<
NEWS >
NOBORDER
ACTION DAY!
31 GENNAIO 2004, GIORNATA EUROPEA ANTIRAZZISTA
Resoconto
della Federazione Anarchica Italiana, Commissione
Antirazzista.
Torino:
iniziativa al CPT per bambini
In
occasione della giornata europea per la
libertà dei migranti a Torino in
mattinata si è svolta la manifestazione
indetta dalla Federazione Anarchica Torinese
davanti al CPT per bambini in via Priocca
angolo via Porporati.
Nella nostra città, da ormai un anno
è operativa una struttura, travestita
da comunità, in cui vengono rinchiusi
in attesa di espulsione i bambini immigrati,
soprattutto marocchini e rumeni.
Grazie alla trovata dell'assessore all'assistenza
Lepri, con il pretesto della ricongiunzione
con le famiglie (quasi sempre inesistenti)
rispediscono in Marocco e Romania, bambini
e bambine, cui persino l'attuale legge razzista
garantirebbe il diritto all'asilo ed all'istruzione.
La stessa legge liberticida Bossi-Fini che
per quello che riguarda i minori impone
il divieto dell'espulsione e l'inserimento
in percorsi di formazione, viene abilmente
aggirata.
In base ad accordi tra l'Italia e Romania
e Marocco non è più necessaria
alcuna esplicita richiesta documentata da
parte dei genitori per eseguire il rimpatrio
del minore verso il paese d'origine: basta
la disponibilità del consolato. Il
comune ed il prefetto di Torino sono riusciti
in un solo colpo a rispondere alle richieste
repressive della destra, e a rivestire le
espulsioni forzate di bambini poveri di
quella patina "umanitaria" di
cui amano ammantarsi sinistre istituzionali
e associazionismo cattolico. Va in questo
senso il richiamo alla "famiglia"
e la pretesa che la comunità-prigione
sia una forma di protezione.
Ma il più delle volte i piccoli dell'est
Europa o maghrebini sono venduti proprio
dai famigliari a commercianti di esseri
umani per conto delle organizzazioni criminali
ed lecito supporre che ben difficilmente
queste famiglie faranno richiesta di rimpatrio
del bambino. E ben sappiamo con quanta facilità
le autorità del paese d'origine siano
disponibili a favorire il rimpatrio, dietro
lauta ricompensa a corruttibili burocrati
statali.
Per
circa due ore di fronte alla galera che
il centro-sinistra al governo in questa
città riserva ai bambini migranti
si sono succeduti interventi, musica, distribuzione
di vino, libri e volantini per sensibilizzare
la gente del quartiere rispetto ad una struttura
che sotto una sottile patina di perbenismo
ed ipocrisia nasconde la volontà
dell'amministrazione comunale di trasformare
persino la tragedia di bambini poveri, sfruttati
e schiavizzati in una questione di ordine
pubblico, da reprimere con un'apposita galera,
una galera cui si viene condannati solo
per essere nati nella parte sbagliata del
mondo, in uno dei tanti sud di questo pianeta
martoriato. Buono l'interesse suscitato
nei passanti, molti dei quali immigrati
che vivono in questa zona popolare alle
spalle del mercato di Porta Palazzo. La
mattinata si è conclusa con un concerto
di Francesco e la sua band chehanno tentato
con la musica di oltrepassare il muro di
una delle tantegalere con le quali lo Stato
mostra la sua ferocia, difendendo i confini
che separano chi ha tutto da chi ha nulla.
Sono muri di mattoni cementati dall'indifferenza
e dall'ipocrisia dei troppi che preferiscono
non vedere, preferiscono non sapere. Sono
muri che occorre abbattere.
Eufelia
Bologna:
per la libertà dei migranti e la
chiusura dei lager
Oltre
2000 persone hanno sfilato per le vie del
centro nella manifestazione bolognese che
si ricollegava alla giornata di lotta europea
contro le politiche xenofobe, razziste e
classiste messe in atto ad diversi governi
europei al fine di "arginare"
e controllare i flussi migratori mondiali.
Come anarchici abbiamo partecipato alla
manifestazione confluendovi assieme al corteo
degli occupanti dello scalo internazionale
dei migranti autogestito di via Canarini.
Nella manifestazione con la presenza di
compagne e compagni di Parma, Modena, Bologna,
Imola e Rimini si è formata un'area
anarchica caratterizzata da un grande striscione
e dal furgone che diffondeva canti anarchici
interpretati dalla @band.
Diffusione di volantini e di Umanità
Nova.
Oltre 200 compagni e compagne caratterizzavano
questa presenza che era diffusa anche nelle
altre zone del corteo. Il corteo si è
caratterizzato per una visibile e sonora
contestazione alla Croce Rossa Italiana
(sezione di Bologna); l'organizzazione che
ha vinto l'appalto
per la gestione del CPT di via Mattei e
che è salita all'onore delle cronache
per i metodi già sperimentati nei
lager degli anni '30 e '40 come metodi "scientifici
ed umanitari" attraverso i quali garantire
il regime di detenzione.
Oltre
a numerose scritte un gruppo di compagni
del comitato "Senza frontiere"
ha scaricato davanti allo schieramento di
polizia, posta a guardia della sede della
CRI, uno scatolone di medicine "calmanti".
Anche in questo caso si può dire:
rispedito al mittente.
Assieme
alle varie aree dell'antagonismo bolognese
vi erano consistenti gruppi di immigrati:
dai "rumeni" dello scalo internazionale,
ai pakistani reclusi nei centri di accoglienza,
a numerosi immigrati di origine araba organizzati
nell'associazione "3 febbraio".
Un
gruppo di disobbedienti del nordest ha partecipato
alla manifestazione rivendicando l'"attacco"
al CPT di via Mattei che si è svolto
nella mattinata di mercoledì 28.
Una nota di colore, a margine della manifestazione,
si coglie dalle notizie di stampa. Ieri,
in concomitanza con la manifestazione, erano
riuniti a Bologna gli stati generali dell'Ulivo
locale, per l'investitura ufficiale di Sergio
Cofferati a candidato sindaco del comune
di Bologna. Nel suo discorso di investitura
l'ex-segraterio della CGIL si è espresso
"senza se e senza ma" per la chiusura
del CPT di via Mattei.
Ne
vedremo delle belle!
Redb
Roma:
gli immigrati in corteo
Quando il "Comitato Immigrati",
realtà di recente costituzione, 2
anni circa, che coordina in modo diretto
gli immigrati e le loro associazioni, ha
deciso di fare una manifestazione nazionale
a Roma per il 31 gennaio, di protesta contro
la sede principale del potere politico e
in difesa della dignità, la libertà,
i diritti di tutti gli immigrati, molto
scetticismo stato espresso da parte delle
organizzazioni politiche che lavorano nel
settore e molta diffidenza è stata
manifestata nei confronti della loro pretesa
di autorganizzazione, sospetta di separatismo.
Poca attenzione, invece, è stata
prestata alla loro determinazione di decidere
modi e contenuti delle lotte nelle quali
sono impegnati in prima persona.
Compagni
libertari e della FAI milanese hanno ritenuto
opportuno valorizzare e solidarizzare con
il loro percorso di autorganizzazione. In
tal senso è stata attuata una sottoscrizione
e favorita una festa al Torchiera per la
raccolta di fondi per abbassare notevolmente
i costi di trasporto per i manifestanti
che da Milano si recavano a Roma. È
stato distribuito un volantino da parte
della FAI milanese e del collettivo "Oranizzazione
Spazi Liberati" in sostegno della mobilitazione
del 31 gennaio.
Nel
pullman che al mattino presto di recava
a Roma eravamo solo 4 italiani e tante speranze
da parte degli immigrati organizzati dal
Todo Cambia sul buon esito della manifestazione.
E l'attesa non è andata delusa: si
parla di un corteo di circa 10 mila manifestanti.
Il
dato che balza subito agli occhi è
quello della stragrande maggioranza di immigrati,
con una percentuale di italiani che non
credo superasse il 3 o il 4%. Lo striscione
d'apertura è sul diritto alla libera
circolazione. Un corteo coloratissimo e
rumorosissimo, in una gara di vivacità
tra uno spezzone e l'altro, con musiche,
canti e balli oltre, naturalmente agli slogan
inneggianti al diritto alla casa, al lavoro,
alla salute, allaregolarizzazione,
contro i cpt ed ogni forma di discriminazione.
Alcuni
compagni della FAI di Milano, Napoli e Roma
si sono incontrati per scambiarsi le valutazioni
e attivandosi in azioni di propaganda, diffondendo
Umanità Nova e distribuendo il volantino
bilingue predisposto dalla "Commissione
antirazzista" e stampato dalla Commissione
stampa e propaganda. Alla fine del corteo
si sono susseguiti tanti interventi da parte
di rappresentanze delle varie associazione
immigrati. Per il Todo Cambia di Milano
hanno parlato un'immigrata polacca e una
cilena. Nel momento dello scioglimento la
polizia ha bloccato i manifestanti che si
muovevano assieme. Sicuramente, avevano
avuto sentore che ci sarebbe stato lo sviluppo
di una azione dimostrativa; che infatti
è stata realizzata in serata: l'occupazione
di piazza San Pietro, da parte di circa
600-700 africani provenienti da Caserta,
impegnati in una battaglia per rivendicare
l'asilo politico e nello stesso tempo il
diritto al lavoro (che l'asilo politico
nega). Inoltre, a loro fianco c'erano anche
26 curdi impegnati a continuare lo sciopero
della fame di protesta, iniziato da lunedì
26.
Nel
pullman di ritorno a Milano l'atmosfera
dei componenti del Todo Cambia era di grande
sollievo e festosità commentando:
"il Comitato Immigrati ha centrato
l'obbettivo che la manifestazione nazionale
di Roma si proponeva, sia per il numero
dei partecipanti che per i contenuti espressi.
Ha riaffermato i principi e i metodi della
propria autorganizzazione, diventando
un soggetto politico di cui si dovrà
tener conto, a cominciare dai gruppi politici,
evitando strumentalizzazioni da qualsiasi
parte avvengano".
Enrico
Gorizia:
presidio contro i CPT
Si
è svolta a Gorizia una manifestazione
contro i Centri di detenzione temporanea
organizzata dai compagni anarchici del Nord-est
e della Slovenia. In particolare si è
voluto protestare contro il progetto (che
stato appena avviato) di costruire un CPT
in una caserma dimessa a Gradisca. Il banchetto
e il presidio, hanno avuto un buon esito
ed anche una discreta eco sui media locali.
C'erano libri, striscioni, cartelloni, filmati:
stato proiettato il video sull'azione al
lager di Woomera in Australia e distribuiti
volantini con esaurienti informazioni per
i numerosi passanti.
La
riuscita di questa prima iniziativa è
di buon auspicio per la continuazione della
campagna che continuerà nelle prossime
settimane.
Luca
|