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Out of control Camp - Colonia 2003 -

COMUNICATO DI BORDER=0

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REPRESSIONE E ARRESTI A COLONIA


Sabato 9 agosto, dopo quotidiane provocazioni, la polizia tedesca irrompe nel campeggio antirazzista di colonia. Centinaia di poliziotti, schierati in assetto antisommossa, fanno quadrato (nel senso letterale del termine) attorno al campo nei pressi del Reno, che dal 31 luglio univa attivist* antirazzisti da tutta europa.

Un'attesa estenuante, con i compagni e le compagne riunitisi al centro delle tende e incordonatisi ad aspettare l'inevitabile incontro ravvicinato con la polizia. Alcune cariche nella mattinata, e le continue provocazioni in tutti i giorni di azione precedenti terminati quasi sempre con arresti e fermi, avevano dato l'assaggio del pugno di ferro della inflessibile repressione degli apparati polizieschi tedeschi.

repressione a coloniaIntanto a Colonia le merde neonaziste, erettisi a simbolo estremo e osceno di un mondo xenofobo e inumano, sfilano tranquillamente anche se in quattro gatti. Molto piu' comodo, concettualmente ma non praticamente, per l'autorità sgomberare un campeggio di alcune migliaia di attivist* antirazzist* che vietare o isolare la marcia di 100 nazi. La democrazia è salva.

Ma della democrazia che imprigiona, trascinandole violentemente nei pulman e trasferendole in massa in un campo di prigionia, 300 persone in lotta per i diritti dei/lle migranti, per l'abbattimento delle frontiere, contro il controllo digitale e militare, non sappiamo che farcene, se non combatterla!

E' la stessa democrazia che spedisce i migranti indesiderati prima nei lager poi al "loro" paese, che accetta gli "extracomunitari" come forza lavoro, che proclama alla societa' civile valori insopportabili come "tolleranza" e "integrazione" e poi interna ghettizza e tortura con tutti i propri strumenti: campi, fabbriche, scuole, periferie, polizia e telecamere.

La nostra totale complicità per tutt* i/le nostr* amici e amiche presenti al campeggio, e a tutt* gli/le altr* attivist* che sono stati colpit* dalla repressione. La volonta' di distruggere tutte le frontiere (materiali e immateriali) dal basso ha migliaia di modi esprimersi e scontrarsi, ma, indipendentemente dalla tattica che di volta volta si sceglie, sappiamo che la repressione sara' una costante e triste presenza nel nostro conflitto radicale.

Per questo siamo con voi e con tutt* gli/le internati di questa società; perché la forza della complicità e delle azioni solidali formi una barricata multiforme e colorata al grigiore del regime neoliberista, della segregazione razzista, del controllo totale.

SOLIDARIETA' SENZA CONFINI


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