In questo senso la molteplicità dei temi/settori interconnessi al controllo rappresenta essa stessa uno strumento per approcciare alla complessità.

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Metodo:
Per orientarci senza perdere troppo il filo in una questione tanto complessa, pur non avendo la presunzione di esaurire gli argomenti in questa unica occasione, immaginiamo l'incontro come un progressivo aprire finestre di discorso a partire dal generale, per approcciare ad esempi e questioni estremamente concrete e minimali, quasi nella sfera del personale. Per questo l'invito che rivolgiamo a tutti è quello di contribuire con proposte per quanto riguarda l'organizzazione ed i temi dell'incontro, nonchè di produrre contributi scritti che possano preparare al seminario.

Il metodo sarà perciò quello del work in progress, al quale possono partecipare tutti coloro che hanno necessità di confrontarsi su tali questioni.

Immaginandoci un incontro orizzontale e dinamico lo pensiamo anche senza interlocutori privilegiati, ma con tanti interlocutori attivi e con diverse esperenze, nell'ambito delle quali ogni sorta di confronto è auspicabile.

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I Temi:
I temi di seguito esposti sono da considerarsi perciò solo come la prima messa in comunicazione delle ipotesi di discorso venute fuori dalle discussioni del gruppo che ha impiantato questo progetto, indicazioni di massima che aspettano contaminazioni di qualunque genere.

All'interno della divisione tra sistemi di controllo (quelli generali e macroscopici) e meccanismi (quelli particolari e microscopici):

I meccanismi del controllo contengono vie di fuga, reali, immaginarie e linguistiche alle quali approdare. Bisogna per questo che la velocità che raggiungiamo sia sufficiente.

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Organizzazione:
L'incontro si svolgerà orientativamente nell'arco di una giornata. Saranno a disposizione di tutti i partecipanti tutti i documenti arrivati per la costruzione del dibattito. L'intera giornata sarà ON LINE attraverso un collegamento in rete.
L'organizzazione della giornata di metà marzo è comunque da verificare rispetto ai contributi, alle proposte, agli interventi che giungeranno per rispettare al massimo l'indole di questo incontro, autorganizzato e autogestito.

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Contributi:

>leggi i contributi alla costruzione del seminario


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